La verità su klotho, la cosiddetta proteina della longevità
È o non è il nostro elisir di lunga vita?
24 Giugno 2024
Invecchiare è inevitabile. Per alcuni è una benedizione, sinonimo di una vita lunga e piena di esperienze significative. Per molti altri è mostro da combattere con ogni mezzo. La realtà sta nel mezzo. Nessuno vuole rughe, perdita di energie e forze, disturbi della memoria, fragilità ossea, abbassamento dell'udito e ogni altro acciacco collegato all'età avanzata. Così, periodicamente spunta un nuovo ritrovato che promette un corpo elastico, atletico e senza malattie. Negli ultimi anni ad attirare l’attenzione di tutti gli aspiranti Benjamin Button è klotho, una proteina che pare sia coinvolta nel rallentamento dell'invecchiamento e che possa contribuire a una migliore condizione della salute complessiva. Sarà davvero questa la versione contemporanea della fontana della giovinezza? Alcuni studi sembrano indicarlo, ma la scienza non si è ancora espressa in maniera definitiva. Vediamo cosa si sa fino ad ora sulla cosiddetta proteina della longevità.
Cos’è klotho
Nel 1997 Makoto Kuro-o - ricercatore giapponese della Jichi Medical University - e il suo team stavano studiando l'ipertensione facendo esperimenti sui topi quando notarono che un gruppo di cavie invecchiava più rapidamente e aveva una durata di vita ridotta. Il responsabile di questa veloce degenerazione era una proteina - o per meglio dire una famiglia di proteine transmembrana - codificata da un gene presente nel cromosoma 13 e prodotta prevalentemente in alcune parti del rene e in una rete di vasi nel cervello nota come plesso coroideo. Esiste sia in forma legata alla membrana sia in forma secreta o solubile. Una sua insufficienza è stata associata a problemi renali, malattie cardiovascolari, cancro, problemi neurologici come deficit cognitivi e morbo di Alzheimer, problemi polmonari, ossei e metabolici come l'osteoporosi e il diabete. Si ipotizza, quindi, svolga un ruolo chiave nel rallentare l'invecchiamento e nel contrastare l'insorgere di diverse patologie legate all'età. Per questo, l'hanno chiamata klotho, ispirandosi a una delle tre Moire della mitologia greca, colei che tesse il filo della vita determinando, insieme alle sue sorelle, il destino di ognuno di noi.
Klotho, gli studi
Dopo oltre vent'anni passati a ritenere le proteine klotho il segreto della longevità, due studi apparsi su Nature nel 2018 (uno del team di ricercatori della Yale University e l'altro della New York University) hanno dimostrato come queste proteine semplicemente aiutino una famiglia di ormoni, chiamati Fgf (o fattori di crescita dei fibroblasti), che regolano i processi metabolici di molti organi, tra cui fegato, reni e cervello, a mediare la loro azione anti-invecchiamento. Hanno, però, scoperto che quando la proteina beta-Klotho si lega a FGF21 stimola la sensibilità all'insulina e il metabolismo ormonale, causando perdita di peso. Ciò fa riflettere sui potenziali modi di sfruttare le klotho in terapie mirate alla risoluzione di patologie come, ad esempio, diabete, obesità e alcuni tipi di tumori. Uno studio più recente ha dimostrato che una dose relativamente bassa di klotho, già testata sui topi, ha la capacità di aumentare le funzioni sinaptiche e cognitive, come la memoria, nelle scimmie anziane. Gli esperti lo reputano un risultato molto importante perché suggerisce che "il rifornimento di klotho potrebbe rivelarsi terapeutico anche negli esseri umani che invecchiano". Altri ricercatori, invece, sospettano che le klotho agiscano come una sorta di proteina antinfiammatoria che, di conseguenza, possa svolgere un ruolo nella protezione del cervello dalle malattie neurologiche infiammatorie e dalle malattie neurodegenerative. Infine, uno studio pubblicato su Scientific Reports nel 2023 ha analizzato la relazione fra la proteina e le funzioni fisiche in un gruppo di adulti sani non confermando la correlazione tra i suoi livelli, la forza muscolare e altri indicatori funzionali. Ha tuttavia verificato che i suoi livelli diminuiscono con l’età, già a partire dai 50 anni, diventando un utile e precoce segnale d'allarme per patologie legate all'anzianità.
Kloto è o non è il nostro elisir di lunga vita?
Le ricerche sono ancora in corso ed è troppo presto cper hiamare klotho proteina della longevità o per farsi prendere da facili entusiasmi. L’invecchiamento è un processo complesso, che coinvolge molteplici percorsi e che è governato da molte più molecole, oltre che da klotho. I dati sembrano indicare che in tutto questo klotho abbia un ruolo importante, ma come sfruttarlo per risolvere alcune problematiche legate all'età non è ancora chiaro. Né si sa come incrementarne la presenza nel corpo. Ingerire semplicemente la proteina o iniettarla pare non funzionerebbe e gli scienziati stanno sperimentando altre soluzioni possibili, compresa lo stimolarne il rilascio naturale con la dieta o lo sport.