
Del nuovo Bridget Jones non ci interessa la storia d’amore
Nemmeno se c’è di mezzo l'age gap
10 Febbraio 2025
Ventiquattro anni non sono pochi. Non sono pochi affatto. Lo sa l’industria cinematografica che porta avanti ad oltranza i propri prodotti di punta sperando di contare sulla fedeltà degli appassionati. E lo sa anche Bridget Jones che, dopo il primo film del 2001, torna col quarto capitolo Un amore di ragazzo su cui si potrebbe tranquillamente sorvolare, soprattutto perché toglie di mezzo nella maniera più meschina possibile uno dei pilastri della saga partita dai libri di Helen Fielding, Mark Darcy. Il personaggio, grande amore della protagonista ispirato all’omonimo austeniano e diventato suo marito, viene fatto morire da eroe durante una missione umanitaria in Sudan lasciando nell’amata Inghilterra moglie e due figli, i piccoli Billy e Mabel. La colpa, stavolta, non è da attribuire però a Hollywood, che i suoi successi è abituata a tirarli e spolparli finché non ne rimangono che le ossa, bensì alla scrittrice stessa, che nel 2013 decide di dare i suoi cari saluti all’affascinante avvocato per dedicare a Bridget una nuova avventura, sempre alle prese con la ricerca di indipendenza, amicizia e amore. E adesso l'appuntamento è al cinema, il 27 febbraio.
La fortuna del nuovo Bridget Jones, nonostante tutto
Se le premesse partivano malissimo, perché l’idea di far morire l’ideale romantico di un’intera generazione è davvero troppo e con buona pace del fascinoso Daniel Cleaver di Hugh Grant, che torna ed è la vecchia canaglia - la fortuna del film diretto da Michael Morris è che, in maniera inaspettata, riprende alcune dinamiche del debutto sul grande schermo della protagonista. Una donna a cui, con due figli a carico, viene affidato il compito di prendersi cura di se stessa. Nel mentre, può anche capitare di incappare in qualche bel giovanotto che ti salva la vita dopo che ti sei arrampicata su un albero o un professore di scienze con cui riscoprire le magie del quotidiano. Ma non è così importante.
Così ci si ritrova a ridere insieme a Bridget, di Bridget, con Bridget. Di come è cresciuta ed è restata incredibilmente la stessa. Col ritorno cinematografico si sente la mancanza della relazione da favola che Fielding aveva tratteggiato con Mark Darcy, ma non c'è malinconia verso il passato, bensì la speranza di poter affrontare al meglio il proprio futuro. C'è dolcezza, c'è voglia di abbracciare il presente e c'è una donna che deve cercare di gestire la propria vita, sempre incasinata eppure bellissima. Forse con Bridget Jones - Un amore di ragazzo giunge proprio a compimento il senso ultimo della saga, che non ha mai riguardato chi avere accanto, chi deve essere il padre dei tuoi figli o cosa ne pensano gli altri, ma che celebrava il vivere a modo proprio. La protagonista, dopo quattro anni di lutto, riprende a lavorare, ricomincia ad uscire con più leggerezza insieme ai suoi amici di sempre, si dedica ad attività messe in standby tra cui, ultimo ma non ultimo, uscire con gli uomini (e i ragazzi).
Un amore di ragazzo, ma la nostra amica rimane la protagonista
Sarà per questo che il film ha meno presa nella sua seconda parte, in cui cerca di tirare un po’ le somme della vita sentimentale della sua protagonista. Perché a farci sentire vicine a lei è la parentesi umana e sincera di una persona che cerca di rimettersi in sesto, di trovare un motivo per togliere il pigiama quando esce di casa e che torna a ricoprire una propria dimensione in quanto individuo singolo, non in coppia. Rincontriamo Bridget Jones come Bridget Jones è sempre stata, questo è l’importante. In cerca di un equilibrio che, per lei, è rappresentato dalla casa in preda al caos, dai capelli spettinati e da un confronto con gli altri mai viziato dall’invidia, ma che sottolinea le varie differenze e la maniera con cui la donna riesce a relazionarcisi. Lo fa con l’ex Daniel Cleaver/Hugh Grant in un improbabile e ironico ruolo di zio e una voglia di rimettersi in gioco che è ciò che la spingeva a scrivere i propri diari. Insomma, la sensazione è quella di aver riabbracciato una vecchia amica.