Fare ghosting è sempre sbagliato?

Se siete mai stati su una dating app o se semplicemente siate nel grande circo a tre piste chiamato uscire con le persone (e che siate uomini o donne attratti da uomini o donne non importa) avrete sicuramente sperimentato del ghosting. A me è successo, sia dentro Tinder che fuori. Ho ghostato e sono stata ghostata, sia dopo una conversazione in app che dopo un vero e proprio date. A volte ci sono rimasta male, a volte non rispondere a qualcuno e chiudere la conversazione senza fornire spiegazioni mi ha fatta sentire protetta da comportamenti che ho giudicato strani, inquietanti, che mi mettevano a disagio. Sempre più spesso si parla dell'etica del ghosting. È giusto o sbagliato? Esistono situazioni in cui è tollerabile? Parliamone.

Il ghosting: significato e punto di vista maschile

La prima cosa da fare è fare delle differenziazioni. Quando si parla di ghosting subito dagli uomini, infatti - e non potendo fare a meno di tenere in conto il clima contemporaneo, fatto di uomini sempre più radicalizzati - si teme che il ghosting, inteso come l'abbandono totale di una conversazione senza spiegazione, li renda ancora più violenti e cattivi, li faccia soffrire al punto da farli diventare incel. Dobbiamo quindi stare attenti a non accendere la miccia, a trattarli nella maniera più carina che possiamo. Giusto? Questo non toglie, però, che spesso gli uomini, se al ghosting subìto corrono sui social a esprimere sentimenti violenti o rispondano inviando insulti e minacce, facciano molto spesso ghosting loro stessi in primis. Perché sono distratti, non interessati, non in contatto con le loro emozioni, superficiali, non attratti da chi hanno di fronte, perché stanno parlando con qualcuno che gli interessa di più. Sta di fatto che lo fanno. E questo ci porta (in questo caso, in cui si prende in analisi il ghosting tra uomini e donne inserito nel quadro più grande della cosiddetta "guerra tra i generi" nella società contemporanea) alle donne.

Anche le donne vengono ghostate?

Checché se ne dica, anche le donne subiscono il ghosting. Io ne ho subito non poco, anche da persone con cui ero uscita per più di un paio di volte. Come reagisce una donna al ghosting? Mettendosela in saccoccia, principalmente. Non è un segreto, infatti, che la radicalizzazione delle donne in gruppi estremisti sui social network sia molto meno presente e tenuta in considerazione perché meno rilevante rispetto a quella degli uomini. E perché le donne fanno ghosting? Per gli stessi identici motivi degli uomini e per qualcuno di più. A volte, infatti, lo fanno per proteggersi, perché hanno avuto una brutta sensazione, perché gli sembra che l'uomo che hanno metaforicamente di fronte si stia prendendo troppe libertà, che abbia un'idea sbagliata di loro, della loro "relazione" (nel senso più largo del termine), che non si meriti una spiegazione, che non possa avanzare diritti su di lei né sulla conversazione. É così sbagliato?

Una differenza di trattamento, di nuovo

Sembra, dunque, che la posizione generale sia questa: le donne devono fare attenzione, perché il ghosting potrebbe avere conseguenze molto gravi sulla psiche dei ghostati. Gli uomini invece sono uomini, e che cosa possiamo farci? La differenza di trattamento è evidente. Chi si preoccupa del benessere psicologico delle donne ghostate? Negare che succeda non serve a niente. E se il ghosting in alcuni casi è ok e in altri invece è un brutto esempio di mancata presa di responsabilità nei confronti di un altro essere umano, questo non toglie che, forse, non può essere sempre e solo posto sulle donne il peso del benessere emotivo e relazionale degli uomini, soprattutto non degli sconosciuti incontrati sulle dating app.

Esistono situazioni in cui si può fare ghosting e la responsabilità reciproca 

Qual è la conclusione? Sono molteplici. Se assumiamo infatti che esistono situazioni in cui fare ghosting non è poi così grave, e che ci sono delle nette differenze di trattamento e di considerazione in caso di ghosting se a farlo e a subirlo sono gli uomini o le donne, questo non vuol mica dire che le nostre responsabilità nei confronti degli altri siano emendate, anzi. Registrare e tenute in conto queste differenze - il modo in cui si teme più alla fragile salute mentale maschile, pronta a esplodere, che a quella delle donne, che sono state abituate a subire e a prendersi il peso della loro e di quella dei loro compagni - la conclusione è che, comunque, l'unico imperativo categorico che ha senso portare sempre con sé è che bisogna essere gentili ed empatici, con noi stessi e con gli altri, e che fornire delle spiegazioni quando ci sembra di doverle fornire è non solo giusto ma anche consigliato.