Breve vocabolario del beauty sostenibile
Eco-bio, vegan, cruelty-free: cosa significano veramente questi termini?
22 Aprile 2021
Essere consumatori consapevoli è necessario per potersi orientare in modo autonomo e giudizioso nel mondo beauty. I flaconi dei cosmetici contengono sempre più informazioni dettagliate, INCI, certificazioni e loghi, ma quanti di noi sanno davvero comprenderne il significato?
Ecco perché nss G-Club ha deciso di creare una guida semplice e intuitiva alle etichette dei cosmetici, per destreggiarci al meglio nella scelta dei nostri prodotti di bellezza, in particolare quando si tratta di prodotti beauty clean e naturali. Partiamo dai termini più comuni in tema di sostenibilità, e da quelli da evitare.
BEAUTY SOSTENIBILE - DOs
Agricosmesi
Tipologia di cosmesi che sottolinea la sostenibilità della filiera produttiva, fatta da ingredienti a km0 e coltivati con rispetto e amore per la natura.
Cosmetico sostenibile
Partiamo dalle basi. Un cosmetico si definisce tale quando la sua produzione è rispettosa sia dell’ecosistema, sia delle persone che intervengono nel ciclo produttivo. La sostenibilità non è un processo immediato, ma un percorso lungo e complesso composto da diversi step. Un ruolo fondamentale è svolto dalla provenienza degli ingredienti, come/dove vengono coltivati, così come le condizioni di lavoro delle popolazioni locali. L’obiettivo finale di un’aziendale che ha cuore la sostenibilità è quello di creare prodotti che siano buoni per noi e non abbiano impatto sull’ambiente.
Cruelty-Free
Il termine cruelty-free intende tutti i prodotti non testati sugli animali prima della loro messa in commercio. In questo ambito è importante segnalare la direttiva europea del 2012 che vieta i test animali sui prodotti cosmetici, imponendo quindi che nessun nuovo prodotto nato dopo il 2013 non supporti in alcun modo la sperimentazione animale. Quindi è possibile affermare che molti brand espongono il logo cruelty-free semplicemente per strategie di marketing. I prodotti, invece, nati prima del 2013 che hanno attuato la sperimentazione prima delle direttive, possono oggi essere venduti e utilizzati ma non possono vantare il logo cruelty-free.
Eco-bio
Il termine è diventato sempre più comune nel nostro quotidiano e letteralmente significa “ecologico” e “biocompatibile", sottolineando il basso impatto sull’ambiente. I prodotti eco-bio sono formulati con materie prime provenienti dal mondo vegetale, non tossiche per gli organismi viventi, rapidamente biodegradabili ed estratte con metodi non inquinanti.
Un’altra considerazione va fatta per il termine “biologico”, che indica la provenienza delle materie prime vegetali da un’agricoltura biologica.
Possiamo quindi affermare che un cosmetico eco-bio contiene ingredienti di origine naturale, talvolta biologici e, per attestarne la qualità, vanta la presenza sull’etichetta di specifiche certificazioni. L’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale (ICEA) definisce i criteri per la produzione di cosmetici eco-sostenibili. In base ai dettami dell’Istituto, i cosmetici che vogliano definirsi ecosostenibili devono:
1. essere privi di sostanze aggressive come tensioattivi, paraffina, siliconi, coloranti di sintesi derivati del petrolio, parabeni e allergizzanti o contenerne percentuali estremamente ridotte.
2. utilizzare materie prime di agricoltura biologica certificata ove disponibile.
3. vietare l’uso di OGM.
4. essere rigorosamente non testati su animali.
5. avere un packaging realizzato con materiali riciclabili.
Un aspetto che è importante sottolineare è che non è possibile creare prodotti naturali e sostenibili al 100% (ad esclusione di alcuni oli e burri vegetali puri), come erroneamente si pensa, ma saranno prevalentemente composti da ingredienti naturali e non chimici. Per quanto riguarda gli ingredienti è importante prestare attenzione anche all’ordine in cui sono riportati nella formulazione. Secondo quanto previsto dall’INCI - la lista degli ingredienti all’interno di un determinato cosmetico - gli ingredienti vengono riportati in ordine decrescente in base alla percentuale in cui sono presenti.
Un grande alleato per conoscere con precisione tutti gli ingredienti è il Biodizionario (si trova su Google o scaricando l’app). Inserendo nella barra di ricerca il nome della sostanza che ci interessa, ne scopriamo la funzione e, attraverso la simbologia a semaforo, il giudizio espresso.
Eco-compatibilità
Questo temine indica quanto le aziende riescono a produrre cosmetici in modo tale che il ciclo produttivo abbia il minor impatto a livello ambientale, dalle emissioni di carbonio alla produzione di plastica. È importante quindi che un’azienda dia molta importanza ali materiali che utilizza, ma allo stesso modo utilizzi energia green, prodotta da fonti rinnovabili.
Eco-sostenibilità
Con questo termine si mette il focus sull’uso di imballaggi e packaging eco-friendly, che possono essere riciclati o riciclabili.
Packaging ecosostenibili
L’utilizzo di flaconi in vetro e in allumino per conservare e proteggere il prodotto al suo interno al meglio. Sono riciclabili infinite volte, a differenza della plastica. Uso di cartone e carta per imballaggi e chips di mais biodegradabili invece del pluriball. Oppure ancora i cosmetici solidi, più concentrati, senza packaging e quindi a minor impatto ambientale e spreco di prodotto.
Vegan
I cosmetici vegan sono realizzati con elementi naturali completamente vegetali, quindi non contengono al loro interno alcun ingrediente di derivazione animale, ad esempio la glicerina, la cera d’api e il miele, sostituendo nelle formulazioni i grassi animali con oli vegetali, come l’olio di Argan o di cocco. Se un cosmetico è vegano, avrà sulla confezione il logo dello standard veganOK.
PAO
Un ultimo consiglio durante l’utilizzo di un prodotto è quello di leggere bene il PAO (period after opening) e attenersi alla durata temporale indicata. Esso è rappresentato dall’immagine di una crema aperta ed è definito infatti come il tempo in cui il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore. Proprio come la data di scadenza dei prodotti alimentari. I prodotti ecobio, utilizzando conservanti di origine naturale, avranno un pao inferiore rispetto ai cosmetici che usano conservanti chimici.
BEAUTY SOSTENIBILE - DON'Ts
Fragranze sintetiche
“Fragranza” è un termine che può indicare centinaia di sostanze che le aziende non sono tenute a specificare. Il loro problema? Possono essere allergizzanti. Sono da preferire le fragranze con certificato IFRA, 100% naturali, composte da oli essenziali e ipoallergeniche.
Parabeni
Si tratta di conservanti chimici, la loro importante funzione è di prevenire la formazione di funghi, batteri e altre sostanze nocive. Il motivo per cui si tratta di un ingrediente preferibilmente da evitare è la sospetta tossicità per l’organismo umano. Sono capaci di penetrare nell’epidermide ed accumularsi nel tessuto cutaneo, ma anche di minare l’azione degli estrogeni, le conseguenze sulla salute nel lungo termine non sono dimostrate, ma non essendone certi è meglio evitarli. Leggendo l’INCI di un cosmetico sono facilmente riconoscibili, perché terminano con il suffisso “Paraben”.
Petrolati
I petrolati sono sostanze che derivano dalla raffinazione del petrolio. Queste sostanze agiscono creando una sorta di patina idrorepellente su pelle e capelli, evitandone la disidratazione. Questa azione apparentemente benefica, in realtà, è controbilanciata dall’impossibilità per la pelle di respirare bene assorbendo ossigeno ed eliminando le tossine, che invece rimangono intrappolate nell'epidermide. Questo si traduce in una forte azione comedogenica sulla pelle, poichè questi prodotti contribuiscono all’occlusione dei pori e di conseguenza alla formazione di brufoli e punti neri.
I petrolati vengono solitamente utilizzati al posto di oli naturali perché sono economici, facili da lavorare e stabili, ovvero hanno scadenza più lunga rispetto agli oli vegetali.
Siliconi
Sono sostanze di sintesi che hanno il compito di rendere più fluida e liscia la consistenza dei prodotti di bellezza, rendendone in qualche modo più piacevole l’utilizzo. Ma non solo: grazie alle loro proprietà idrorepellenti e districanti, essi sono in grado di far apparire i nostri capelli più lucidi e morbidi, mentre se applicati sulla pelle del viso o del corpo la farà sembrare immediatamente più uniforme, liscia e compatta. Infatti i siliconi creano una pellicola occlusiva che impedisce la traspirazione cutanea ed il passaggio di sostanze nutrienti ed idratanti nei fusti capillari. Possono infatti causare irritazioni cutanee, comedoni e punti neri, ma anche doppie punte ed indebolimento dei capelli. Nell’INCI sono individuabili facilmente perché terminano in –one (come il Dimethicone, uno dei più utilizzati) oppure in –siloxane.
SLES e SLS
Si tratta di tensioattivi chimici considerati aggressivi per la cute, derivati dalla raffinazione del petrolio. Sono sostanze che hanno un elevato impatto sull’ambiente e risultano molto irritanti per la pelle. I tensioattivi chimici più aggressivi sono lo SLES (Sodium Lauryl Sulfate) e l’SLS (Sodium Laureth Sulfate). A lungo andare queste sostanze danneggiano il film idrolipidico e possono causare secchezza, disidratazione, arrossamenti e altri problemi fastidiosi come la forfora o addirittura allergie.