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Sirene Milano non è solo la prima squadra italiana femminile di football americano ma una famiglia, in cui convivono diverse personalità tra di loro complementari. Disciplina, perseveranza e fiducia reciproca sono alcuni dei valori fondanti per il gruppo, unito da un forte senso di appartenenza e pronto a lottare insieme per realizzare i propri sogni, tra cui anche quello di diffondere la disciplina del football femminile in Italia e in Europa.

A differenza di altri sport tradizionalmente pensati come femminili, in cui la competizione tra compagne è del tutto inevitabile, questa community vive tutto al contrario: desiderosa di legittimare la propria passione contro stereotipi e pregiudizi, sfida il vecchio e radicato pensiero che le ragazze non possono sfidarsi in uno sport con alta percentuale di contatto fisico correndo fino al conseguimento dell’obiettivo, quello che loro stesse chiamano meta.

Per me le Sirene sono una famiglia, il mio punto di riferimento e la mia gioia.

"Il football mi ha aiutato tanto a credere nell’amicizia tra donne. È facile pensare, anche per un discorso culturale interiorizzato dalla società, che nei gruppi di donne ci sia più competizione che coesione."

Il football americano è l'arte di rimanere in piedi quando tutti cercano di buttarti giù. Impari a rialzarti, con l'aiuto delle tue compagne, pensando alla meta, al touchdown.

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Renate Jirjena

09 Wide receiver - Corner Back

Renate è un ricevitore, il suo ruolo consiste nel ricevere la palla durante le azioni di attacco in modo agile, veloce ed estremamente preciso. Sia sul campo che nella vita è una persona a sangue freddo, che ama le sfide. Essere una Sirena per lei significa essere un esempio di disciplina, sia fisica che morale, ed essere sempre presente per aiutare le compagne in difficoltà,  dentro e fuori dal campo.

Le piace correre veloce, non fare del casuale jogging senza meta, e il football le ha permesso di seguire la sua passione per un ritmo che si carica di potenza e si estingue in pochi secondi di azione esplosiva, in cui da il massimo, per poi ricominciare. Questo preciso equilibrio metodico permette a Renate di muoversi sul campo con un mindset tagliente, in cui tiene sempre lo sguardo verso i limiti che può solo superare:

“Se sul campo non prendo una palla, faccio un errore nell’azione o sbaglio un placcaggio mi dico che va bene lo stesso, e mi concentro  sulla  prossima azione, che è più importante di quella appena sbagliata. Il football mi ha insegnato che se ti concentri sempre solo su quello che hai sbagliato è probabile che tu non faccia più nulla di giusto. ”

Quel che conta davvero per lei è esserci sempre per la squadra, e far valere il concetto alla base di tutto: “Comportati come vorresti che si comportassero tutte le persone nei tuoi confronti”, così da creare un ciclo di positive vibes da cui tutte le sue compagne possano trarre vantaggio, e ispirazione.

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