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Il "bare minimum" non è mai stato abbastanza

Continuiamo a venire uccise, ma alcuni uomini si vantano di non farci del male

Il bare minimum non è mai stato abbastanza Continuiamo a venire uccise, ma alcuni uomini si vantano di non farci del male

In Italia (e nel mondo, ma partiamo dal piccolo) c'è un problema con i femminicidi. Ancora prima, però, c'è un problema con le donne, con il patriarcato, con i rapporti di potere tra i generi, con la violenza, con la differenza negli stipendi tra uomini e donne, nella famiglia, sul lavoro, all'università e addirittura dal dottore. C'è, poi, un problema di negazione di tutte queste cose. Dal governo in giù, il patriarcato viene ignorato nel migliore dei casi, messo in dubbio del tutto nel peggiore. Sembra assurdo, ma siamo ancora qua a ribadirne l'esistenza davanti alla cronaca nera, a cerca di convincere l'opinione pubblica (e la politica!) che questa cosa esiste, e uccide. 

I femminicidi in Italia: una questione culturale (che va in loop)

Ci troviamo di fronte ad una situazione difficile e pericolosa: mentre le donne vengono uccise, ferite, molestate per potere e possesso, per insoddisfazione e per radicalizzazione incel, tutti ci dicono che questi uomini violenti sono casi isolati, mele marce. Non c'è niente di sistemico, non preoccupatevi. Allo stesso tempo, però, i giovanissimi sui social li idolatrano e li invocano ogni volta che una donna dice o fa qualcosa che li disturba, che sia mettere in dubbio il sistema, scoprirsi più del dovuto, raccontare un'esperienza negativa. Li prendono a esempio, li innalzano a sistema. Ma il sistema non esisteva! E allora, dove sta la verità? Noi lo sappiamo benissimo: sta in una società basata sulla violenza e sull'oppressione che partono dai commenti e finiscono nell'omicidio, tutto in uno, a varie fasi di gravità, spesso consequenziali. Qualcuno, però, non lo sa o fa finta di non saperlo.

Il problema di "not all men"

Non lo sanno gli uomini che, quando si parla di "sistema" si sentono attaccati e, invece di prendersela con gli amici, invece di fare lavoro di decostruzione su se stessi, di andare in terapia e di riconoscere i propri atteggiamenti misogini, si difendono, saltanto sulle sedie ed esclamando: "Io no! Non è vero! Non può esistere il patriarcato se io personalmente sono una brava persona!". Non capiscono che questo atteggiamento individualista isola le cause del problema, che invece sono profondamente intersecate con tutti gli aspetti della nostra vita, e spesso vengono alimentate in maniera naturale e inconscia nei gruppi di amici, in presenza, sui social o su Telegram, ogni volta che a una battuta misogina o che alimenta la cultura dello stupro si risponde "ahahah" invece di "ma cosa diavolo sta dicendo". Non lo sanno gli uomini che scrivono che loro hanno capito che il problema esiste da quando sono diventati padri, fratelli, zii e cugini perché se una cosa non succede a te o qualcosa di vicino a te allora non esiste, e non lo sanno quelli che provano, ancora, nel 2025, a dare la colpa alla donna. "Chissà cosa gli ha detto!" "Chissà cosa gli ha fatto!" "Non avrebbe dovuto rifiutarlo!" E se non li rifiuti, però, viene impugnato contro di te il body count. Non si vince in ogni caso, a meno che non si consideri una vittoria rimanere in vita, ogni tanto.

Le donne che si accontentano del "bare minimum"

A volte, poi, ed è ulteriormente tragico, cadono nella trappola anche le donne. Lo abbiamo visto su TikTok in questi giorni. In tutta risposta alla cronaca nera italiana, infatti, alcune ragazze hanno postato video con i loro fidanzati, scrivendo quanto fossero fortunate perché stavano con un uomo che le trattava bene e implicando, in maniera possiamo solo sperare inconsapevole, che fosse anche una questione di saper scegliere, e quindi spostando la responsabilità sulla parte femminile della coppia, ancora. Il ragionamento è fallace, anche se forse vorrebbe essere costruttivo. Perché lodiamo gli uomini perché fanno il minimo richiesto per essere esseri umani decenti? Come facciamo a sapere che il nostro fidanzato si comporterà bene? Perché dobbiamo pretendere la capacità di leggere il futuro dalle ragazze e non il rispetto da parte dei ragazzi? Non stiamo forse implicando, dunque, che comportarsi bene per un partner uomo sia l'eccezione e non la regola? Rendere specifico un problema comunitario è un errore per tutti, fa perdere il focus e ci distrae, ci fa sottovalutare la gravità e la profondità della questione. Lasciare soli i ragazzi giovani, suscettibili alla radicalizzazione su internet, anche. Pretendere di più, educare, potrebbe essere una soluzione. Dobbiamo arrivarci, però, insieme. E in fretta, anche. Perché il bare minimum non è abbastanza adesso, non lo è mai stato e mai lo sarà.