Il 4B movement dalla Corea del Sud agli USA post Trump
Una soluzione o un'appropriazione indebita di un movimento non occidentale?
08 Novembre 2024
Nella commedia di Aristofane, Lisistrata era una donna ateniese che, stanca della guerra del Peloponneso, che teneva lontani gli uomini dalle loro poleis e dalle loro famiglie, convoca un'assemblea di mogli. Insieme, decidono di mettere in atto un vero e proprio sciopero del sesso: finché i mariti non firmeranno la pace, non potranno avere rapporti con loro. La decisione viene sancita da un giuramento. Questa commedia, andata in scena nel 411 a.C., è il primo testo occidentale a noi pervenuto che tratti temi come l'emancipazione della donna e il pacifismo, e apre una finestra sulla condizione delle mogli di Atene e Sparta. Libere ma non troppo, senza possibilità di accedere alle cariche pubbliche, spesso portate in matrimonio dalla famiglia, che sceglieva per loro. Forse solo noi donne possiamo renderci conto della sua assurda attualità, soprattutto dopo la ri-elezione di Donald Trump, che si appresta a iniziare il suo secondo mandato dopo la sconfitta di Kamala Harris.
Il 4B movement nasce in Corea del Sud
A partire dal 2017, un movimento femminista radicale ha iniziato a prendere piede in Corea del Sud e ha raccolto molte sostenitrici online, soprattutto su Twitter. L'ispirazione per questo movimento non parte, come potremmo pensare, da Lisistrata, ma dal romanzo intitolato Kim Ji-young, Born 1982 scritto da Cho Nam-Joo e pubblicato nel 2016. In questo libro, attraverso gli occhi della protagonista, osserviamo anche tutte le donne che la circondano e che passano nella sua vita, gli episodi di discriminazione e di abusi che subiscono in famiglia e nella società. Per rispondere a questa situazione, le donne sudcoreane hanno deciso di rifiutarsi di frequentare uomini, di sposarsi, di avere rapporti sessuali con uomini e di mettere al mondo dei figli. Sono i 4 no, o 4B, che stanno alla base del movimento e si prefiggono di sconfiggere gli stereotipi di genere e il sistema patriarcale (avallato dal nucleo familiare e dal matrimonio) con il rifiuto totale di interfacciarsi con gli uomini da un punto di vista relazionale.
What happened in South Korea this week
— Glove (@qoyuzas) August 28, 2024
- A man beat a woman with a baseball bat in an elevator ride
- A high school boy threatened a middle school girl with a blunt object on her way to school
- Deepfake Telegram room with 1200 participants targeting victims from a specific… https://t.co/bY3LTGlFTD
Le fondatrici del movimento, il loro manifesto e i dati: sta avendo effetti?
Tra le fondatrici di questo movimento, che è nato dal basso e che è dunque di difficile attribuzione, ci sono Jun Se-young e Baeck Ha-na, tra i profili da tenere d'occhio per osservarne lo sviluppo e le lotte c'è sicuramente qoyuzas, su Twitter. Nel 2019, il movimento dichiarava di contare circa 4000 membri. Nel loro manifesto, contenuto sul sito Femiwiki, che si propone di dare informazioni da un punto di vista femminista invece che da un punto di vista maschilista, ribadiscono l'importanza dei 4 no. Se vi state chiedendo se sta funzionando, la risposta è sì, e lo dicono i numeri: come riportato da The Free Press, lo scorso aprile il Ministero dell'Istruzione Coreano ha comunicato una riduzione nei posti di formazione per insegnanti. Il motivo citato? Proprio il calo di studenti, che è così importante e drastico che più di 150 scuole nel paese quest'anno non hanno avuto iscritti in prima elementare. Sei anni fa il numero medio di figli per donna coreana era di 0,92, oggi si parla di 0,78. A Seul è già a 0,59. Per cercare di contestualizzare questi numeri, in Italia nel 2022 si parlava di 1,24 figli per donna, mentre negli Stati Uniti il numero si alza ulteriormente a 1,67.
American women should start the 4B now for their own rights
— Glove (@qoyuzas) November 7, 2024
Il 4b movement su TikTok dopo l'elezione di Donald Trump
Adesso, dopo la notizia della vittoria schiacciante di Donald Trump, alcune ragazze su TikTok si stanno proponendo di "importare" il movimento 4B coreano anche negli Stati Uniti d'America, per dare una lezione agli uomini che hanno votato per Trump e per cercare di ribaltare ed eliminare gli squilibri di potere. I video in cui si spiega cosa fare e perché fioccano su TikTok, con tanto di nuovi profili e proposte di incontri a distanza a tema. Non tutti sono d'accordo, per una varietà di motivi. Primo fa tutti il fatto che le donne bianche, negli USA, hanno votato in maggioranza per Donald Trump. In che modo dunque potrebbe attecchire? Si parla di intersezionalità delle lotte, di solidarietà con le minoranze. Ma in Occidente questo tipo di approccio è ancora purtroppo molto lontano dall'essere realizzato, per egoismo o per classismo, perché viviamo in un tipo di società che premia l'egoismo e l'individualismo, che mette al di sopra di tutto la capacità di guadagnare dei soldi e la prepotenza, anche e soprattutto a spese delle categorie e delle donne più marginalizzate, come ad esempio quelle non-bianche, disabili o trans.
The libfem version of 4B is “don’t have sex with men who don’t respect you”. The bar is in hell.
— Shay (@ShayWoulahan) November 7, 2024
I dubbi sulla sua efficacia in Occidente e il pericolo TERF
Tra le altre contestazioni a una occidentalizzazione del 4B movement, alle donne non piace che questo movimento sia stato immediatamente avvicinato e popolato da quello delle TERF, femministe radicali che escludono dalle loro lotte (anzi, discriminano violentemente) le donne trans. Non si crede, in generale, che questo approccio sia riproducibile negli Stati Uniti e in Occidente, dove il male gaze è più forte che mai e i concetti di patriarcato e potere maschile sono forti sulle piattaforme ma molto poco compresi e portati avanti con le parole giuste dall'opinione pubblica at large. Ancora, si contesta l'utilizzo di TikTok come mezzo per diffondere queste idee e i 4 no, e l'appiattimento e l'annacquamento di istanze così forti ed estreme per mezzo di un attivismo social di facciata, performativo, fatto di arcobaleni, proclami e infografiche su Instagram, che però non esce mai dalla virtualità per arrivare nella realtà.