Le mostre da vedere a gennaio in Italia
Dalla mostra romana interattiva sull’inflatable art all’esposizione dedicata a Gianfranco Ferré
02 Gennaio 2025
Pablo Picasso diceva che "l’arte lava via dalla nostra anima la polvere della vita quotidiana". Quindi, se gennaio è convenzionalmente il mese in cui si dice addio a tutto ciò che non funziona più o non ci rende felici per ricominciare da capo, allora una mostra d’arte potrebbe spazzare via gli ultimi granelli del passato, regalandoci una tela bianca su cui iniziare a dipingere il futuro. In giro per l’Italia c’è un’opzione per tutti i gusti: dagli ambienti costruiti e ricostruiti del tedesco Gregor Schneider ad Avellino all’esposizione milanese che esplora il legame tra l’uomo e il cane, da Pinakothek’a, che a Palermo celebra oltre un secolo di storia dell’arte alle opere gonfiabili interattive visitabili a Roma, dal viaggio fotografico che ad Aosta ci conduce attraverso la moda di Gianfranco Ferré fino al percorso espositivo che a Ravenna ripercorre la ricerca vocale di Demetrio Stratos. Scegliere dipende solo dai nostri interessi e, se crediamo che possa aiutarci a resettare il passato, anche dal colore che vogliamo dare al nostro domani.
Le mostre da non perdere in Italia a gennaio 2025
Gregor Schneider - Napoli
Gregor Schneider è uno dei più celebri artisti tedeschi viventi, noto per la sua ossessione nel costruire e ricostruire ambienti. Non è un caso se la sua opera più famosa, Haus u r di Rheydt, è un a sorta di rivisitazione claustrofobica degli spazi domestici della casa di famiglia, che continua da circa vent'anni e mescola pittura, scultura, installazione e architettura. Il progetto venne poi interamente ricostruito nel padiglione tedesco in occasione della 49° Biennale di Venezia del 2001, dove è stato premiato con il Leone d’Oro quale miglior contributo nazionale: l’artista rimosse le lettere del nome del paese dalla facciata dell’edificio, sostituì la bandiera tedesca con quella della città e ne riadattò gli interni, installando una matrioska di stanze smontate e prelevate dalla sua casa natia a Rheydt. Questa Gesamtkunstwerk è ora il punto di partenza per Bauen und Töten, una nuova mostra visitabile fino al 22 febbraio 2025 presso la Fondazione Morra Greco di Avellino. Il percorso espositivo si dipana tra il primo e il secondo piano della Fondazione, conducendo i visitatori nel mondo di Schneider, partendo dalle opere performative e fotografiche degli esordi per arrivare ai lavori più recenti.
Titolo: Bauen und Töten
Quando: fino al 22 febbraio 2025
Dove: Fondazione Morra Greco, Napoli
Architecture for Dogs - Milano
Chi vive in simbiosi con il suo cane dovrebbe tirare fuori il guinzaglio e andare all’ADI Design Museum di Milano per vedere Architecture for Dogs, una mostra visionaria curata da Kenya Hara, designer giapponese di rilevanza internazionale e direttore artistico di Muji, che celebra lo straordinario legame tra l’uomo e il suo migliore amico a quattro zampe attraverso l’architettura e il design. In esposizione non solo le semplici cucce, ma originali 22 pet-tecture, architetture per cani domestici, firmate da archistar di fama mondiale. Tra rampe, cushion, tappeti e panchine studiate per consentire ai cani dal pelo lungo e folto di trovare fresco ristoro dal clima caldo, ci saranno anche due nuove architetture firmate da Giulio Iacchetti e Piero Lissoni per Riva 1920. La mostra ha come partner la maison Giorgio Armani che insieme a Poldo Dog Couture ha creato una capsule interamente dedicata agli amici a quattro zampe. Il plus? È possibile ottenere e scaricare gratuitamente dal sito ufficiale i disegni e le istruzioni delle opere per provare a ricostruirle e rendere felice il proprio cane.
Titolo: Architecture for Dogs
Quando: fino al 16 febbraio 2025
Dove: ADI Design Museum, Milano
Marcello Maloberti - Milano
Fino al 9 febbraio 2025, il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta METAL PANIC, la più grande retrospettiva mai dedicata a Marcello Maloberti, artista noto per mescolare ironia, critica sociale e sperimentazione. Il percorso espositivo si presenta come un cantiere aperto in dialogo con la città di Milano e ripercorre le tappe principali del tragitto creativo di Maloberti, dagli esordi negli anni ‘90 ad oggi, fino alle opere inedite realizzate appositamente per l’occasione. A dare il benvenuto ai visitatori è Cielo, una scritta luminosa sospesa a venti metri d’altezza e sostenuta dal braccio meccanico di un camion. All’interno, spiccano Petrolio, oltre 270 copie dell’ultima opera di Pasolini, aperte alla stessa pagina e segnate da coltelli, simbolo di analisi e denuncia, ed M, un cartello stradale capovolto che gioca con la memoria storica, alludendo sia alla lettera simbolo di Milano sia a Mussolini, il cui corpo morto fu appeso a testa in giù dai partigiani al centro di Piazzale Loreto. Il titolo METAL PANIC si ispira ad una video performance di 50 minuti dove dei fucili, trasformati in strumenti a fiato dall’artista Pasquale Savignano, eseguono una partitura musicale che trasforma le armi in un invito alla pace.
Titolo: METAL PANIC
Quando: fino al 09 febbraio 2025
Dove: PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano
Euphoria – Art is in the Air - Roma
Chi vuole tornare un po’ bambino e entrare in un mondo da favola non dovrebbe perdere Euphoria – Art is in the Air, una grande mostra interattiva di arte contemporanea realizzata dal Balloon Museum, visitabile fino al 30 marzo 2025 negli spazi de La Nuvola di Roma. Grazie alle oltre 20 installazioni monumentali e opere di Inflatable art firmate da rinomati artisti contemporanei internazionali come Carsten Höller, Philippe Parreno, Martin Creed e Marta Minujín, i 7.000 mq della location si trasformano in un universo ludico e meraviglioso, tutto da esplorare in modo attivo e coinvolgente, fatto di forme inaspettate, sfere rotolanti, palloncini che fluttuano nell’aria, colori, luci e suoni. Dopo la tappa di Roma, dal 5 giugno al 28 agosto 2025 la mostra con tutta la sua magia si sposterà al Grand Palais di Parigi.
Titolo: Euphoria – Art is in the Air
Quando: fino al 30 marzo 2025
Dove: La Nuvola, Roma
Enzo Cucchi - Ancona
Volete vivere un’esperienza estetica intima, multisensoriale, scenografica e coinvolgente? La mostra che fa per voi è ad Ancona. Qui, il Museo Omero ospita fino al 18 maggio 2025 42 di Enzo Cucchi, precisamente 4 disegni inediti e 38 sculture realizzate con materiali diversi, dal bronzo al marmo, dalla ceramica al legno. Intitolato L’ombra vede, il progetto si basa, come spiega lo stesso artista, sul concetto che per comprendere appieno un’opera "bisogna vederla solo al buio; perché le cose si conservano all'ombra e al buio" e per guardare il mondo "si dovrebbe mettere la testa per terra, come le zucche, e le mani sulle cose". Il risultato sono una serie di opere che esplorano il confine tra luce e ombra.
Titolo: Enzo Cucchi. L’ombra vede
Quando: fino al 18 maggio 2025
Dove: Museo Tattile Statale Omero - Mole Vanvitelliana, Ancona
Demetrio Stratos - Ravenna
La voce di Demetrio Stratos non era una voce, era uno strumento. Non occorre essere esperti per riconoscerlo. Basta ascoltare uno dei suoi album I Ribelli e il gruppo degli Area o uno dei suoi dischi solisti come Cantare la Voce. La sua capacità di passare con disinvoltura dall’r&b al rock fino a sperimentazioni capaci di produrre diplofonie e trifonie e di raggiungere picchi inauditi di 7000 Hz rimane ineguagliata. Se la sua figura vi incuriosisce, segnate nell’agenda di gennaio Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento. Fino al 31 gennaio 2025 il Palazzo Malagola di Ravenna rende disponibili una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos proponendo documenti, materiali audiovisivi di performance, lezioni e concerti, ascolti in cuffia e immersivi, stampe di fotografi e cimeli dell’artista di origine greca, focalizzati sulla ricerca vocale di Stratos, l’interesse per le musiche del mondo e per la diplofonia. Da segnalare i materiali riguardanti la sua partecipazione al progetto/happening del 1978 Il treno di John Cage ed il suo contributo come autore delle musiche per il Satyricon diretto da Gabriele Salvatores nella stagione ’78-79 del Teatro dell’Elfo. Una volta usciti dalla mostra, capirete perché Demetrio Stratos sia ritenuto uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi.
Titolo: Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento
Quando: fino al 31 gennaio 2025
Dove: Palazzo Malagola, Ravenna
Pinakothek’A - Palermo
Pinakothek’a. Da Cagnaccio a Guttuso, da Christo e Jeanne-Claude ad Arienti è il titolo della mostra ospitata fino al 20 marzo 2025 presso la Fondazione Sant’Elia di Palermo, che celebra oltre un secolo di storia dell’arte, italiana e non solo, attraversando più di 15 correnti artistiche, 129 artisti e un corpus di oltre 200 pezzi. Curato dagli storici dell’arte Sergio Troisi e Alessandro Pinto, il progetto segue un percorso temporale e parte dagli anni ‘20 del Novecento fino a coprire lo scenario attuale. Ad esempio, la fase tra le due guerre è rappresentata da importanti dipinti, tra gli altri, di Cagnaccio, de Chirico, Carrà, Pirandello, e Guttuso; gli anni ’70 e ’80 comprendono opere di Vasarely, Nigro, Rotella, Baj e Christo; mentre gli anni ’80 sono raccontati dai lavori di Chia, Germanà e degli esponenti della cosiddetta Officina San Lorenzo. Infine, la scena attuale, splende grazie a Stefano Arienti, Bertozzi & Casoni, Luigi Presicce ed agli esponenti della cosiddetta Scuola di Palermo.
Titolo: Pinakothek’A. Da Cagnaccio a Guttuso, da Christo e Jeanne-Claude ad Arienti
Quando: fino al 20 marzo 2025
Dove: Palazzo Sant’Elia, Palermo
Gianfranco Ferré - Aosta
Lo scorso 6 dicembre Forte di Bard di Aosta ha inaugurato Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo, un percorso espositivo pensato per raccontare il lavoro di Gianfranco Ferré a partire da immagini fotografiche, stampe in B/N, a colori, fotocolor, diapositive, provini e arricchito da abiti, schizzi e disegni. Il progetto, a cura del Centro Ricerca Gianfranco Ferré del Politecnico di Milano e CZ Fotografia, racconta il processo creativo dello stilista e la sua moda, dipanandosi attraverso le sei stanze della location, corrispondenti ai sei principi della sua "dinamica operativa": comporre, ridurre, enfatizzare, ricalibrare, decostruire, emozionare. In totale, la mostra comprende 90 opere, mai esposte prima, di otto maestri della fotografia di moda che con Ferré hanno lavorato a iconiche campagne pubblicitarie: Gian Paolo Barbieri, Guy Bourdin, Michel Comte, Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh, Steven Meisel, Bettina Rheims e Herb Ritts.
Titolo: Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo
Quando: fino al 09 marzo 2025
Dove: Forte di Bard, Aosta
Le stanze private della Rocca di Gradara - Gradara
La Rocca Demaniale di Gradara è il museo più visitato della Regione Marche, ma quale è la sua storia? Una mostra, visitabile fino al 9 marzo 2025, la racconta, incominciando da Umberto Zanvettori, che, insieme alla prima moglie Mariquita De Forns y Lleo, acquistò nel 1920 la Rocca malatestiana avviando i lavori di restauro, tra camere affrescate e sale sontuosamente arredate dove si riuniva l’élite della società del primo e secondo dopoguerra. La fortuna ed il fascino della Rocca è continuata con la seconda moglie di Zanvettori, Alberta Porta, ed inseguito con lo Stato Italiano, che ne acquisì la proprietà nel 1928. Oggetti, cimeli e supporti tecnologici faranno conoscere ai visitatori dettagli poco noti come i legami con la storia recente e la nascita del mito gradarese di Paola e Francesco. Una curiosità: il percorso espositivo include un omaggio della stilista Alberta Ferretti all’ultima Castellana Alberta Porta e sarà impreziosito, grazie alla collaborazione con Cereria Terenzi Evelino srl, da una serie di evocative fragranze per ambienti.
Titolo: Da Zanvettori all’ultima castellana. Le stanze private della Rocca di Gradara
Quando: fino al 09 marzo 2025
Dove: Rocca di Gradara, Gradara
Cristina Roccati - Rovigo
Sapete chi è Cristina Roccati? Forse no, ma fu la terza donna laureata al mondo, dopo Elena Lucrezia Cornaro Piscopia e Laura Bassi, e fu la prima “fuori sede” della storia. Nata a Rovigo nel 1732, dopo essersi laureata a Bologna nel 1751 Roccati si dedicò all’insegnamento di fisica e filosofia sperimentale nella sua città. Se volete conoscere altro sulla sua vita e, in genere, sul contributo femminile alla scienza, spesso dimenticato, visitate la mostra Cristina Roccati (1732-1797). La donna che osò studiare fisica disponibile presso il Palazzo Roncale di Rovigo, fino al 21 aprile 2025. Come spiega la curatrice del progetto, Elena Canadelli: "La mostra restituisce la voce a una delle protagoniste di questa elettrizzante stagione della scienza, attraverso un percorso espositivo incentrato sulla riscoperta di questa figura dimenticata. Verranno raccontati anche alcuni aspetti storici e scientifici del Settecento, il secolo della ragione e dell’Encyclopédie, di Voltaire e della Rivoluzione francese, ma anche della diffusione delle teorie di Newton tra i non addetti ai lavori e della meraviglia suscitata da fenomeni naturali come l’elettricità".
Titolo: Cristina Roccati (1732-1797). La donna che osò studiare fisica
Quando: fino al 21 aprile 2025
Dove: Palazzo Roncale, Rovigo
Linda Fregni Nagler - Torino
L’ultimo progetto del MAO – Museo d'Arte Orientale di Torino è Hanauri. Il Giappone dei venditori di fiori. La mostra affianca fotografie originali di venditori di fiori della scuola di Yokohama, raccolte nell’arco di vent’anni e proposte per la prima volta, affiancate alle opere di Linda Fregni Nagler che rielaborano 26 albumine di metà Ottocento, ristampandole e colorandole a mano con una tecnica simile a quella dell’epoca (1860-1910). Il tema arboreo lo ritroviamo anche nei preziosi tessuti kesa della collezione del museo (risalenti al periodo Edo) e nei kimono, uno proveniente da Palazzo Madama e due esemplari dal Museo d’arte orientale di Venezia, oltre a tre lacche pregiate e tre kakemono firmati Yanagisawa Kien, Kawamura Bunpo e Tomioka Tessai, provenienti da una collezione privata.
Titolo: Hanauri. Il Giappone dei venditori di fiori
Quando: fino al 04 maggio 2025
Dove: MAO – Museo d'Arte Orientale, Torino