Ballerina Farm è un problema di tutte
Quello che si nasconde dietro le trad wife di TikTok e i rischi di una visione tradizionalista della famiglia sui social
30 Luglio 2024
Le giornate e le energie di Hannah Neeleman sono totalmente votate alla famiglia e alla casa, tra lievito madre, latte appena munto, torte fatte in casa, bambini da accudire e tanti contenuti da postare sui social. Lo scorso 25 giugno Hannah festeggiava 34 anni circondata da 8 figli, cani, tante mucche, galline, caprette e dal marito Daniel. Tutto quello che sognava per il suo compleanno era un viaggio in Grecia, cosa non così difficile se tuo marito è figlio del CEO di una nota compagnia aerea. Invece, si è trovata a scartare, sotto l'occhio impietoso della telecamera, un grembiule per raccogliere le uova nel pollaio.
Il grembiule della discordia e il caso TikTok
Sui social, molti hanno interpretato quel grembiule come un modo dell'uomo di confinare la donna all'interno della fattoria, in un ruolo di moglie tradizionale che esiste solo per restare a casa con i figli, per accudire, per cucinare e apparire perfetta mentre lo fa. Il video, diventato virale, ha destato preoccupazione e lanciato l’hashtag #freeballerinafarm: Hannah è libera, agisce per sua scelta o è prigioniera della propria vita e succube del consorte? A inasprire il dibattito è arrivata anche un'intervista che ha svelato il lato oscuro che si nasconde dietro abiti floreali, salopette, stivali da cowboy e ricette.
Chi è Hannah Neeleman aka Ballerina Farm?
Hannah Neeleman è nata a Springville, nello Utah, da una famiglia di mormoni con un totale di nove figli. Fin da piccola ha un sogno: diventare ballerina. Ha talento e riesce ad entrare alla Julliard School di New York, una delle scuole di danza più prestigiose al mondo. Sembra destinata a esibirsi sul palcoscenico, ma la sua vita cambia quando incrocia sulla sua strada Daniel Neeleman, mormone anche lui e figlio del miliardario David, uno degli uomini più ricchi d'America con partecipazioni in diverse compagnie aeree, come JetBlue e Tap Portugal. I due si sono conosciuti grazie a un amico comune durante una partita di basket universitaria. "Allora pensavo che avremmo dovuto frequentarci per un anno [prima del matrimonio]. Così avrei potuto finire la scuola e tutto il resto. E Daniel era tipo, "Non funzionerà, dobbiamo sposarci ora." Un mese dopo erano fidanzati. Due mesi dopo erano sposati. Tre mesi dopo aspettava un bambino, la prima studentessa della Julliard a essere incinta "nella storia moderna".
Il passo successivo? Lasciare l'appartamento newyorkese nell'Upper West Side e comprare una fattoria nello Utah, soprannominata Ballerina Farm. Ballerina Farm è sia il nickname di Hannah sui social sia un'azienda che vende scatole di carne delle loro mucche e maiali, lievito madre, sale grosso, misurini di rame, candele di cera d'api e altri gadget. Una realtà che comprende tre dipendenti a tempo pieno nella fattoria, trenta nel magazzino, più di dieci in ufficio e un direttore creativo che gestisce le immagini del sito. Nessuna baby sitter (tranne in caso di rare uscite di coppia) che aiuti Hannah nella gestione degli 8 figli perché il marito è contrario, come è contrario agli anticoncezionali e, ovviamente, all'aborto.
Perché un'intervista con Ballerina Farm è diventata virale?
Ballerina Farm, con la sua glamourizzazione della vita rurale, una sorta di versione contemporanea della famiglia perfetta del Mulino Bianco o de La casa della prateria, dove il cottagecore incontra il fenomeno della trad wife, ha oltre 9 milioni di follower su Instagram e supera i 7 milioni di fan su TikTok. Non è tutto oro quello che luccica. Lo ha scoperto Megan Agnew in una recente intervista pubblicata The Times of London che doveva essere dedicata a Hannah e alla sua vita. Peccato che la giornalista abbia trovato molte difficoltà a parlare da sola con la trentenne, venendo continuamente interrotta dai bambini e, soprattutto, da Daniel, che vigila attentamente su ogni parola pronunciata dalla moglie. In un pezzo successivo, nel quale riflette sulla situazione di Hannah e l'apparente vita idilliaca, Agnew scrive: "Daniel voleva vivere nella grande natura selvaggia del West, e così hanno fatto; voleva fare l'agricoltore, e così hanno fatto; gli piaceva uscire una volta a settimana, e così fanno (hanno una babysitter quelle sere); non voleva tate in casa, e così non ce ne sono. L'unico spazio destinato a essere di proprietà di Neeleman, un piccolo fienile che voleva trasformare in uno studio di danza, è finito per diventare l'aula dei bambini. Hanno una donna delle pulizie ma non un asilo nido; Neeleman fa la spesa — bambini al seguito — e cucina tutto da zero (non "fanno" pasti pronti)".
Regina delle trad wives, una donna che ha fatto la sua scelta o una vittima del patriarcato?
Insomma, sembra proprio che Hannah si sia piegata ai desideri del marito, che si sia immolata volontariamente a un ideale patriarcale in cui l'unica possibilità di esistere per una donna è essere moglie e madre. Lo stesso concetto alla base del fenomeno trad wife e lo stesso modo di pensare che ha fatto definire da JD Vance Kamala Harris e tutte le donne senza figli "un gruppo di gattare senza figli che sono infelici per la propria vita e per le scelte che hanno fatto". Lo stesso Daniel ammette che la moglie è così devastata dal lavoro in casa che ogni tanto si ammala per la stanchezza che non riesce ad alzarsi dal letto per una settimana. Questa è una delle affermazioni che ha scatenato i social con appelli affinché Hannah lasci il marito e metta al primo se stessa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Un dettaglio riguardo al parto. La donna non hai preso antidolorifici. "Tranne con Martha: ero in ritardo di due settimane e lei pesava 10 libbre e Daniel non era con me..." Abbassa la voce. Daniel è attualmente fuori dalla stanza e sta rispondendo al telefono. " Quindi ho fatto l'epidurale. Ed è stata un'esperienza incredibile".
@hayleyrawle For me, making any “empowered” choices within the patriarchal confines of traditional religion (specifically Mormonism) felt impossible #exmormon #exmo #ballerinafarm #ballerinafarmarticle #tradwifetok #tradwife original sound - Hayley Rawle
Il problema delle trad wives
Nonostante l’articolo la definisca tale, Hannah non si considera una "moglie tradizionale". E, in un certo senso, ha ragione, perché oltre all’accudire la famiglia, lei e altre influenti trad wives come la famosa Nara Aziza Smith, lavorano e guadagnano grazie ai loro contenuti online. Sui loro profili social il confine tra estetica e ideologia si sfoca quel tanto che basta ad ipnotizzare con ricette succulente e pieghe dei capelli impeccabili, facendo dimenticare a chi guarda che questa estetizzazione della cura comporta una serie di problematiche. Per prima cosa dipinge a una realtà molto romanticizzata e privilegiata che fa sentire molte donne inadeguate. Così non solo esacerba le "guerre tra mamme", ma porta avanti valori obsoleti e misogini. In un momento in cui i nostri diritti sui nostri corpi vengono erosi, i progressi fatti dal Me Too venire azzerati e il concetto di girlboss sembra morto e sepolto, queste casalinghe perfette possono contribuire al processo di radicalizzazione estremista, implicitamente o esplicitamente. Uno studio pubblicato in Media and Communication approfondisce i modi in cui i video delle vlogger tradwife inseriscono stilisticamente l'antifemminismo di alt-right nella più ampia cultura degli influencer online, mostrando come queste donne patinate e sottomesse siano "un potente strumento per diffondere il sentimento antifemminista, in un modo pericolosamente digeribile ed esteticamente gradevole, all'interno e all'esterno delle comunità online". Sarebbe bello credere che le trad wives siano solo delle donne eleganti che hanno scelto di loro spontanea volontà di vivere un'esistenza devota alla famiglia. Ma sarebbe anche molto ingenuo. E che ne sia consapevole o meno, anche Ballerina Farm nasconde un risvolto insidioso e patriarcale nel senso più negativo, strumentalizzabile e impugnabile contro le altre donne.