
Olly vince il Festival di Sanremo 2025
Ma a noi interessa solo di Lucio Corsi e di Topo Gigio
15 Febbraio 2025
Dopo una lotta all'ultimo sangue tra Simone Cristicchi, Fedez, Lucio Corsi, Brunori Sas e Olly, il Festival di Sanremo 2025 ha incoronato il suo vincitore. Si è trattato di Olly, che ha portato in gara il brano Balorda nostalgia. Una vittoria prevedibile, che chiude in un modo o nell'altro una settimana di polemiche insolitamente sottotono, tra i tatuaggi (e le collane) di Tony Effe e il video messaggio farlocco (era stato registrato a maggio per un altro scopo) di Papa Francesco sulla questione israelo-palestinese. A bruciare particolarmente una polemica sulle donne dell'edizione, che hanno brillato ma non in classifica, e che troppo spesso sono state additate come madri o commentate solo dal punto di vista del corpo. E infatti nessuna di loro era in top 5.
Cosa è successo durante l'ultima serata di Sanremo 2025
Com'è andata la finale? Esattamente come le altre sere, ci sentiremmo di dire, compresa un'Alessia Marcuzzi finto-svampita Barbie scema che ha creato non poca irritazione. Via veloci, marciare. Carlo Conti è tornato e con lui un modello di kermesse tradizionale, tutto benevolenza Rai e medietà, che indietreggia fino al pre-Amadeus e che si rivolge a un target più maturo. Alcuni lo amano, alcuni lo odiano. In generale, si ha la sensazione che questo festival verrà vissuto come quello del ritorno, ma che musicalmente non abbia lasciato il segno. Anche se, diciamocelo, saranno i nostri Spotify Wrapped a deciderlo, tra un anno e mezzo abbondante.
Assurdo come un evento così grosso e imponente, così monopolizzante e totalizzante, poi ci sfugga tra le dita in un soffio, lasciandoci confusi e stanchi. Quando finisce rimaniamo fermi con le mani sulle ginocchia e il fiatone a cercare di chiarirci le idee, a cercare di capire se quello che abbiamo visto ci è piaciuto oppure no, a chiederci cosa hanno cercato di dirci queste agili 20 ore (quasi) di televisione che ci siamo auto-inflitti a danni di sonno e benessere fisico e mentale.
Sanremo e l'Italia, uno specchio sul contemporaneo
Se volessimo andare un po' più a fondo, potremmo dire questo festival indeciso e difficilmente connotabile esiste in un momento molto specifico dell'Italia, politicamente e culturalmente immobilizzata, che non ha idea di quale sia il prossimo passo da fare, in balia dei capricci degli uomini, del pietismo e della retorica, in balia dei social network, del gossip e delle chiacchiere, dei talent e dell'eterno ritorno dell'uguale. L'unica cosa che ci offre un briciolo di speranza? Il secondo posto di un Lucio Corsi cantore e cantautore che rovescia le regole e i machismi e ci offre un momento di sincerità. Alleluja.