
La gen Z non è mai stata così reazionaria
E i confronti online tra Sabrina Carpenter e Olivia Rodrigo lo dimostrano
25 Marzo 2025
Se non vivete in una caverna sotterranea, se vi interessate alla musica pop e se avete meno di 35 anni è possibile che siate a conoscenza del fatto che Sabrina Carpenter sta mandando avanti un tour europeo che arriverà a Milano il 26 marzo. Se poi vi piace scrollare mindlessly su TikTok, o se per caso siete fan della cantante di Espresso e Please, Please, Please, sapete anche che alla fine della canzone Juno la ragazza mima una posizione sessuale sul palco, ogni volta diversa e preferibilmente a tema con la città in cui si sta esibendo.
La sessualità esibita e cartoonish di Sabrina Carpenter
Niente di male verrebbe da dire, soprattutto conoscendo i temi delle canzoni di Carpenter (che sono tutte o quasi smaccatamente sessuali e piene di occhiolini, rimandi e riferimenti a quella sfera) e il suo personaggio, un po' Betty Boop un po' pin up, un po' bambolina di uno spettacolo di varietà anni '50. Molti utenti su Twitter e TikTok, però, soprattutto in riferimento a una delle sue ultime posizioni, a Parigi, hanno espresso il loro disappunto, definendola anti-femminista, una pick me girl, che vende una sessualità femminile maschilista.
SABRINA CARPENTER CHE FA LA CICLISTA COME POSIZIONE PERCHÉ SI TROVA AD AMSTERDAM FERMATELA SUBITO pic.twitter.com/wF6yHCivsW
— Sabrina Carpenter Italia (@SabCarpenterIT) March 23, 2025
La reazione della gen Z online e il confronto con Olivia Rodrigo
Insomma, le reazioni sono state spietate, e i confronti con le altre popstar del momento hanno seguito velocemente. Poco dopo, infatti, Olivia Rodrigo si è esibita al Lollapalooza con un set energico e uno sgambatissimo body rosso abbinato al rossetto. Un'esibizione spettacolare ed energica, che ha un valore anche e soprattutto quando non è usata per sminuire o demolire un'altra artista, in questo caso Sabrina Carpenter. E allora, perché continuiamo a fare una cosa che avevamo promesso di smettere di fare, cioè mettere una contro l'altra le giovani donne della musica? Perché la nostra voglia di giustizia ha fatto un giro completo e ha preso delle tinte puritane? Perché queste critiche, e qui sta la nota dissonante, non arrivano dalle nostre mamme e nonne, ma da ragazze molto giovani, che vedono in qualsiasi forma di espressione sessuale un'umiliazione e una sottomissione, un vendersi pari a quello delle sex worker, e che esprimono questo loro pensiero con parole violente quasi quanto la sottomissione che vedono nei gesti e nelle scenette della bionda?
can we just agree that sabrina carpenter and olivia rodrigo are both hot and great performers and just leave it at that pic.twitter.com/pEJYa6NECs
— gia SC2W !!! (@varietybrinas) March 22, 2025
La reazionarietà della gen Z e il discorso attorno al corpo e alla sessualità femminile
La direzione presa dai più giovani fa temere derive che, pur volendo essere protettive, diventano in fretta conservatrici. Perché non si riesce a parlare della sessualità femminile (e dei modi di mostrarla) in maniera normale? Se è vero, infatti, che esistiamo in una società patriarcale in cui viene dato un peso e una modalità di trattamento al corpo (e al piacere) femminile molto diverso rispetto ai corrispondenti maschili, e se è vero che nulla (neanche le position di Sabrina Carpenter) esiste nel vuoto pneumatico, in ogni caso viene da chiedersi se davvero l'unica soluzione sia negare qualsiasi forma di espressione sessuale femminile (a prescindere che sia superficiale e ironica, come quella della popstar, o più seria e contestualizzata) fino a che i rapporti di potere non si saranno equilibrati o rovesciati. Occorre davvero, ancora, attribuire questa importanza e questa serietà a un'esibizione su un palco sempre uguale, che gioca con la ripetitività dei momenti e con i suoi format, e nel processo privare di ogni volontà e potere decisionale l'interprete, dipingendola come una bambolina vuota e senza autonomia? Forse è il momento di ridimensionarsi, di fare un passo indietro, di guardarsi dall'esterno e di posare il ditino giudicante, che è lo stesso delle generazioni dei nostri nonni che ci vantiamo di aver superato. Perché a scadere nel reazionario ci vuole veramente ma veramente poco.