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Il film di Wicked è quanto di meglio potessimo sperare

Cynthia Erivo è una Elphaba incredibile, ma è Ariana Grande la vera sorpresa

Il film di Wicked è quanto di meglio potessimo sperare Cynthia Erivo è una Elphaba incredibile, ma è Ariana Grande la vera sorpresa

Tutte le storie sono Il mago di Oz. Tutti i racconti, i personaggi, le loro avventure sono Il mago di Oz. Il mago di Oz ha definito lo standard per le narrazioni letterarie e cinematografiche. È la versione in prosa di un testo teorico quale Il viaggio dell’eroe di Christopher Vogler, che ha definito come si costruisce una storia, cosa si fa in una storia e cosa ci si aspetta dalla crescita di un personaggio in una storia. L’opera del 1900 Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum ci ha accompagnato sulla strada di mattoni gialli su cui la Dorothy Gale di Judy Garland ha camminato, personaggio quintessenza dell’olimpo hollywoodiano, portandoci a conoscenza della forma del protagonista in termini assoluti. Se, dunque, Il mago di Oz è il modello di riferimento della costruzione di un personaggio principale, Wicked ne è al contrario l’altra faccia della medaglia.  È la creazione del "villain", la costruzione dell’antagonista così come lo abbiamo sempre conosciuto superficialmente, l’impalcatura del suo passato, delle azioni e delle conseguenze che lo hanno portato ad essere il cattivo del racconto, figura contro cui accanirsi mentre si fa il tifo per il/la protagonista. Ogni eroe ha bisogno di un nemico per essere tale. 

Se Il mago di Oz ci ha dato perciò Dorothy, Wicked ci ha donato l’incarnazione dell’opposto, la perfida strega dell’Ovest, che poi Broadway ha reso una star. Ispirato al romanzo Strega - Cronache dal Regno di Oz in rivolta di Gregory Maguire e illustrato da Douglas Smith, il musical andato in scena per la prima volta nel 2003 ha riscosso un successo tale da diventare non solo una delle rappresentazioni più significative della scena teatrale, ma ha dettato una nuova tradizione nella mitologia dell’Oz di Baum e del regista del film del 1939, Victor Fleming. Un’operazione che ha dotato anche i cattivi di una tridimensionalità, che li rendeva a propria volta protagonisti e si interrogava sulla natura della malvagità e il suo essere intrinseca o meno nell’umano - o nel fantastico, nel caso di un mondo popolato da animali parlanti, streghe e Mastichini. Wicked è stato così il precursore di una modernità che, ad oggi, è riconducibile ad un fenomeno come il Joker di Todd Phillips (il film del 2019, non il discutibile epilogo del sequel Folie á deux del 2024), dove l’altro, l’Arthur Fleck affetto da sindrome pseudobulbare, è la spiegazione del perché il personaggio è diventato “why so serious”. Una ricerca approfondita che vuole andare al di là dei giudizi e delle condanne, ma vuole scovare la verità dietro la maschera, e a cui ad oggi l’atto più rivoluzionario fatto sui cattivi è esattamente il contrario, ovvero il descriverli e scoprirli in quanto tali, come ci mostra il live-action della Disney su Crudelia De Mon impersonata da Emma Stone. 

Tornando alla città di Smeraldo del magnifico mondo di Oz, Elphaba e Glinda sono due giovani studentesse dell’istituto Shiz, desiderose di apprendere i rudimenti della stregoneria, mentre trascorrono poco convivialmente la condivisione degli studi e di un’unica camera. Elphaba è verde («Non soffro di mal di mare, non ho mangiato erba da piccola», ci tiene a specificare subito, mettendosi sulla difensiva), è odiata da tutti, ma solo perché è diversa. Glinda è perfetta in tutto, è sempre stata perfetta in tutto e continuerà ad essere perfetta in tutto (tranne, forse, nell’arte magica, unica cosa che in fondo le interessa davvero). Opposti che finiranno per diventare amiche, con il musical e ora il film diretto da Jon M. Chu (Crazy & Rich, In the Heights) cuciono addosso alla strega dell’Ovest, la stessa che viene uccisa dalla fanciullesca Dorothy, il suo abito da cattiva, «disegnandola così» parafrasando un altro famoso personaggio dell’immaginario. È impressionante vedere come Maguire col suo libro prima, e poi Winnie Holzman e Stephen Schwartz con l’adattamento per Broadway e per il grande schermo, abbiano saputo punteggiare con acutezza e precisione tutti gli elementi che avrebbero determinato l’effigie che abbiamo stampata nella mente e nell’immaginario della famosa strega, simbolo dei villain per antonomasia. E come sia Glinda, sua esatta antitesi e colei che piano piano diventerà amica di Elphaba, a (in)vestirla degli strumenti che riconduciamo immediatamente alla strega: le scarpette rosse, visibili di sfuggita eppure presenti nel film, il cappello a punta, il mantello che lascia una scia dietro di sé mentre vola sulla scopa (quest’ultimo oggetto tutta farina del sacco di Elphaba). 

@arianagrande

original sound - arianagrande

E mentre Wicked intesse un universo diventato imprescindibile dopo il suo passaggio sul palcoscenico e da adesso anche nelle enciclopedie dalla storia del cinema, il suo portato performativo al cinema non perde un centimetro conquistato sul terreno teatrale, rendendo perfetta giustizia all’idea prima della sua trasposizione spettacolare. I colori sono più vivi che mai, la fantasia e la danza straboccano dalle sequenze di Jon M. Chu e ogni numero musicale è come fosse esibito dal vivo, tanto che si sente il bisogno di applaudire dopo ogni esibizione, come ci si trovasse realmente a teatro. Se sono passati più di vent’anni prima di arrivare alla trasposizione cinematografica di Wicked è probabilmente perché si stava aspettando di trovare due attrici nate per i ruoli di Elphaba e Glinda, e Cynthia Erivo e Ariana Grande lo sono. Dalle estensioni vocali indiscutibili e di una potenza che rompe lo schermo, sono la strega “cattiva” e la strega “buona” più di quanto Baum, Maguire o chi per loro potessero immaginare, nel pieno rispetto delle interpretazioni delle icone storiche di Wicked, Idina Menzel e Kristin Chenoweth, prime protagoniste del musical. Con un ensemble centrato e un Fiyero di Jonathan Bailey affascinante e sfrontato mentre “danza sulla vita”, un enorme plauso va ad una Ariana Grande che manda in tilt qualsiasi logica nel suo essere tanto perfetta - per l’appunto, vista la natura del personaggio di Glinda – al punto da sorprendere e entusiasmare ad ogni gesto, espressione o ondeggiamento dei capelli. Wicked con la sua prima parte - la seconda è prevista per novembre 2025 - rende quasi superfluo un proseguimento, tanto soddisfacente sa essere con un solo film, con una conclusione che rende giustizia alla grandiosità di un brano come Defying Gravity. Ma, almeno, sappiamo che ne avremo ancora del magico mondo di Oz, e non possiamo che essere contenti di ritrovare tra un anno le nostre amiche/nemiche preferite