Vedi tutti

L'ossessione social per Luigi Mangione ci dice tanto del presente

Il ragazzo ha ucciso il CEO di UnitedHealthcare e adesso tutti lo amano

L'ossessione social per Luigi Mangione ci dice tanto del presente Il ragazzo ha ucciso il CEO di UnitedHealthcare e adesso tutti lo amano

Il CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson, è stato ucciso qualche giorno fa a New York da un uomo misterioso, che si è poi allontanato in bici. Mentre la polizia di New York diramava comunicati e dettagli, il popolo dei social network sviluppava una certa ossessione nei suoi confronti. Quando ancora il suo presunto volto non era conosciuto se non da immagini sfocate catturate videocamere di sicurezza, coperto da un cappuccio e da una mascherina, il misterioso killer era già un eroe, una figura leggendaria, il Robin Hood della contemporaneità. Adesso, pare che la sua identità sia stata svelata. Si tratta presumibilmente di Luigi Mangione, 26enne italo-americano e studente modello, riconosciuto e fermato in un McDonalds appena qualche ora fa. E se pensate che questa identificazione sia bastata a fermare l'onda dei meme social avete torto. Ha fatto l'esatto opposto.

Luigi Mangione è la nuova ossessione dei social network

Il ragazzo è attraente. Molto attraente. Tra le informazioni che sono trapelate - vere o false, in questa sede non è fondamentale scoprirlo - anche le sue idee politiche, la sua carriera accademica di alto livello nel campo della computer science e un misterioso avvenimento che l'ha spinto a isolarsi e a informarsi sul funzionamento del sistema sanitario statunitense, letture di libri considerati controversi e anti-establishment e la sua passione per i Pokémon. Tutti elementi che, dati in pasto agli utenti, hanno scatenato battute, thirst tweet e fan cam che nella notte tra il 9 e il 10 dicembre ora italiana hanno invaso i social network. E a niente possono gli appelli alla calma, all'aspettare i gradi di giudizio o il capo d'accusa esatto, a considerare che abbiamo di fronte un giovane uomo e un possibile assassino, a riflettere sulla digital footprint e sull'eticità assoluta dell'andare a cercare sue foto senza maglietta per ri-postarle con la didascalia: "Husband material".

La situazione, in realtà, è ancora più spinosa e sfumata di come possa sembrare a un occhio esterno. La UnitedHealthcare, infatti, è un'agenzia assicurativa che opera nel campo medico e - visto il funzionamento della sanità negli Stati Uniti - si occupa tra le altre cose di accettare o negare i rimborsi e le coperture assicurative alle persone malate o che hanno avuto bisogno di usufruire di esami. Quando le cure e la salute diventano a pagamento c'è sempre qualcuno che vuole guadagnarci o che vuole risparmiare somme il più alte e convenienti possibile, ed è innegabile che all'abbassamento delle condizioni di vita medie dei cittadini statunitensi il braccio di ferro tra "loro" (le compagnie assicurative in campo medico) e "noi" (i cittadini) si sia fatto più drammatico e combattuto, più disperato. Il problema sociale, dunque, esiste, e Luigi Mangione non ha fatto altro che mettercelo davanti con forza. E adesso?

Abbiamo bisogno di eroi e i meme non guardano in faccia nessuno

Due spinte si mescolano, come spesso accade in quei luoghi-non-luoghi che sono le piattaforme social, dove tutto vale perché niente esiste, o almeno così ci convinciamo che sia. Da una parte la volontà granitica di non prendere nulla sul serio, di approcciarsi a qualsiasi cosa con superficialità, senza vederne le sfumature e le venature tragiche, il meme lordismo e il rage bait come modus vivendi e strategia programmatica, che allontana e che protegge (e che ci fornisce anche un certo ritorno in termini di ego, quando funziona e incontra il favore del pubblico). Dall'altra il nostro bisogno di eroi, di qualcuno che scuota uno status quo che per molti non funziona più, mentre per altri funziona anche troppo bene. Nel mezzo, se tutto si rivelerà vero e confermato, anche un ragazzo traumatizzato che ha deciso di rispondere a un disagio del sistema con la violenza, e che chissà in che modo attraverserà quello che ha davanti. In nessun punto, o in troppi pochi punti, una riflessione politica, un approccio critico a un episodio limite, la goccia che potrebbe far traboccare il vaso, se il vaso non fosse troppo distratto, granitico, assoluto, divertito, superficiale.