Paloma Diamond è l'ultima vera diva

Se vi state chiedendo se esisterà mai più una Liz Taylor, che strizzi l’occhio a Helen Mirren, con la personalità volitiva di Joan Crawford, Paloma Diamond è la risposta. Inutile cercarla su Google: di lei si sa poco, ma tutti su TikTok ne parlano. Paloma non esiste, o meglio è il personaggio creato da Julian Sewell, attore appassionato di celebrity culture che sembra ispirarsi ai self-portrait dell’artista statunitense Cindy Sherman. Celebrity, trend setter, istrionica, scomoda, superba e irriverente: gli ingredienti per riportare alla ribalta una diva ci sono tutti. 

Paloma Diamond è Julian Sewell

Sewell, neozelandese appassionato di parodie del jet set e delle icone del passato, si è ritagliato un angolo di notorietà da qualche anno a questa parte, grazie ad alcuni sketch comici, caricature e ad una collezione di circa 40 parrucche. Imita e inventa diversi personaggi, diventati virali sulla piattaforma:  tra i più noti spiccano Lorrain, scontrosa e tagliente receptionist di una scuola pubblica e Aunty Cindy, dissacrante imitazione della prima ministra neozelandese Jacinta Ardern, ribattezzata così per il suo temperamento duttile e i modi rilassati.

A marzo 2023 l’evoluzione: il content creator e la sorella realizzano un video che prende di mira gli stereotipi delle cerimonie di premiazione degli Oscar. Le clip presentano cinque nominee, le cui carriere vengono passate in rassegna prima di annunciare la vincitrice del premio come miglior attrice, insieme a un breve estratto di ciascun film interpretato. Gli user di TikTok rimangono così affascinati dai clichè caricaturali, ciascuno ritratto con sottili peculiarità e stratificazioni, che prende il via un dibattito su un’ ipotetica meritevole vincitrice. È Paloma Diamond, con il suo nome esotico, il suo accento aulico e il black humour a catturare l’attenzione dei fan sin dall’inizio.

La nascita del personaggio e la viralità su TikTok

La vita privata di Paloma non fa notizia, non ama gli scandali: inizialmente, le conversazioni dei fan ruotano intorno al suo talento, ai film di successo e ai modi controllati. Non si scompone mai, è perspicace con la sua parrucca argentata, la barba rossa, l’estetica british nostalgica degli anni ’80 di Vivienne Westwood, un po' royal, un po' Margareth Thatcher. Un video che mostra la Diamond da bambina con il suo distintivo bob grigio contribuisce a consolidare l’immagine di personaggio in carne e ossa, con cui i followers si identificano: “Paloma è sempre stata un’anima antica” si legge tra i commenti.

Una riflessione sul divismo

Si delinea, così, una riflessione sul fenomeno del divismo: attraverso una satira acuta e sagace, Paloma rispecchia una dinamica sociale unidirezionale che vede un coinvolgimento eccessivo – a tratti ossessivo – del pubblico nei confronti delle celebrities, su cui vengono proiettati desideri e aspettative. La facilità con cui i media si affacciano alle vite altrui intensifica scambi virtuali su argomenti effimeri, in questo caso frutto della fantasia, a cui viene conferita accezione concreta: un continuum che, nel mondo reale, spesso porta a un senso di inadeguatezza e insoddisfazione personale. Notizie finte sul celebre sito di scandali TMZ e collaborazioni con brand inventati: il web si infiamma e Sewell sogna in grande per Paloma: “Sarebbe perfetta in Oppenheimer. Riesco già a immaginarmela, il suo caschetto grigio setoso che sventola all'esplosione della bomba atomica.”

“Adoro l’attimo in cui annunciano le nomination e vedi le attrici guardarsi sullo schermo,” racconta Sewell. “Quel momento è così speciale. Ho pensato: “Mi piacerebbe ricreare qualcosa del genere con un sacco di facce e nomi inventati che mi sono venuti in mente.” I fan sono furiosi e sfumano i confini tra finzione e realtà: Paloma, nonostante il  talento che non ha nulla da invidiare alle “colleghe” di Hollywood, non riesce mai a portarsi a casa un Oscar, anche se inventato. “Paloma Diamond è un'attrice veterana che viene nominata ogni anno e non ha ancora vinto,” scrive un utente nel video ormai virale. Viene così paragonata a Glenn Close, candidata otto volte agli Oscar senza aver mai vinto un trofeo, oppure a Meryl Streep, premiata con soli 3 Oscar a fronte di 21 nomination. Di recente Diamond è stata associata a Susan Lucci, che ha vinto il primo Emmy nel 1999 dopo 19 nomine, contribuendo a delineare una parvenza sempre più tangibile del personaggio fittizio, in un racconto collettivo che concorre a far crescere il mito. 

Quest'anno, Diamond è di nuovo in lizza per un Oscar, e Sewell ha introdotto nuovi personaggi, tra cui Sasha Alexander, Daphne Courtesan e Michelle Bradley-Spencer. “Se alla fine perde, probabilmente continuerà a lottare,” spiega Sewell a Today.com. “Voglio dire, è quello che vogliono i suoi fan, giusto? Non penso che si arrenderà mai. Magari non vincerà mai. Ma sapete cosa? Questo non la fermerà dal partecipare a cerimonie di premiazione.” Ed è forse per questo che facciamo il tifo per Paloma: non è solo la quintessenza della vecchia Hollywood, ma un fenomeno che ci rispecchia, nelle sfide contemporanee che quotidianamente affrontiamo, un simbolo di perseveranza, forza e determinazione: è lei la vera diva che vogliamo vedere alla prossima notte degli Academy Awards. Perché in Paloma possiamo ritrovare e riscattare qualcosa di tutti noi.