
Dietro il design della nuova maglia della Nazionale italiana femminile
Ne abbiamo parlato con Roberta Stothard, Product Manager di adidas
17 Febbraio 2025
Lunedì 17, adidas ha presentato le nuove maglie Away per le Nazionali che sponsorizzerà in occasione dell'Europeo femminile in programma questa estate in Svizzera. Le Nazionali che hanno ricevuto un kit speciale creato per l'occasione sono quelle di Italia, Belgio, Germania, Spagna, Svezia e Galles, mentre Irlanda del Nord e Scozia scenderanno in campo con le maglie già realizzate per la Nazionale maschile, e che quindi erano già disponibili sul mercato.
Per questo importante capitolo, sia per l'universo del calcio femminile, sia per il design sportivo in generale, abbiamo avuto modo di intervistare Roberta Stothard, Product Manager di adidas, che ha seguito lo sviluppo del concept della Nazionale italiana femminile e delle altre cinque selezioni. La scorsa settimana, in anteprima, ci aveva già mostrato il design delle maglie delle altre Nazionali: come spesso accade quando si parla della realizzazione delle maglie di calcio, il concepimento del concept è stato un viaggio lungo - «come sempre, un lavoro durato due anni», ci racconta Roberta - che merita di essere approfondito grazie alle sue parole.
Sappiamo quali sono le tempistiche di realizzazione di una maglia da gioco per club o Nazionali maschili (circa due anni). È cambiato qualcosa per la maglia della Nazionale italiana femminile?
«Assolutamente no, è stato uguale. Io e il mio team abbiamo iniziato a lavorare con due anni di anticipo rispetto al giorno di release. È stato un viaggio creativo che sviluppatosi in step, e, come nella maggior parte dei casi, anche questa volta è stato iniziato da una ricerca. Con la nostra ricerca avevamo il compito di trovare una storia autentica che potesse accomunare tutte le Nazionali in gara, ma soprattutto in cui calciatori, tifosi e membri delle rispettive federazioni potessero identificarsi. Dopo lo step di ricerca, che definisce già quale sarà il concept, si fa una sorta di fase di consulenza in cui ci si consulta con membri delle federazioni, calciatori, fan, discutendo del colore, pattern, dettagli e della storia che verrà raccontata tramite questo capo sportivo. Ad esempio, per l'Italia, abbiamo scelto questo verde con i dettagli di adidas in rosso».
Subito dopo la realizzazione del concept e della consulenza, quali sono i passaggi successivi?
«Beh, inviamo tutte le informazioni e il materiale necessario alle fabbriche del nostro fornitore, adidas. È uno step importantissimo, perché è lì che avviene la realizzazione dei samples, che poi ci vengono rispediti affinché possiamo testarli con l'aiuto di atleti professionisti. Ci assicuriamo che le tecnologie e i materiali funzionino e si adattino perfettamente, svolgendo al meglio il loro compito. In più, sui campioni facciamo dei ritocchi al design: accorgimenti sul crest, sui loghi del brand, sulle Three Stripes. Quando tutto è ultimato e anche le rispettive Federazioni approvano il tutto, seguendo le normative UEFA, può iniziare la produzione. Nel ruolo di Product Manager mi occupo in parte anche della comunicazione e del marketing del prodotto, anche se in questo step sono affiancato dagli altri team».
Qual è il concept della maglia della Nazionale italiana? Mentre delle altre?
«La grafica sulla maglia della Nazionale italiana si ispira al Rinascimento come si può capire dai rami che la contraddistinguono, ed è raffigurata all-over, presente sia sulla parte frontale che sul retro, inoltre il logo della Nazionale italiana e quello di adidas sono entrambi posizionati al centro del petto, per equilibrare maggiormente il design; sul backneck invece è presente la parola Italia. È molto semplice e, per questo lancio, abbiamo pensato che raccontare le correnti artistiche più significative di ciascun Paese potesse essere una storia interessante, in cui i fan potessero sentirsi rappresentati. Ad esempio, quella della Spagna è ispirata al Cubismo, ora te la mostro. Inoltre, prevediamo di lanciare per l'Italia anche una collezione che include una tracksuit, in uscita a giugno, ma in un verde decisamente più scuro, già utilizzato nel 2019 dalla Nazionale italiana, e verrà indossata anche come anthem jacket dalla squadra di mister Soncin».
Puoi raccontarci come il team ha saputo adattare la maglia al corpo delle atlete?
«Prima ancora di pensare all'estetica del kit, abbiamo lavorato sul fit per mettere al primo posto il corpo delle atlete. Le maglie hanno un regular fit speciale, diverso da quello pensato per gli uomini, leggermente più loose. Questo perché le atlete, in media, preferiscono avere maggiore libertà di movimento. Per arrivare a questa decisione, abbiamo svolto una fase di testing in cui abbiamo realizzato veri e propri fitting con diverse atlete, dai corpi differenti. Abbiamo anche lavorato in modo molto mirato sulla tecnologia, per realizzare un materiale perfetto per le atlete: su questa maglia abbiamo sia AeroReady che HeatReady, leggeri e in grado di favorire il flusso d'aria».