nss G-Club Muse: Carine Roitfeld
L’ex direttore di Vogue Paris rimane una delle figure chiave della moda contemporanea
01 Luglio 2019
Qualche settimana fa, Carine Roitfeld ha ricevuto il Founder Award dal Council of Fashion Designers of America, un premio meritato, arrivato dopo oltre trent’anni trascorsi a plasmare l’estetica della moda contemporanea.
Stylist, editor, image maker, consulente di stile, fashion guru. Le parole per definire questa parigina ed ex direttrice di Vogue Paris sono tante e tutte sottolineano le mille sfumature che contribuiscono a rendere Carine una delle figure più carismatiche del settore. Tutti conoscono il suo stile sexy e deciso, in termini di look e di scelte editoriali, come tutti sono al corrente del suo amore per i tacchi alti, Tom Ford, Riccardo Tisci e la provocazione. Altrettante sono però le cose su di lei che forse ignorate. nss ve le racconta.
Ha origini russe
Carine è nata a Parigi nel 1954 ed è cresciuta nell’elegante quartiere di Auteuil nel 16° arrondissement. Figlia di una "classica donna francese" e di un produttore cinematografico, un emigrante russo che ha sempre amato profondamente tanto da dichiarare di non essersi mai sposata “perché il mio cuore appartiene a mio padre”. Infatti, pur essendo stata sentimentalmente legata per quarant’anni a Christian “Sisley” Restoin, fondatore del brand Equipment con cui ha messo al mondo due figli, Julia e Vladimir, non ha mai ceduto al fascino del matrimonio.
Tornando alle sue origini sovietiche Roitfeld ricorda con affetto la nonna. La donna viveva di fronte alla sua scuola e ogni giorno l’aspettava fuori con succo d'arancia e cracker spalmati di caviale pressato, un gesto d’affetto che allora la imbarazzava, ma che ora le manca. Infanzia a parte, c’è ancora oggi un rituale russo che Carine compie quotidianamente: ogni sera, quando rientra a casa, beve uno shot di vodka.
Insieme a Mario Testino e Tom Ford ha plasmato l’immagine della donna anni ’90
È il 1990 quando Carine incontra per la prima volta Mario Testino in uno studio fotografico a Parigi dove il fotografo sta realizzando una serie di scatti per Vogue Bambini che tra i baby modelli include la figlia di lei, Julia. La loro intesa è immediata e, negli anni, darà vita a un rapporto lungo e prolifico nel quale ognuno ha aiutato l’altro ad affinare il proprio talento. Quattro anni dopo, con l’arrivo di Tom Ford, la coppia diventa un potentissimo trio destinato a segnare in modo indelebile la moda degli ultimi anni. Lo stilista texano ricorda così la prima volta che vede Roitfeld:
Era estate e faceva molto caldo, e stava lavorando a uno shooting con Mario Testino. Indossava pantaloni grigi in Lycra, una T-shirt con una banda elastica stretta e un top molto striminzito. Aveva anche un paio di sandali col tacco alto e calpestava i cinturini posteriori. Mi sono innamorato di lei nel momento in cui l'ho vista per la prima volta; ho persino fatto uno show in cui tutte le ragazze indossavano i sandali ma calpestavano i cinturini posteriori, in omaggio alla prima volta che l'ho incontrata.
Diversa la reazione di Carine:
C'era un tizio di nome Tom Ford che ci chiamava continuamente per lavorare alla sua prima collezione per Gucci. Ma a quel tempo Gucci era solo un paio di mocassini. Ero giovane, ero, ero, “Oh la la la la” - non era di moda – “Chi è questo tizio? Mi ha chiamato forse dieci volte e un giorno dico: “OK, vieni al servizio”, e quando è arrivato era così bello, così affascinante e diciamo OK, non per i vestiti, ma per lui”
Con loro Gucci (e poi Yves Saint Laurent quando Ford viene nominato direttore creativo nel 1999) diventa sexy e, da maison dormiente raggiunge lo status di superbrand globale. Ford, Roitfeld e Testino tratteggiano i contorni di un’estetica dissacrante, irriverente e spesso controversa, plasmata su una donna consapevole del proprio potere, seduttiva, che dominerà la moda per un lungo periodo, dalla fine degli anni '90 in poi. Le sfilate e le campagne pubblicitarie frutto della loro collaborazione raccontano di un mondo fatto di bellezza, sensualità, trasgressione, glamour, un club di cui tutti vogliono fare parte come spiega Carine:
L'obiettivo della moda è quello di provocare il desiderio, di portarti in un posto dove non saresti mai andato, di entrare in un club privato in cui non saresti mai entrato senza di esso. E' stato più o meno il messaggio che abbiamo cercato di trasmettere, quando io e Mario Testino abbiamo fatto le campagne pubblicitarie per Gucci: per un paio di occhiali, abbiamo creato un'immagine perfetta, che rappresenta una sorta di club privato, in cui le ragazze erano sexy, i ragazzi erano sexy, erano in limousine, tutto era fantastico. Questo è un sogno per tutti, e gli occhiali - cioè la moda - sono il modo di farne parte.
Da Vogue alla conquista del fashion system
Redattrice, stylist, image-maker. In oltre tre decenni di attività, Roitfeld ha contribuito a innumerevoli collezioni, sfilate, pubblicità, servizi fotografici ed editoriali. Dopo una breve esperienza come modella a diciotto anni (una copertina per una rivista inglese per adolescenti, Look Now, e qualche collaborazione con Kenzo), inizia a scrivere e curare lo styling per Elle Francia. Dopo l'incontro con Testino e Ford, la seconda grande occasione per Carine arriva nel 2001 quando viene scelta per gestire l'edizione francese di Vogue. Nei dieci anni in cui resta alla direzione ridisegna la rivista a sua immagine, trasformandola in una Bibbia della moda contemporanea. Innanzitutto, prevedendo un grande ritorno degli storici brand francesi come Balenciaga e Givenchy, le cambia il nome da French Vogue a Vogue Paris; poi pubblica editoriali bellissimi e spesso contraddittori. Proprio uno di questi che aveva come protagoniste delle bambine vestite, truccate e in pose troppo provocanti per la loro età le costa il posto. A seguito delle polemiche suscitate dallo shooting, Carine Roitfeld rassegna le proprie dimissioni.
I suoi editoriali sono puro “erotic chic”
Il mio stile lo definiscono porno-chic, io preferisco erotico-chic che significa stare esattamente al limite tra politicamente corretto e scorretto. L'ambiguità, la seduzione e il maschio/femmina mi hanno sempre fatto piacere. Il che non mi impedisce di stare con lo stesso uomo per oltre trent'anni! Quindi, sì, mi piacciono i tacchi, perché se sei più alto stai meglio. Mi piace anche la lingerie, il mio primo gesto di femminilità al mattino: anche se nessuno lo vede, è più emozionante della pura nudità. Ma non mi interessa l'abbigliamento in quanto tale. Mi piace la moda come scenario cinematografico in cui la modella interpreta un personaggio. E c'è sempre qualcosa di me nel copione.
Gli editoriali provocanti sempre al limite di Carine hanno sdoganato un nuovo modo di concepire l’immagine nei fashion magazine. La sua estetica è profondamente connessa con quella di Helmut Newton, con i suoi seminali ritratti in bianco e nero di donne indipendenti e dominatrici. Con i suoi servizi fotografici Roitfeld ha messo in scena sesso divertente, perverso, sadomaso, travestitismo, automutilazioni, sangue, animali macellati, satanismo, maternità disinteressata e molto altro. Indimenticabili gli scatti di Eva Herzigova in versione macellaia per The Face magazine del 1997 così come Raquel Zimmermann vestita in pelliccia che mostra il dito medio agli ambientalisti, Eniko Mihalik, nuda, con le braccia rugose e macchiate di una donna anziana o Lara Stone (una delle modelle preferite di Carine) in una controversa versione blackface.
C’è lei dietro una delle campagne pubblicitarie più provocatorie della storia della moda
Nell’estate del 2003 Gucci sconvolge l'industria fashion con un’immagine realizzata da Mario Testino in collaborazione con Carine Roitfeld e Tom Ford. Lo scatto ritrae la modella Carmen Kass in piedi con i peli pubici rasati a forma di “g” ed un uomo inginocchiato tra le gambe. Pubblicata in anteprima dal numero di Vogue del febbraio 2003, la campagna pubblicitaria, soprannominata ironicamente Pubic Enemy, viene accusata di volgarità e di degradare le donne. Tra le posizioni più critiche c’è quella di The Daily Mail che scrive:
Le persone dietro questa pubblicità non sono migliori dei protettori e di coloro che pubblicizzano servizi sessuali nelle cabine telefoniche.
È stata una delle prime fashion guru a credere in Kim Kardashian
Qualche tempo fa, in un’intervista per la CNN, Kim Kardashian ha raccontato quanto Kanye West abbia influenzato l’evoluzione del suo stile e la abbia introdotta all’alta moda e ai personaggi di questo mondo.
Ho sempre pensato di avere uno stile davvero buono fino a quando ho incontrato mio marito e lui mi ha detto che avevo uno stile pessimo. Era davvero gentile e mi ha ripulito l'intero armadio. Probabilmente avevo 250 paia di scarpe e quando abbiamo finito di pulirlo, me ne erano rimaste due paia e ho pianto.
Kim continua dicendo:
Ricordo che un giorno mi portò il libro di Carine Roitfeld e fu come se dovessi studiare questo libro, questo è come la Bibbia della moda e io ero tipo “Chi è Carine?” Non sapevo nulla, e lui mi disse di stare attenta, perché un giorno mi avrebbe vestito.
E così è stato. La stylist è diventata una delle sue più care amiche ed è stata uno dei primi editor a mettere la celebrity sulla copertina di una rivista, contribuendo a legittimare lo status fashion di Mrs Kardashian West. Nel 2013, infatti, per il terzo numero di CR Fashion Book intitolato Hope, Roitfeld sceglie la star per la cover e come protagonista di Miss USA, un editoriale che esplorava l’attrazione degli americani per le celebrities. Il risultato fu una serie di scatti in bianco e nero e a colori opera di Karl Lagerfeld con abiti di Givenchy by Riccardo Tisci.
She has style!
Se un tempo le image-makers come Carine Roitfeld rimanevano dietro le quinte a lavorare con fotografi e art director, oggi sono diventate vere e proprie fashion guru. Gran parte del merito va alla diffusione dei social media e della street photography. Una delle protagoniste di questi scatti è senza dubbio Carine Roitfeld. La sua immagine è diventata iconica: i capelli col ciuffo che le copre metà del volto, gli occhi smoky, i tacchi alti, le gonne a tubino, la lingerie come outwear. Ecco qualche segreto del suo look:
- Porta sempre orecchini di diamanti di Harry Winston. Sono un cimelio di famiglia.
- Odia le scarpe da ginnastica, preferisce i tacchi di Gianvito Rossi o Alaïa, ma sempre in nero.
- Opta spesso per occhiali da sole Rick Owens o aviator Givenchy.
- Il suo look preferito in autunno è un cappotto di montone Louis Vuitton, gonna Altuzarra e maglione nero Alaïa.
- Di solito non porta una borsa durante le fashion week, ma quando la usa sceglie la Kelly di Hermès.
- Prima di lanciare il suo profumo, mescolava Opium di Yves Saint Laurent con Fleurs d'Oranger di Serge Lutens.
- Usa lo shampoo secco di Orlando Pita e quando arriva a Parigi per prima cosa si reca da Hervé Hérau per un massaggio facciale in Avenue Montaigne.