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Perché Siri ha la voce di una donna?

Chatbot, AI e misoginia: un inganno banale e anche sottile, che riproduce le dinamiche di potere

Perché Siri ha la voce di una donna? Chatbot, AI e misoginia: un inganno banale e anche sottile, che riproduce le dinamiche di potere

Qualche giorno fa ho innocentemente chiesto a Siri il motivo per cui è dotata di una voce femminile. Al di là delle scelte che ho impostato sul mio vecchio Mac, non ha saputo rispondermi, purtroppo. La genderizzazione di Siri e più in generale dei chatbot (anche chiamati agenti conversazionali) è una delle problematicità (ri)prodotte dalle tecnologie emergenti basate sull’intelligenza artificiale, che contribuiscono a rafforzare stereotipi di genere e pregiudizi. Per quale motivo Siri è nata (come una) donna? Secondo diversi studi, il tono di voce femminile è più accogliente, amichevole e umano rispetto a quello maschile. Di conseguenza, il modo migliore per introdurre e inserire una simile tecnologia in un contesto quotidiano è di renderla docile tramite ciò che Simone Natale, studioso dei media e professore associato all’Università di Torino, chiama "inganno banale".

Chatbot e misoginia: l'inganno banale della tecnologia

Un inganno banale poiché non viene percepito dagli utenti come tale, "cosa che ha degli ovvi vantaggi dal punto di vista commerciale, perché dà all’utente l’illusione di mantenere il controllo dell’esperienza" (Natale, Simone: Macchine Ingannevoli). Il controllo esercitato è duplice: abbiamo una tecnologia a cui è stato assegnato un genere, la scelta di questo genere reca con sé dei pregiudizi e stereotipi, e utilizzandola per gesti banali come controllare il meteo la banalizziamo, la - e ci - priviamo della possibilità di porsi delle domande critiche a riguardo. Perché farlo, dopotutto?

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 Come l'IA ridefinisce (e replica) le dinamiche di potere

Siri venne introdotta nel 2011, un paio d’anni più tardi uscì il film Her, in cui Joaquin Phoenix si innamorava di un software dotato della voce di Scarlett Johansson, e nel 2025 i chatbot sono talmente avanzati da impersonare personaggi famosi, finzionali e riuscire a riprodurre ruoli come il nostro miglior amico o partner, creando dei veri e propri gemelli digitali (digital twin), un modello di tecnologia solitamente impiegato per la pianificazione e progettazione di edifici e sistemi urbani. La premessa alla base è che, poiché in grado di produrre vocali, immagini, storie pregresse e tratti distintivi della personalità, si possano instaurare delle relazioni autentiche con essi. Uno degli aspetti più preoccupanti include come l’autenticità si manifesti e venga percepita attraverso schemi tristemente consolidati, come il controllo e la dominazione maschile.

Fantasie post-femministe e potere maschile nel rapporto con le fidanzate virtuali

A riguardo, come si interfacciano gli uomini con queste tecnologie? In un interessante studio condotto da Natale, Depounti e Saukko, gli autori hanno analizzato come gli utenti di Reddit discutono delle loro fidanzate virtuali create tramite Replika e il loro relativo addestramento all’umanità. Dallo studio emergono due temi centrali: il primo riguarda la visione dell’intelligenza artificiale come di una tecnologia ideale poiché personalizzabile, sempre al servizio dell’utente, ed estremamente simile all’esperienza umana (ricordare ciò di cui si è parlato, essere gentili e dotati di spirito). L’immaginario legato al rapporto con il chatbot appare ancora di più positivo agli utenti se ulteriormente dotato di ruoli di genere stereotipati: la partner perfetta appare docile, ma con una leggera parvenza di autonomia. Vengono proiettati sui chatbot nozioni dominanti di controllo maschile sulla tecnologia e sulle donne, intrecciando fantasie post femministe con dinamiche di potere tradizionali, consolidando gli stereotipi di genere. Secondo gli utenti, infatti, la loro partner deve essere: sexy, divertente, sicura di sé e attraente, ma anche empatica, premurosa e comprensiva. Insomma, la donna perfetta sotto lo sguardo patriarcale. Mi dispiacerebbe quasi per loro, se non dovesse accadere lo stesso destino anche a noi umane.