
Le famiglie famose non ci piacciono più?
Da Meghan Markle ai Ferragnez, come cambia il nostro rapporto con la fama e con l'autenticità
26 Marzo 2025
Appena qualche settimana fa Netflix ha lanciato With love, Meghan, una docu-serie in otto episodi che prometteva di offrire uno spaccato della vita quotidiana della Duchessa del Sussex Meghan Markle in California. Nonostante il potenziale di un racconto intimo che mescola cucina, conversazioni personali e lifestyle, il prodotto finale ha suscitato più perplessità che entusiasmo.
Perché la serie Netflix "With love, Meghan" non è piaciuta
Una delle principali criticità risiede in scelte narrative che appaiono riduttive e artificiose. La decisione di ambientare lo show in una casa in prestito anziché nella residenza dei Sussex, ad esempio, smonta l'autenticità che si vorrebbe trasmettere. Se il fine era quello di svelare la "vera Meghan", infatti, perché ambientare tutto in una scenografia palesemente artificiale? I confronti con altri format, come Pamela’s Cooking with Love di Pamela Anderson, uscito nell’ottobre 2024, rafforzano l'impressione che il progetto si limiti a riproporre schemi già visti. Le somiglianze nei titoli, nelle immagini promozionali e nelle dinamiche familiari mettono in evidenza un tentativo di replicare modelli consolidati senza apportare innovazioni interessanti.
La fascinazione per Meghan Markle si sta esaurendo?
Meghan Markle ha sempre suscitato opinioni contrastanti. Da un lato, il suo impegno dichiarato per la sostenibilità; dall’altro, l’utilizzo continuo di jet privati. Questo doppio gioco ha inciso profondamente sulla sua immagine, così come le accuse di bullismo verso lo staff di Kensington Palace. Forse anche di conseguenza, è come se ogni passo fosse pesato, ogni dichiarazione misurata. La sua costruzione mediatica, tra scelte comunicative e dichiarazioni che sembrano contraddirsi, solleva un interrogativo: fino a che punto siamo capaci di distinguere la realtà dalla narrazione quando si tratta di persone famose? In un gioco dove l’autenticità sembra sempre più un'illusione costruita, è possibile mantenere una vera coerenza o è tutto parte di una strategia?
Un esempio? Il racconto dell’infanzia, che spesso è il pilastro dell’identità personale, è un elemento che può consolidare o mettere in discussione l’autenticità di un personaggio pubblico. Meghan lo sa e sembra giocarci abilmente, modulandone i dettagli a seconda del contesto. In un’intervista ha descritto un’infanzia scandita da fast food e maratone televisive, mentre in altre occasioni ha parlato di un’educazione alimentare sana. Il tema torna in un episodio del suo show, quando elenca con entusiasmo i suoi fast food preferiti.
Il pubblico ama ancora le grandi famiglie famose?
Le famiglie famose, dalle dinastie reali alle icone moderne come i Ferragnez e le Kardashian, hanno sempre attratto il pubblico. A questo interesse, però, si affianca una crescente domanda di storie più autentiche, che mostrano vulnerabilità e umanità. Documentari su figure come Lady Diana che ne esplorano la fragilità, ad esempio, suscitano ancora emozioni profonde, mentre progetti più recenti come Harry & Meghan, secondo statista, hanno visto un drastico calo d’interesse: le visualizzazioni del primo episodio, che avevano raggiunto 1,3 milioni, sono scese a soli 616.000 nell’ultimo episodio.
Una riflessione sul futuro della narrazione delle celebrità e sull'autenticità
La fama è in continua evoluzione, e la società è più consapevole che mai riguardo le dinamiche dietro il consumo dei personaggi pubblici. Il caso della serie Netflix di Meghan Markle è solo un esempio di come non regga più il gioco semplice di "apparire" o "mostrare" l’immagine perfetta. Il pubblico ha ormai, grazie anche agli insight dati dai social media, la maturità e gli strumenti per interpretare quello che vede ed è più difficile convincerlo a consumare prodotti artificiosi e costruiti a tavolino. In un'era dove ogni gesto è catturato, filtrato e condiviso, l’autenticità non è più un obiettivo ideale ma una necessità, e la capacità delle celebrità di mantenere una connessione genuina con il pubblico è la chiave per restare rilevanti. La fama, infatti, si sta trasformando in un percorso di trasparenza e di relazionabilità. È una questione di formati, anche.
Se in una storia Instagram di 10 secondi è più facile fabbricare un contenuto mirato, quando ci si sposta ad un formato più lungo, in cui si chiede allo spettatore un maggiore impegno di tempo e di interpretazione, è più difficile mascherare incongruenze e mancanza di autenticità. Forse questo è un bene, in quanto in futuro potrebbe aiutare a scremare possibili tentativi di imporre strategie di pubbliche relazioni non coerenti tramite esperimenti simili a With love, Meghan. Si cerca, ormai, un dialogo autentico, con meno filtri possibili. In fondo, la vera sfida per le celebrità oggi è proprio questa: non "quale storia racconti?", ma "quale storia sei disposto a condividere, con tutte le contraddizioni e imperfezioni?". È solo da questa vulnerabilità che può nascere una connessione genuina, che resiste all'erosione del tempo e della superficialità del consumismo mediatico.