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Ozempic e chirurgia plastica hanno reso lecita l'ossessione per i corpi altrui

C'è un modo costruttivo per commentare l'aspetto di qualcuno o è meglio tacere?

Ozempic e chirurgia plastica hanno reso lecita l'ossessione per i corpi altrui C'è un modo costruttivo per commentare l'aspetto di qualcuno o è meglio tacere?

Wicked è una storia sull’emancipazione, sull’amicizia e sul non giudicare le persone in base al loro aspetto. Suona in qualche modo tristemente ironico che, proprio le due star del film, Ariana Grande e Cynthia Erivo, siano al centro dell’attenzione non per il loro talento o i favolosi outfit da streghe, ma perché ad alcuni sembrano troppo magre. Le loro apparizioni durante il tour promozionale del musical hanno scatenato una pioggia di commenti sui social nei quali i loro corpi vengono messi sotto la lente d’ingrandimento, analizzando le guance scavate, le spalle sottili, le clavicole prominenti.

"Adoro Ariana e non credo che la gente dovrebbe commentare il corpo degli altri, ma non c'è modo di guardarla senza pensare che non sia sana", ha scritto qualcuno. "Ariana sembra molto fragile e non in senso positivo", ribatte un altro utente, mentre un terzo aggiunge "È sempre stata piccola ma sembra scheletrica. Anche i suoi capelli si sono diradati molto". "Sinceramente sia (Erivo) che Ariana sembrano estremamente malate", conclude un quarto, esemplificando il tenore generale delle preoccupazioni sollevate dai fan (e non) sulla salute delle due attrici. In Italia, è successo con Angelina Mango.

Non possiamo fare a meno di parlare dell'aspetto delle celeb: è colpa di Ozempic e chirurgia plastica?

Grande e Erivo non sono certo le uniche celebrità sulle quali sono stati ipotizzati problemi di salute basati semplicemente sul loro aspetto. Nell’ottobre del 2021, Adele ha dichiarato di essere "delusa" dalle "conversazioni brutali" sul suo dimagrimento e, nello stesso mese, Jonah Hill ha invitato i suoi follower su Instagram ad astenersi dal commentare il suo corpo dopo la sua perdita di peso. Da Mindy Kaling a Lana Del Rey, da Adriana Lima a Jemima Kirke, ogni volta che vediamo una figura pubblica più magra siamo pronti a gridare Ozempic. Ricordate quando Selena Gomez si era sentita in obbligo di giustificare le curve ammorbidite, per difendersi dall’incessante giudizio di chi l’accusava di essere ingrassata? Lo stesso vale con la chirurgia plastica, con i suoi eccessi. Se il corpo di qualcuno cambia vogliamo sapere il perché. E se non conosciamo il motivo, spariamo ipotesi e giudizi a caso. Sembriamo incapaci di frenare la lingua o di allontanare le mani dalla tastiera, astenendoci dall’impulso di condividere con il resto del mondo il nostro pensiero. E poco importa se le nostre parole feriscono

@alleyredd one of our best. #ldr #lana #lanadelrey suara asli - Turatana

Il vizio di (s)parlare senza sapere: le parole di Ariana Grande

"Prendevo molti antidepressivi, bevevo e mangiavo male, e nel momento più basso della mia vita avevo l’aspetto che considerate sano". Queste sono le parole pronunciate qualche mese fa da Ariana Grande su TikTok, per esortare i fan e gli hater ad avere maggiore rispetto, a non indugiare in giudizi superficiali e a smettere di fare body shaming, ricordando che non sempre quello che può apparire come bello o sano rispecchia la realtà, anzi, il nostro pregiudizio e gli standard estetici dominanti spesso non coincidono con la salute fisica o mentale. Un giudizio, positivo o negativo, può scatenare o rafforzare problemi di autostima, dismorfia o disturbi alimentari.

Dovremmo sempre tacere?

C’è chi non ci sta e rivendica come suo diritto esprimere i suoi pensieri liberamente e ad esempio, dire che una star è troppo magra o troppo grassa, per evitare che la si possa emulare, convinti che rappresenti lo standard di bellezza da raggiungere a tutti i costi. Non parlare equivarrebbe non solo a salvaguardare potenziali imitatori, ma anche a far presente alla celeb in questione che potrebbe avere un problema. La giornalista Moya Lothian-McLean la pensa così e ha twittato: "Viviamo in una cultura distorta in cui le donne famose sembrano violentemente magre e malate, ma è sgarbato dirlo". Quindi quali sono le regole quando si tratta di cosa possiamo dire sui corpi? C'è spazio per espressioni di genuina preoccupazione quando personaggi pubblici, in particolare donne, sembrano estremamente magre o sembrano malsane? È peggio restare in silenzio e permettere che questi corpi siano considerati ambiziosi?. La risposta è complessa, ma in molti sottolineano che raramente questo modo di agire si rivela produttivo.

Di buone intenzioni è lastricato l’inferno

Commentare l'aspettp delle persone è del tutto inappropriato? Anche quando si esprime un giudizio positivo? Gli esperti concordano che a volte un’opinione positiva può rendere felice qualcuno, ma spesso un’opinione apparentemente positiva può essere tanto dannosa quanto una negativa perché entrambe rafforzano il messaggio, anche subconscio, che le persone valgono solo quanto il loro corpo e che dobbiamo presentarci in un certo modo affinché il mondo ci trovi accettabili. Secondo questa teoria, dovremmo semplicemente tacere e tenere i nostri pensieri ben chiusi nella nostra mente. E il discorso vale per chiunque, famoso o non. Dovremmo ricordarcelo e ficcarci in testa che anche le celebrità devono fare i conti con il riflesso nello specchio e, ancora di più, con il giudizio degli altri, pronti a criticare ogni chilo acquisito o perso, ogni presunta punturina, senza considerazione né sensibilità.

Esiste un modo costruttivo di commentare l’aspetto altrui?

Esporre al pubblico ludibrio fisici e volti che riteniamo sbagliati non serve a nulla, se non ad instillare in chi è oggetto di questa attenzione una specie di vergogna.  Come spiega molto bene Maura Gancitano in Specchio delle mie brame. La prigione della bellezza: "La nostra società ci spinge anche all’auto-oggettivazione: abbiamo una visione allocentrica del corpo, cioè ci vediamo sempre da un punto di vista esterno e diventiamo i peggiori giudici di noi stessi, cosa che ha delle conseguenze sulla nostra vita, su quello che scegliamo di fare e non fare". E potremmo aggiungere, ci sfoghiamo dentro e fuori dai social, commentando chi non rientra in canoni che spesso noi stessi ci imponiamo. Insomma, anche se sarebbe bene mostrare empatia e avere il buon senso di tenere per noi ogni giudizio non richiesto, il problema è complesso. A volte il nostro commento su un taglio di capelli o su un po’ di pancetta è in realtà solo proiezione dei nostri pregiudizi interiorizzati. Perciò, perché non invece di critiche o elogi sull’aspetto di qualcuno, ci concentriamo su altre parti della sua identità? Ci sono un paio di interviste di Kate Winslet che ci indicano una migliore via da seguire. L’attrice sottolinea che troppe volte sentiamo dire "stai benissimo" e pensiamo subito che si tratti del peso o di qualcosa di superficiale. Ma c’è molto di più per cui possiamo complimentarci l’un l'altro. Cominciamo a dire ai nostri amici cose come: "Sembri così felice oggi" o "La tua energia è radiosa". Per Kate conta come ci sentiamo e della luce che portiamo nel mondo. Possiamo cominciare con le persone della nostra vita, poi allargarci ai conoscenti e forse un giorno arrivare ad empatizzare anche con una celeb. Probabilmente è una visione un po’ utopistica, ma è un inizio.