Poi si è trasferita nella mecca culturale di Bristol, ve lo ricordate Skins? Qui Chloé ha scoperto le vibrazioni dei rave che accompagnano feste che vanno avanti fino all’alba. «Penso che ogni città in cui ho vissuto abbia avuto un maggiore impatto sui miei gusti musicali. Crescere a New York è stato sicuramente di grande ispirazione, perché è un crogiolo di tanti tipi di musica diversi. Dall'hip hop, al funk, al soul, al rock and roll, alla musica elettronica. C'è anche un'importante scena musicale jazz, insomma, c'è un sacco di tutto. Poi mi sono trasferita in Francia, questo Paese ha avuto un grande impatto sui miei gusti rock and roll, ed è qui che poi sono entrata nella scena della musica elettronica con la Ed Banger records.» Poi è arrivato il Regno Unito, «qui ho conosciuto più drum and bass dubstep, la house e il break beat. Mi sembra che ogni Paese abbia il suo stile, in qualche modo diverso. E credo che, trasferirmi di città in città in età così giovane, mi abbia dato la possibilità di entrare in tantissimi club diversi e conoscere nuova musica. Oggi tutto questo fa parte del mio DNA musicale.»
DNA che si riflette anche nel look di Chloé che fin da quando era bambina ha osservato ciò che indossavano i suoi musicisti preferiti, che ovviamente erano quelli punk. «Credo che ci sia sempre stata una sinergia unica tra musica e moda. Sono due elementi che se si uniscono creano un'atmosfera unica. Mi piace molto esplorare la loro relazione, perché, in un certo senso, sono l’una sinonimo dell’altra.» Per i suoi look on e off-stage il punto più importante è essere a proprio agio. «Mi piace stare comoda, è sempre stata la mia caratteristica. Non porto i tacchi. Mi piace indossare abiti comodi perché quando fai la deejay sei sempre in piedi. Mi piace esprimere me stessa indossando abiti da uomo, o capi unisex. Mi piace anche indossare i colori. Spesso metto insieme cose che non vanno necessariamente bene. Ma le guardi e, in qualche modo, ti sembra che vadano bene. Mi piace. In qualche modo racconta una storia.» Dopo aver lavorato nell'industria musicale nella grande etichetta A&R e poi come figura significativa nella scena notturna di New York, Chloé è stata attratta dal lato più organico della scena musicale. «Finalmente noi donne siamo sedute nel posto giusto. Penso che la musica sia un settore in cui stia avvenendo un cambiamento importante, così come nella recitazione e anche negli studi di avvocati. Insomma, praticamente le aziende di tutto il mondo. Sto vedendo molte più donne dj, manager, produttrici, organizzatrici di eventi, promoter, bartender, insomma, è come se le donne si sentissero finalmente autorizzate a fare questi lavori. E credo che questo sia un ottimo momento per essere una donna in questo settore, perché la gente ci sta dando voce e credo che sia super, vediamo dove andremo a finire.»
Throughout the story full look Jaded London.
Photographer: Enzo Tonati
Photographer Assistant: Jacky Varlet
Interview: Anna Paola Parapini