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Trump contro la comunità trans: cosa succede negli Stati Uniti?

La denuncia arriva anche dall'attrice e modella Hunter Schafer

Trump contro la comunità trans: cosa succede negli Stati Uniti? La denuncia arriva anche dall'attrice e modella Hunter Schafer

La settimana scorsa, un giudice federale ha temporaneamente sospeso un ordine esecutivo del presidente Donald Trump che limitava l'accesso alle cure mediche per le persone transgender sotto i 19 anni. Questa decisione, seppur temporanea, rappresenta un'importante vittoria per le famiglie e i fornitori di servizi sanitari che avevano intentato una causa per garantire il diritto alle cure di affermazione del genere. In questi tempi bui, uno spiraglio di luce. La direttiva di Trump mirava a revocare i finanziamenti federali per ospedali e cliniche che offrivano trattamenti come la terapia ormonale e i bloccanti della pubertà. L'ordine aveva portato alcune strutture sanitarie -  anche in Stati progressisti come New York, California e Washington D.C. - a sospendere i trattamenti per paura di ripercussioni legali. Questo ha creato un clima di incertezza e timore tra le famiglie, che si sono trovate improvvisamente senza accesso a cure vitali per i loro figli.

La decisione del giudice Hurson e le sue implicazioni

Il giudice Brendan Hurson, nominato da Biden, ha accolto la richiesta dei querelanti, emettendo un'ingiunzione temporanea che sospende l'ordine di Trump per almeno 14 giorni. La decisione potrebbe essere prorogata. Hurson ha criticato apertamente la politica dell'amministrazione Trump, affermando che essa "sembra negare che questa popolazione esista o meriti di esistere". L'American Civil Liberties Union (ACLU) e Lambda Legal, due organizzazioni per i diritti civili, hanno guidato la battaglia legale, sostenendo che la misura presidenziale fosse incostituzionale e discriminatoria. Brian K. Bond, direttore esecutivo di PFLAG National, una delle organizzazioni querelanti, ha dichiarato: "I genitori di ragazzi transgender non dovrebbero mai trovarsi nella spaventosa posizione di vedere cancellate le cure mediche prescritte ai loro figli per il capriccio di un politico". Tale decisione rappresenta un segnale importante per la comunità transgender e per i suoi alleati, perché dimostra che esistono ancora strumenti legali per contrastare le politiche discriminatorie sempre più incessanti.

L’impatto dell’ordine esecutivo sulle persone transgender giovani

Attualmente, solo una piccola percentuale di giovani negli Stati Uniti risulta transgender e accede a cure di conferma del genere. Tuttavia, tutte le principali associazioni mediche riconoscono questi trattamenti come standard di cura essenziali per il benessere mentale e fisico dei pazienti. La causa legale ha evidenziato storie di famiglie che si sono trasferite da Stati con restrizioni severe, come il Tennessee, nella speranza di accedere alle cure altrove, solo per vedersi negare i trattamenti a causa della politica federale di Trump. Alcuni genitori hanno descritto il loro dolore nel vedere la propria prole costretta a interrompere terapie già avviate, con conseguenze devastanti sulla loro salute mentale. Gli avvocati delle famiglie sostengono che l'ordine presidenziale sia una violazione dei diritti dei genitori e del principio di uguaglianza: consente, ad esempio, ai ragazzi cisgender di ricevere testosterone per la pubertà ritardata, ma lo nega ai ragazzi transgender. Questa disparità evidenzia il carattere discriminatorio della misura e solleva interrogativi sul rispetto dei diritti costituzionali da parte dell’amministrazione Trump (ovviamente non tutelati).

La politica dei passaporti e la battaglia per il riconoscimento legale 

Parallelamente, l'amministrazione Trump ha introdotto una politica che impedisce alle persone transgender, intersessuali e non binarie di aggiornare il genere sui loro passaporti. Sette querelanti, supportati dall'ACLU, hanno intentato una causa contro questa decisione, sostenendo che essa li espone a discriminazioni e pericoli quando viaggiano. Uno dei querelanti, Reid Solomon-Lane, ha dichiarato: "Dopo 18 anni di transizione, pensavo di poter vivere la mia vita in sicurezza. Ora, come padre di tre figli, questa politica mette a rischio la mia sicurezza e quella della mia famiglia". La difficoltà nell’ottenere documenti corretti ha implicazioni concrete nella vita quotidiana delle persone transgender, che rischiano di essere sottoposte ad abusi, interrogatori e discriminazioni durante controlli di sicurezza.


Le parole di Hunter Schafer

Ne ha parlato anche l'attrice e modella Hunter Schafer, che ha fatto un video in cui racconta di come il suo passaporto riporti ora il genere maschile invece che quello femminile. "Non sto facendo questo post per seminare paura, creare drammi o ricevere consolazione, non ne ho bisogno" dichiara. "Ma penso che valga la pena condividerlo per prendere atto della realtà della situazione e di quello che sta accadendo. Sono rimasta scioccata. Semplicemente, non pensavo che sarebbe successo davvero. Voglio riconoscere il mio privilegio, non solo come donna trans celebre e bianca. Passo inosservata, eppure è successo comunque. Nessuno, per quanto ricco, bianco, bello o altro, è escluso. Non me ne frega nulla che abbiano messo una M sul mio passaporto. Non cambia davvero nulla di me o della mia identità trans, ma mi rende la vita un po’ più difficile. Sono quasi certa che significherà dover fare coming out con gli agenti di frontiera molto più spesso di quanto vorrei o di quanto sia realmente necessario".

Uno scontro politico con conseguenze globali

Le politiche dell'amministrazione Trump stanno rapidamente ridisegnando la posizione degli Stati Uniti sui diritti LGBTQ+ anche se la sospensione dell’ordine esecutivo da parte del giudice Hurson rappresenta una battuta d’arresto per la strategia dell'ex presidente, seppur il futuro rimane incerto. Attivistə e organizzazioni per i diritti umani temono che, se l’ingiunzione verrà revocata, l’effetto sarà devastante per migliaia di persone transgender giovani e per le loro famiglie. Inoltre, il dibattito su queste restrizioni sta influenzando anche le politiche di altri Paesi, con alcuni governi conservatori che stanno prendendo esempio dalle mosse del presidente Trump.

L'eredità di Elisa Rae Shupe e il futuro dei diritti transgender

Elisa Rae Shupe è stata la prima persona negli Stati Uniti a ottenere il riconoscimento legale di un genere non binario nel 2016, avendo così un impatto significativo sulla lotta per i diritti transgender. Dopo un periodo di detransizione, nel 2022 ha riaffermato la propria identità di donna trans e ha denunciato il movimento anti-trans, che aveva strumentalizzato la sua storia. Purtroppo questa storia non ha affatto un lieto fine. Elisa Rae Shupe si è suicidata qualche giorno fa, lasciando una lettera in cui criticava aspramente la transfobia e il razzismo negli Stati Uniti. Nella rabbia che proviamo per questo accaduto, possiamo solo trovare ancora più forza per lottare