Chiara Sbarigia: "Il cinema italiano è pronto a trovare il suo pubblico"
Per il centenario di Archivio Luce un film a episodi, ne abbiamo parlato con la presidente di Cinecittà
22 Novembre 2024
Nel 1924, a Roma, nasceva l'Istituto Luce Cinecittà. Per festeggiare questo importante traguardo, Luce Cinecittà e Archivio Luce hanno creato "100 di questi anni", lungometraggio episodico con focus sul genere commedia. Ai registi coinvolti è stato chiesto di raccontare un pezzetto della storia d'Italia utilizzando come spunto di partenza il vasto materiale d'archivio e giocando con i linguaggi della settima arte e della commedia. Ne sono nate finte autobiografie, piccole avventure e situazioni improbabili, che affrontano temi legati a cinema e spettacolo, moda, bellezza, cibo e musica. Sette piccoli film che offrono uno spaccato della nostra società, mostrandone la ricchezza e le mille sfaccettature, senza privarsi della critica sociale e facendo splendere di luce nuova i preziosi filmati.
I protagonisti del film "100 di questi anni"
Tra i protagonisti Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo e Sydney Sibilia. Accanto a loro, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Federico Maria Galante, Carlo De Ruggieri, Maria Chiara Giannetta, Francesco Leo, Paola Minaccioni, Vincenzo Nemolato, Claudia Zanella.
Centenario di Archivio Luce, l'intervista a Chiara Sbarigia
Abbiamo fatto qualche domanda a Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, a cui abbiamo chiesto un bilancio sul passato ma anche uno sguardo sul futuro, senza dimenticare le curiosità sul lungometraggio 100 di questi anni.
Com’è nata l’idea per il progetto 100 di questi anni?
Con lo Staff del Luce, che è composto di diverse e valide professionalità, ho pensato che il modo migliore di celebrare i 100 anni dell’Istituto Luce fosse quello di celebrarne il lato meno conosciuto, quello che racconta l'Italia in modo ironico, divertente e divertito. Le immagini dell’Archivio Luce sono state quindi prestate alla commedia contemporanea, il genere perfetto per unire la riflessione storica alla leggerezza, creando una connessione emotiva con il pubblico e mostrando come il passato possa dialogare con il presente.
È stato difficile coinvolgere tutti i volti noti?
No, il progetto ha entusiasmato tutti fin da subito. Quando abbiamo condiviso l’idea con registi e attori, c’è stata una risposta immediata e positiva e si sono messi in gioco con entusiasmo, consapevoli dell’importanza culturale e allo stesso tempo artistica di questo progetto e del suo valore commemorativo e creativo.
Qual è il messaggio finale che dobbiamo trarne?
Il messaggio è sfaccettato: vogliamo celebrare la bellezza del nostro passato e usare la memoria audiovisiva dell'Archivio Luce come strumento di conoscenza per capire come eravamo. Invitiamo il pubblico a riflettere su come il passato possa ispirare o correggere il presente, guardando con fiducia al futuro che ci aspetta. Un futuro che è senz'altro interessante e che può essere divertente, se siamo capaci di ridere di noi stessi, nel puro spirito della commedia italiana.
Crede che ci sia valore nel condividere l’archivio con il pubblico? Prevedete di farlo anche in altri modi?
L’Archivio Luce è un tesoro che appartiene a tutti e va condiviso. Come Presidente di Cinecittà con delega alle attività culturali e al mio secondo mandato, continuerò a lavorare per portare queste immagini al più ampio pubblico possibile, attraverso le mostre, le attività formative, i podcast, i documentari. Ma anche ibridando le diverse arti ed esplorando tecniche innovative, come l'intelligenza artificiale.
Cosa c’è nel futuro di Cinecittà?
Immagino una Cinecittà che sia sempre più un luogo e laboratorio di innovazione, creatività e inclusione. Che possa essere un sostegno al talento italiano e della sua promozione sui mercati globali.
Qual è oggi la cifra stilistica più evidente del cinema italiano contemporaneo secondo lei?
Credo che il cinema italiano stia vivendo una fase di passaggio fondamentale per scrollarsi di dosso un po' di pigrizia e ritrovare il suo pubblico. L'industria del cinema deve misurarsi con un impressionante offerta di contenuti, che - attraverso le piattaforme - ci arriva da tutto il mondo direttamente a casa. Il cinema è una forma d'arte che coniuga diverse cose importanti, come il diletto, l'apprendimento e l'esperienza estetica. Ma è anche qualcosa che ha a che fare con la riflessione e la visione collettiva. Non a caso Messner ha piazzato una fila di sedie da cinema di fronte a un belvedere di montagna.