Il controsenso americano sul diritto di scelta
Nel tentativo di renderlo più accessibile, la FDA da via libera alla vendita nei drugstore
05 Gennaio 2023
Il ribaltamento avvenuto lo scorso giugno della Roe vs. Wade, la storica sentenza che dal 1973 garantiva il diritto all’aborto a livello federale, ha portato molti stati americani a vietare o limitare drasticamente l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, negando di fatto il diritto delle donne di poter scegliere e affrontare questo percorso in sicurezza e legalmente. Come conseguenza sono aumentate vertiginosamente sia la ricerca di pericolosi metodi alternativi sia la richiesta di pillole abortive che da oggi diventano più facilmente accessibili. La FDA, l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza e della regolamentazione di cibi e farmaci negli Stati Uniti, ha stabilito che dal 3 gennaio 2023, per la prima volta nella storia del paese, le pillole abortive potranno essere vendute nelle farmacie, "dalla farmacia all'angolo alle grandi catene come CVS e Walgreens", oppure online.
In base alla nuova decisione, che segna un timido e ipotetico passo avanti, le farmacie devono solo ottenere un'apposita certificazione di idoneità professionale dalle aziende che producono il Mifepristone (la pillola abortiva più usata negli States dove, secondo il Guttmacher Institute pro-choice, più della metà degli aborti viene già eseguita con l'utilizzo di farmaci piuttosto che con la chirurgia) e potranno consegnarla direttamente in negozio, o spedirla con corriere, alle pazienti che esibiranno la ricetta del medico. Fino a questo momento, il farmaco, che è un protocollo farmaceutico sicuro ed efficace nell'indurre l'aborto (da assumere entro le prime dieci settimane di gravidanza), poteva essere venduto solo da poche farmacie autorizzate, oppure somministrata da medici o cliniche appositamente certificati. Il secondo medicinale con cui il mifepristone solitamente viene usato, il Misoprostolo è già da tempo disponibile in farmacia. Inoltre, per preservare il diritto delle donne alla privacy e per tentare di arginare la deriva reazionaria degli stati conservatori, la Fda ha anche annunciato di voler cambiare le etichette delle confezioni della pillola del giorno specificando che non si tratta di una pillola abortiva e che rimuoverà dalla confezione tutti i riferimenti in cui si afferma che la pillola potrebbe impedire l’impianto di un ovulo fecondato nell’utero.
Purtroppo, nonostante il tentativo di ridare il diritto di scelta alle donne statunitensi, la modifica normativa della FDA non avrà comunque effetto negli stati antiabortisti dove la vendita della pillola abortiva è vietata, e chi ne ha bisogno dovrà recarsi in altri stati per acquistarla.