
Capire il successo del Curtain Cut anni '90
Da Hugh Grant al "looksmaxxing"
10 Aprile 2025
Tra gli uomini è sempre più diffuso un taglio di capelli ben preciso, caratterizzato da una texture morbida unita alla riga centrale. Questa pettinatura, resa popolare negli anni '90 da celebrity come Hugh Grant, Leonardo DiCaprio o Jonathan Taylor Thomas, viene oggi riproposta da tanti giovani adulti. Il taglio in questione è diventato popolare con il nome di Curtain Cut per via della divisione centrale della capigliatura, ed è stato recentemente adottato anche dagli attori statunitensi Charles Melton e John Mulaney. Il ritorno di questo stile è dovuto a diversi fattori, come il progressivo richiamo nostalgico verso gli ultimi decenni e la pressione sociale che porta sempre più uomini alla necessità di veicolare un’immagine curata ma non eccessivamente artefatta. Si tratta quindi di una scelta che coniuga estetica e praticità. Takamichi Saeki, direttore creativo del celebre salone di bellezza Takamichi Hair di New York, ha confermato al Wall Street Journal che le richieste per questa tipologia di taglio sono aumentate negli ultimi anni, in particolare proprio tra i più giovani – sebbene alcuni uomini con capelli grigi possano comunque portarlo con efficacia.
Come curare il Curtain Cut
L’acconciatura «ricorda i capelli di un principe Disney», ha detto l’esperta di beauty industry Rachael Gibson al Wall Street Journal. Questo stile è l’ideale per chi ha i capelli mossi, anche se può essere replicato anche su capelli lisci o ricci. Alccune delle varianti più recenti dell’acconciatura, ispirate all’estetica tipica del K-Pop, includono ad esempio l’uso della permanente per ottenere onde più definite e dal respiro più contemporaneo. Julien Howard, che guida il salone Vélo Barber di New York, ha detto che il taglio Curtain Cut enfatizza i volumi e la struttura del capo, «mostra quanto sono belli i tuoi capelli» e richiama «l’iconico look da spiaggia degli anni Novanta». La fase di styling per mantenere anche a casa questo hairstyle richiede però un minimo di tecnica. Saeki, dopo il lavaggio, consiglia di creare la riga centrale con un pettine e procedere con l’asciugatura a partire dalla base della riga, spostandosi verso l’alto e l’esterno, modellando poi l’acconciatura con le dita. Per fissare il risultato ottenuto, infine, si può utilizzare un po’ di cera. Pur richiedendo una certa cura e manualità, l’efficacia e la popolarità del Curtain Cut sta nella sua capacità di presentarsi come un taglio molto sobrio e naturale.
La popolarità del Curtain Cut ricorda in parte quella del Mullet di qualche anno fa: il famigerato taglio tipico degli anni '80, lungo sulle spalle e corto in cima e ai lati della testa. Nel 2013 Rihanna si presentò con un mullet alla New York Fashion Week; tre anni dopo fece lo stesso Zendaya ai Grammy Awards, e nel 2017 il taglio si vide sulle passerelle di molte sfilate, fino a quando a partire dal 2020 non divenne realmente di moda. Contrariamente agli anni '80, scegliere il mullet in quegli anni era visto come una scelta anticonformista e un po’ autoironica. Il Curtain Cut va invece in direzione opposta: il crescente interesse per questo stile preciso può essere ricollegato a un fenomeno più ampio, noto su Internet come looksmaxxing. Il termine fa riferimento alla volontà, da parte delle nuove generazioni di uomini, di migliorare il proprio aspetto fisico attraverso vari mezzi, tra cui l'adozione di abitudini più salutari, l'uso di prodotti di bellezza e l'esercizio fisico. La pratica è diventata popolare sui social media – e in particolare su TikTok – a partire dal 2020, e rispecchia il sempre maggiore ricorso alla micro-chirurgia estetica da parte dei giovani.
Non stupisce dunque che il trapianto di capelli, fino a non molto tempo fa giudicato un’operazione evitabile, poco virile e frivola, sia sempre meno un tabù. Il fenomeno riflette un cambiamento generale nell’approccio degli uomini verso la cura del proprio aspetto, un tempo considerata una “cosa da donne”. A favorire questa evoluzione potrebbe aver contribuito anche l’abitudine, ormai diffusa tra i più giovani, di osservare quotidianamente la propria immagine (ma soprattutto il volto) più di quanto accadesse in passato – complice l’uso costante dei social, delle app di dating e dei servizi di videochiamata. Sulla rivista statunitense Men’s Health a tal proposito si legge che «gli uomini sono molto più consapevoli del proprio aspetto fisico rispetto al passato, e non sono imbarazzati o timidi al riguardo né sentono di essere strani o vanitosi a parlarne».