
Il nostro social preferito è LinkedIn
La gen Z prova a farsi strada nel mondo del lavoro come sa fare meglio, cioè attraverso i social media
07 Marzo 2025
Negli ultimi anni LinkedIn, tradizionalmente considerato il social network professionale e lavorativo per eccellenza, ha visto un significativo cambiamento nel suo pubblico. Sebbene inizialmente fosse frequentato principalmente da professionisti e dirigenti, la Gen Z ha cominciato ad avvicinarsi alla piattaforma e a trattarla come una vera e propria app d’intrattenimento.
Questo spostamento non è casuale: i membri della Gen Z sono cresciuti in un’epoca digitale e cercano nuove opportunità per costruire la propria carriera, connettersi con professionisti e fare networking in un contesto che non sia solo quello informale delle altre piattaforme social. LinkedIn è diventato un ambiente dove mettersi in gioco professionalmente, cercare internship, consulenze e lavori, ma anche per sviluppare competenze e seguire trend legati al mondo del business e dell’innovazione. L’evoluzione del social network verso contenuti più dinamici e visivi, come video brevi e post interattivi, ha reso la piattaforma più attrattiva anche per i più giovani, che cercano un mix di opportunità professionali e sociali in un unico spazio.
Cosa sappiamo di LinkedIn?
LinkedIn può essere descritto come molte cose, ma l’essere cool è raramente una di queste. Essendo un social network incentrato sul lavoro, ha una reputazione basata sulle connessioni in ambito lavorativo e su un tone of voice tutt’altro che divertente… e allora perché ci passiamo così tanto tempo? "La Gen Z sta facendo il networking maggiore sulla piattaforma, creando più connessioni mese dopo mese", ha detto Suzi Owens, senior director of corporate communications di LinkedIn, in un’intervista con Fast Company. Le generazioni più giovani negli Stati Uniti stanno accrescendo la loro rete a un tasso più veloce rispetto alle generazioni più anziane, con il 28,7% di connessioni mensili in più rispetto ai millennial, il 54,7% in più rispetto alla Gen X e il 143,5% in più rispetto ai boomer.
Owens ha aggiunto che le reti che questi giovani lavoratori stanno costruendo sono più diversificate e orientate alla comunità rispetto a quelle delle generazioni passate. Ha affermato che stanno utilizzando abilità di "indagine su internet" per cercare, identificare e mettersi in contatto con persone con esperienze e percorsi professionali simili. Stanno enfatizzando l’importanza del networking tra pari, oltre che tra superiori e subordinati, e soprattutto stanno anche essendo più aperti e sinceri riguardo ai loro valori.
I meme su LinkedIn
In tutto questo, non possiamo dimenticare il linguaggio dei meme. Il primo motivo per cui LinkedIn è il social che genera più meme su di sé sta proprio nella sua natura intrinseca. Si tratta di un luogo dove regnano le connessioni professionali e la serietà. Tuttavia, proprio questa serietà crea una sorta di contraddizione comica. Mentre su altre piattaforme che utilizziamo quotidianamente i meme sono spesso legati a situazioni informali, ironiche e spesso frivole, LinkedIn offre il palcoscenico perfetto per sdrammatizzare questa atmosfera di serietà con l’umorismo "broken" della nostra generazione. Gli utenti si divertono a creare meme che giocano sull’apparente rigidità della piattaforma, usando situazioni aziendali comuni, ma esagerandole fino a farle sembrare ridicole. Così, un post che celebra un "successo epocale" o una connessione con un CEO di una grande azienda può essere trasformato in un meme ironico che scherza sulla spinta alla visibilità e sull’auto-promozione esasperata che si vede frequentemente sulla piattaforma.
Cosa hanno in comune LinkedIn e Tinder?
Un rapporto fornito da Mashable suggerisce che qualsiasi piattaforma di social media in cui è possibile visualizzare le foto delle persone ha il potenziale per trasformarsi in un’app di incontri. LinkedIn è considerato particolarmente vantaggioso a questo scopo perché va oltre il mostrare le vite curate o esagerate delle persone; fornisce invece una prospettiva più professionale e potenzialmente genuina.
Secondo il rapporto Insider, le persone sono alla ricerca di connessioni più genuine e sono stanche dei soliti messaggi dalle app di incontri. Inoltre, il tipo di adrenalina che si prova nello swipe a destra e a sinistra del caro Tinder è simile a quella che si incontra su LinkedIn quando si cerca lavoro. Le candidature semplici sono "una droga", dice qualcuno su TikTok. Il mondo del lavoro, così come quello dell’amore, sembra a portata di click, e nei giorni seguenti si aspetta un messaggio o una mail dai recruiters così come un approccio in chat dal ragazzo che stiamo tenendo d’occhio.
Per fortuna, esiste una "LinkedIn Etiquette", regole non scritte che guidano l’interazione. Chi non si attiene a questa etichetta può facilmente finire sotto i riflettori dei meme o peggio. Gli utenti che infrangono la norma, pubblicando contenuti che sfidano la serietà (ad esempio, foto troppo informali, contenuti fuori tema o risposte troppo sincere) diventano bersagli perfetti per battute e satira.
Cinque consigli per farsi strada su questo social
- Titolo professionale: invece di limitarti a scrivere solo il titolo di studio, prova a descrivere brevemente chi sei e cosa cerchi. Ad esempio: "Neolaureato in Marketing | Appassionato di digital marketing e strategie SEO".
- Esperienze: aggiungi tutte le esperienze significative, inclusi stage, lavori part-time, progetti universitari o attività extracurriculari. Non dimenticare di descrivere cosa hai imparato o raggiunto in ogni ruolo.
- Istruzione e certificazioni: assicurati di inserire il tuo percorso di studi e qualsiasi certificazione o corso che hai seguito, anche se online. LinkedIn permette di aggiungere anche badge per le competenze acquisite.
- Connessioni mirate: cerca di connetterti con persone che lavorano nel tuo settore di interesse, colleghi di università, professori o professionisti che ammiri. La Gen Z è più propensa ad essere presente sui social, quindi sfrutta questa opportunità per ampliare il tuo network.
- Messaggia i recruiter: se vedi un’offerta interessante, prova a inviare un messaggio al recruiter. Non essere timido ma mantieni un tono professionale. Chiedi chiarimenti sull’offerta e mostra il tuo interesse genuino. Il cold-email è una pratica ormai sdoganata, è infatti un'email inviata a qualcuno con cui non hai avuto precedenti contatti diretti, senza che questa persona abbia espressamente richiesto di essere contattata.