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Non c'è niente di empowering nel viaggio nello spazio di Katy Perry

Né per le donne né per il pianeta Terra

Non c'è niente di empowering nel viaggio nello spazio di Katy Perry Né per le donne né per il pianeta Terra

Katy Perry è andata nello spazio con un gruppo di sole donne su una navicella pilotata a distanza di circa 3 metri quadri e poi è ridiscesa sulla Terra, baciando il terreno rossiccio del Texas con una margherita in mano in riferimento alla figlia, Daisy, di 4 anni. Ad accoglierla ha trovato Jeff Bezos, che ha fondato la compagnia spaziale che ha organizzato questo viaggio che viaggio non è, visto che le donne sono state in orbita per un totale di 11 minuti.

Attorno a questo viaggio - che altro non è sembrato che una molto costosa trovata pubblicitaria, anche abbastanza deludente - tantissima retorica, oltre che una sana dose di meme, naturalmente. In particolare Katy Perry, reduce da un periodo non positivo, con un'uscita discografica che è stata accolta tiepidamente, ha voluto definire questa esperienza come empowering per le donne e per il pianeta Terra. Facciamo fatica a capire il perché.

Turismo spaziale vs esplorazione dello spazio

In primis, c'è da fare una distinzione tra esplorazione dello spazio, condotta da agenzie specifiche, che si basano su dati scientifici e operano per scoprire nuovi corpi celesti, per comprendere meglio quelli che già conosciamo, per analizzare e misurare e raccogliere dati e informazioni, e turismo spaziale, che molti vedono come uno spreco di risorse, come una velleità inquinante ed inutile che, in effetti, solo i ricchissimi possono permettersi mentre il mondo (e gli Stati Uniti, nello specifico) crolla nell'ennesima crisi economica. Quindi, nell'operazione Blue Origin, esempio estremo di turismo spaziale, nulla di empowering o di utile per il pianeta Terra. E che la navicella sia reusable, onestamente, conta davvero poco. E che la popstar prima di "partire" abbia dichiarato: "Non è una cosa che riguarda me, riguarda la nostra bellissima Terra. Da lì su, secondo me, penseremo che dobbiamo proteggerla" conta ancora meno. 

Liberal feminism e girlbossisism: il caso di Katy Perry

Ancora meno, in effetti, c'è di empowering per le donne o di femminista, a meno che non consideriamo femminista il fatto che delle donne sono andate nello spazio da sole, mentre la navicella veniva effettivamente pilotata da qualcun altro, con i soldi di un uomo estremamente (non eticamente?) ricco che, con Amazon, sta causando molti problemi ai lavoratori, alle lavoratrici e all'ambiente. Come se non bastasse, poi, Katy Perry ha utilizzato i suoi minuti in orbita per fissare la telecamera e annunciare la setlist per il suo nuovo tour, svelandone l'intenzione profondamente promozionale e utilizzando, in maniera trasparente ma non per questo meno insultante, la causa femminista come scusa nobile e giustificante di fini che sono sempre e comunque economici e che le hanno fatto guadagnare l'epiteto di liberal feminist e girlboss.

Contro la trovata anche Emily Ratajkowski, che su TikTok ha detto: "È una parodia, è disgustoso". Per poi aggiungere: "Ti importa davvero di Madre Terra e dici che è tutto per Madre Terra, ma poi sali su un'astronave costruita e pagata da un’azienda che, da sola, sta distruggendo il pianeta? Guardate in che stato si trova il mondo e pensate a quante risorse sono state usate per mandare queste donne nello spazio. Per cosa? Qual era il messaggio pubblicitario?" Come darle torto?