Ilary è puro intrattenimento surrealista

Mentre si guardano gli episodi di Ilary, serie in cinque puntate che raccontano la vita lontano dai riflettori della famosa conduttrice Ilary Blasi (anche se viene da domandare: allora le camere di Netflix cosa sono?), la sensazione è la stessa, medesima, identica, inspiegabile, impressionante, incredibile che si provava guardando il suo documentario uscito un anno fa, Unica. Ovvero di trovarsi di fronte a un pezzo d’arte surrealista degno del migliore Buñuel. È futurista, onirico, dadaista. Dire grottesco è troppo facile. I territori dello show della piattaforma streaming - già palcoscenico dei retroscena sulla separazione dal numero 10 Francesco Totti - sono conquistati dalla grinta (in bilico tra il vero e la performance) della protagonista che, stavolta, dà anche titolo al programma. Pronta a fare il salto e a passare dall’essere la nostra Kate Middleton – visto che spesso il pupone e la presentatrice sono stati definiti i nostri reali – ad aspirare di diventare la Kim Kardashian del Torrino.

Di cosa parla il documentario di Ilary Blasi su Netflix?

La sensazione di visionarietà arriva dalla costruzione di un prodotto fatto ad hoc per renderla insieme la regina dei colli dell’Eur e colei che ritorna alle sue radici per ricominciare dopo il divorzio. Un po’ messaggio alla Olio Cuore, un po’ viaggio di riscoperta di se stessa, pronta a buttarsi (letteralmente) da un aereo col paracadute. Uno di quei momenti privati in cui non puoi non portarti dietro le telecamere. Immancabile il momento in cui, per ripartire con la sua nuova vita, Ilary osserva quanto sia importante saper riscoprire le gioie dello stare in famiglia. Perché anche lei è una del popolo, e per farcelo capire scomoda anche la vecchia nonna, che chissà se, alla fine, è riuscita a superare o meno il rinnovo della patente. Vediamo dunque la showgirl in diverse vesti. Blasi con le sue amiche (Sex and the City), Blasi e i corsi di cucina (La prova del cuoco), Blasi e il test di ingresso per entrare alla facoltà di criminologia (Chi l’ha visto). In questo turbine di interviste e esperienze, il documentario prova a far passare per autentico un prodotto che è completamente (e divertentemente) falso, e nell'esserlo risulta molto meno digeribile di Unica.

Il reality show all'italiana e il ruolo di Bastian Müller

Forse, questa produzione è da attribuire alla mancanza di reality show sulle vere star italiane. In fondo nel 2018 si vociferava di un possibile progetto Casa Totti, figlio illegittimo di Casa Vianello, di cui Ilary Blasi e Francesco Totti sarebbero stati i protagonisti. Ora Ilary vola in solitaria, anche se nella serie viene introdotto il nuovo compagno Bastian Müller. Imprenditore tedesco conosciuto nella sala lounge dell’aeroporto, ad ipnotizzare della loro relazione è il continuo cercare di capire da esterni come riescano a comunicare vista la barriera linguistica. A un certo punto Ilary lo spiega: lui sta imparando sempre di più l’italiano e lei, secondo Müller, riesce a trovare il modo di farsi capire. E noi? 

Noi, dal canto nostro, vorremmo farci invitare alle famose serate gioco in casa Blasi. Siamo anche disposti a portare noi qualcosa di cucinato. Sarebbe la prova del nove, quella definitiva, per capire se la serie Netflix è vera o falsa, e quanto è vera e quanto è falsa. Noi non lo sappiamo, l'unica cosa che sappiamo è che sarebbe un'esperienza davvero unica trascorrere una serata nel fascino indiscreto della borghesia romana.