
Il femminismo e i content creator: a che punto siamo?
Un'analisi di Buzzoole rivela spunti e tendenze
12 Marzo 2025
Come sta l'influencer sfera italiana, soprattutto quella al femminile? Come ci si muovono dentro le content creator? Quali temi affrontano e in che modo pongono l'attenzione su femminismo e affini? Abbiamo deciso, con l'aiuto di Buzzoole, martech agency specializzata in soluzioni di marketing e comunicazione per l’influencer marketing, di fare un'analisi di questo mondo, così affascinante e così ampio, per disegnare un quadro della scena attuale strettamente legato all'appena trascorsa Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne. Nel farlo, abbiamo scoperto molte cose interessanti, altre sorprendenti. Andiamo con ordine.
Chi sono le content creator italiane che si occupano di femminismo oggi?
Alcune delle principali influencer che guidano la divulgazione delle tematiche relative al femminismo intersezionale e simili sono: Carlotta Vagnoli, scrittrice e attivista, particolarmente attiva su tematiche riguardanti violenza sulle donne, abusi e disuguaglianze istituzionalizzate; Claudia Fauzia, esperta in studi di genere e specializzata nelle intersezioni tra femminismo e questione meridionale; Flavia Carlini, scrittrice e attivista, femminista intersezionale che si occupa di tematiche sociali a più ampio spettro, politica e discriminazioni; Benedetta Lo Zito, attivista femminista e per i diritti umani, presidia non solo temi legati alla parità di genere ma anche alla politica; Jennifer Guerra, giornalista, attivista e scrittrice su temi come femminismo, politica e cultura; Carolina Capria, scrittrice e divulgatrice esperta in letteratura; Giulia Paganelli, antropologa, divulgatrice e attivista, con focus sul concetto e sul tema dei corpi; Marina Cuollo, attivista, giornalista e consulente per diversity & inclusion, con focus sul mondo della disabilità e sulle tematiche legate all’abilismo e Nogaye Ndiaye, giurista, attivista e divulgatrice con focus su discriminazioni e tematiche razziali.
Come è cambiata l'idea di femminismo sui social network (e nella realtà)
Se in un primo momento il femminismo era vissuto come causa "delle donne e per le donne", è ormai da anni che le rivendicazioni del movimento non sono più strettamente legate alla parità di diritti per le donne. Il femminismo attuale è infatti quello intersezionale, ad indicare come abbracci tutte le cause legate alle minoranze e alla loro discriminazione, nonché la lotta per la parità di diritti di ognuno. Si parla di cause sociali e di diritti umani a più ampio spettro, che accoglie una moltitudine di voci nel movimento. Questo cambiamento si riflette anche sui social network, nei contenuti delle influencer e delle attiviste. Tra le altre cose, si nota esaminando i dati e le pubblicazioni durante l'8 marzo, la Giornata Internazionale per i Diritti delle Donne. In questa giornata, infatti, hashtag come femminismointersezionale e intersectionalfeminism sono cresciuti, anche se l'hashtag festadelladonna è ancora più utilizzato di GiornataInternazionaleDellaDonna.
Quante sono le content creator attiviste? La minoranza, in realtà
Se allarghiamo un attimo lo sguardo, in realtà, scopriremo che queste content creator attiviste sono solo la minoranza nella influencer sfera nostrana. In Italia, le influencer femminili con almeno 10K follower si distribuiscono su diversi topic, con il Lifestyle in testa, rappresentando 24.85% del totale con 16,500 profili. Seguono Entertainment con 13.50% (8,960), Fashion con 11.79% (7,830), e Family & Parenting con 11.43% (7,590). Il settore Food copre il 7.11% (4,720), mentre Beauty si attesta al 5.38% (3,570). Tra gli altri settori, Travel arriva al 4.73% (3,140), News & Society al 4.14% (2,750), e Health & Wellness al 3.57% (2,370). Più di nicchia, ma comunque rilevanti, sono Art & Culture (3.63%, 2,410), Tech (0.86%, 569), Environment (0.64%, 428), Economics (1.14%, 760), Automotive (0.93%, 617), e Architecture & Design (0.70%, 463). Pur dimostrandosi versatili, le influencer attiviste di cui sopra potrebbero essere inserite nella macro categoria di news & society, di art & culture e di environment. Dunque, non sono tante come si potrebbe pensare. Le donne sono "rinchiuse" negli argomenti considerati dalla società loro affini.
L'imprenditorialità al femminile sui social network
Ancora, Buzzoole ci dice che, su oltre 1.000 attivazioni analizzate, si può individuare il dato di guadagno delle donne rispetto a uomini influencer. In particolare emerge che il mondo degli influencer si conferma un settore particolarmente premiante per le donne con spirito imprenditoriale. Molte giovani, partite da zero, avvalendosi dei social sono riuscite a conquistare un vasto pubblico e avviare una propria attività o rilanciare l’impresa di famiglia. Per quanto riguarda le collaborazioni più tradizionali, come le sponsorizzazioni, questo settore offre grandi opportunità alle donne che più ce l’hanno fatta, con audience ampie oltre il milione di follower, che guadagnano in media circa il 40% in più per singolo ingaggio rispetto agli uomini della stessa fascia. Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare nelle fasce di follower più basse: le donne che stanno ancora costruendo la propria carriera percepiscono un compenso inferiore del 30% rispetto a quello dei colleghi uomini.