Adèle Haenel è la voce ferma e dura del #MeToo francese
Nel 2024 dobbiamo ancora alzarci e uscire dalla stanza per protesta
11 Dicembre 2024
Intensa in Portrait of a Lady on Fire, emozionante in 120 Battiti al Minuto, audace in The Fighters - Addestramento di vita, Adèle Haenel ha dimostrato da tempo di meritare il suo posto tra l’élite del cinema francese. Ha iniziato da adolescente con un sogno nel cassetto e oggi è una giovane donna con una voce forte e il coraggio di usarla. Proprio per questo ha scelto di abbandonare la recitazione per dedicarsi all’attivismo, e le ragioni sono da ricercare (anche) nella sua storia personale. Ha vissuto molto e sofferto molto, e questo l'ha spinta a denunciare a gran voce gli abusi subiti. Ve lo ricordate? Nel 2020, la sua uscita plateale dalla cerimonia dei César dopo l’assegnazione del premio per il miglior regista a Roman Polanski divenne virale. Oggi, il suo tagliente “stai zitto” rivolto a Christophe Ruggia durante il processo per presunte molestie sessuali ai suoi danni ha fatto notizia.
@cinematographline i’m back guys !! « la honte » i agree. #romanpolanski #jaccuse #france #honte #adelehaenel #shame original sound - linouuuu
Ieri mentre il regista di The Devils - accusato di aver molestato l'attrice quando aveva tra i 12 e i 14 anni - cercava di giustificare l’ingiustificabile sostenendo di volerla “proteggere” dal mondo esterno, Haenel è esplosa e ha lasciato l’aula. “Chi era lì per dire a questa bambina: ‘Non è colpa tua. Questa è manipolazione. Questa è violenza’?” ha risposto. “Tutti mi chiedono di piangere per il destino del signor Ruggia. Ma chi si è preso cura della bambina?” Una bambina che oggi vede il suo aggressore condannato a soli cinque anni di carcere (di cui tre sospesi). Questo processo, il primo del movimento #MeToo in Francia, segue le rivelazioni pubbliche di Haenel del 2019, che hanno scosso un’industria molto più lenta di quella di Hollywood nel rispondere.
« Je suis alerte et consciente quand il me parle de ses relations avec Adèle Haenel je note l’absence d’Adele dans sa vie alors qu’elle est omniprésente qu’il dit l’avoir adorée mais elle n’est pas là et quand je lui demande son excuse est fumeuse »
— Marion Dubreuil (@MarionDub) December 10, 2024
In un mondo e in un’industria ben lontani dall’essere accoglienti e inclusivi, Adèle Haenel non è sola nella lotta contro gli abusi sessuali. Numerose accuse hanno scosso il settore cinematografico negli ultimi anni, incluse quelle contro Gérard Depardieu, che affronterà un processo a marzo per presunte molestie nei confronti di due donne su un set nel 2021. Sebbene Haenel sia diventata un vero e proprio simbolo internazionale della lotta contro il sessismo nel cinema francese, sempre più persone e donne si uniscono alla sua causa. Tra queste c’è Judith Godrèche, che quest’anno ha dichiarato di essere stata molestata dai registi Benoît Jacquot e Jacques Doillon quando era solo un’adolescente. Non tutte le supereroine indossano mantelli, e non tutti gli aggressori indossano braccialetti elettronici. Speriamo quindi che queste donne, con le loro storie e accuse, riescano a ricevere la giustizia che meritano ma soprattutto riescano a smontare un sistema di potere pericoloso, quello del patriarcato. Il cammino è lungo e tortuoso, ma si spera che ad aspettarci ci sia un mondo più giusto.