Le mostre da vedere a novembre in Italia
Da Niki de Saint Phalle a Milano fino alle fotografie di Lisetta Carmi a Genova
04 Novembre 2024
Archiviato Halloween, come occuperemo il tempo libero in attesa del Natale? Molti di noi si limiteranno ad un pisolino ristoratore, guarderanno una serie su Netflix o si dedicheranno alla beauty routine. Altri andranno a cena con gli amici o ad un concerto. Sono tutte buone idee per recuperare energia e good vibes, ma, se quello che cercate è una full immersion nella bellezza che vi faccia vibrare e riflettere sul mondo e voi stessi, dovreste aggiungere ai piani del weekend una mostra d'arte. Nel mese di novembre, l'Italia è piena di proposte interessanti e diverse, da scegliere a seconda dei gusti personali e del mood del momento. Ci sono progetti dedicati alla figura del vampiro e altri focalizzati sull’arte Ukiyoe. Da vedere assolutamente sono le retrospettive dedicate a tre grandi donne ed artiste: Inge Morath, ad Aosta, Lisetta Carmi, a Genova, e Niki de Saint Phalle, a Milano.
Mary Heilman - Torino
La Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita la prima grande mostra italiana dedicata a Mary Heilmann. Nata in California, l’artista americana ha iniziato esplorando poesia, ceramica e scultura per poi dedicarsi alla pittura dopo essersi trasferita a New York nel 1968. Col tempo, ha sviluppato uno stile personale, fatto di forme semplici dai contorni mai chiaramente definiti e di un uso libero e intuitivo del colore, fino a diventare una delle più importanti pittrici astratte contemporanee. “Ogni mio dipinto può essere visto come un marcatore autobiografico, uno spunto, con cui evoco un momento del mio passato o del mio futuro proiettato” ha detto riguardo al suo lavoro Heilmann e da questa affermazione Chiara Bertola, direttrice della GAM, ha sviluppato l’esposizione torinese: 60 opere, che vanno dai primi dipinti geometrici degli anni ‘70 fino alle recenti tele sagomate in colori fluorescenti, tutti ispirati a momenti chiave della vita dell’artista, come il surf e la spiaggia, ma anche dal suo amore per la cultura popolare, per la musica e il cinema.
Titolo: Mary Heilmann
Quando: fino al 16 marzo 2025
Dove: GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Lisetta Carmi - Genova
Palazzo Ducale di Genova festeggia i 100 anni dalla nascita di Lisetta Carmi dedicandole una grande mostra visitabile fino al 23 marzo 2025. Si tratta di un viaggio alla scoperta del mondo e della condizione umana, attraverso l’obiettivo dell’artista e fotografa genovese che, col suo sguardo acuto, delicato, libero da pregiudizi e onesto, ha documentato la vita ai margini della società. Alternando bianco e nero e con inedite immagini a colori, la mostra comprende foto scattate in Italia e toccanti reportage raccolti nel corso di viaggi compiuti alla fine degli anni ‘60 in Paesi lontani come Venezuela e India, ma anche molte fotografie di Genova, sua città natale, come l’inedita serie Erotismo e autoritarismo a Staglieno, ambientata nello storico cimitero ligure. Non manca la sua serie più nota, I travestiti, nella quale racconta la realtà di chi non si sente libero di vivere la propria identità di genere. Era la sera di capodanno del 1965, quando Lisetta Carmi accettò l’invito a una festa nel ghetto ebraico di Genova e qui scoprì la comunità di travestiti di Via del Campo, che, armata della sua macchina fotografica, ha documentato come un’antropologa, realizzando una pietra miliare nella storia della fotografia, paragonata a maestri come Christer Strömholm e Nan Goldin.
Titolo: Lisetta Carmi, molto vicino incredibilmente lontano
Quando: fino al 23 marzo 2025
Dove: Palazzo Ducale, Genova
Inge Morath - Aosta
Nata a Graz nel 1923, Inge Morath ha studiato lingue all’università di Berlino e Bucarest, ha lavorato come assistente per Ernst Haas e Henri Cartier-Bresson ed è stata la prima fotografa ad essere nominata membro della celebre agenzia Magnum Photos. Chi vuole saperne di più, non dovrebbe perdere la mostra ospitata al Centro Saint-Bénin di Aosta fino al 16 marzo 2025. Qui, sono raccolte oltre 150 immagini e documenti originali, suddivisi in quattordici sezioni tematiche, che ripercorrono la carriera di Morath, dalle fotografie dei suoi esordi realizzate a Venezia del 1955 fino alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture Post, Life, Paris Match, Saturday Evening Post e Vogue, passando per i suoi reportage di viaggio in Spagna, Inghilterra, Iran, Francia, Austria, Messico, Irlanda, Romania, Stati Uniti d’America e Cina. “La fotografia è essenzialmente una questione personale, la ricerca di una verità interiore”, era solita dire Morath e, infatti, dal suo lavoro emerge cura maniacale, ma, soprattutto, una sensibilità unica e la capacità di cogliere le intimità più profonde dei soggetti ritratti.
Titolo: Inge Morath. La fotografia è una questione personale
Quando: fino al 16 marzo 2025
Dove: Centro Saint-Bénin, Aosta
Niki de Saint Phalle - Milano
Oggi è considerata una delle artiste più importanti del XX secolo, ma Niki de Saint Phalle amava definirsi “donna e artista”. Pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali, performer, con le sue opere ha sfidato pregiudizi e distrutto stereotipi della società patriarcale, dando vita a un universo colorato, tondeggiante e polimorfo. Ha abbracciato un approccio gioioso e inclusivo all’arte per riscrivere le regole del potere e aprire la strada ad una società più giusta. Il MUDEC di Milano le dedica una retrospettiva antologica, aperta fino al 16 febbraio 2024. Il percorso espositivo, strutturato in 8 sezioni, comprende disegni, opere su carta, installazioni video e un’elegante selezione di abiti della Maison Dior che ricordano anche il suo passato di modella. A spiccare sono le sculture di grandi dimensioni realizzare dall’artista franco-americana, come le Nanas, le danzatrici disinibite e caleidoscopiche. Una curiosità: la prima Nana fu ispirata da Clarice Rivers, all’epoca incinta, amica di Niki de Saint Phalle moglie del pittore Larry Rivers.
Titolo: Niki de Saint Phalle
Quando: fino al 16 febbraio 2025
Dove: MUDEC - Museo delle Culture, Milano
Hokusai - Pisa
Letteralmente traducibile come “immagini del mondo fluttuante”, l’Ukiyoe è il filone artistico nato in epoca Edo (1603-1868), legato allo stile di vita e ai gusti delle nuove classi emergenti dell’allora città di quella che era l’attuale Tokyo. Se vi affascina la sua raffinatezza culturale, non potete non conoscere Katsushika Hokusai. La sua opera più nota, La grande onda presso la costa di Kanagawa, compare ormai ovunque, dalle t-shirt ai calendari, ma la sua produzione artistica va ben oltre le iconiche vedute e bellezze paesaggistiche. Combinando la pittura tradizionale giapponese con le tecniche dell’arte occidentale, nella sua carriera ha realizzato stampe di vedute di luoghi celebri, volumi illustrati, rotoli dipinti a mano e surimono, biglietti e inviti, concepiti per una committenza colta ed elitaria. La mostra che rimarrà aperta fino al 23 febbraio 2025 presso Palazzo Blu, a Pisa, lo dimostra, riunendo oltre 200 opere, fra cui capolavori mai esposti prima che lo consacrano come artista eccentrico e poliedrico, ma anche elegante e poetico, capace di influenzare Degas, Toulouse-Lautrec ed Emile Gallé così come molti artisti contemporanei. Il percorso espositivo comprende Memory of Waves, un’opera immersiva del celebre collettivo TeamLab, che reinterpreta con un linguaggio tecnologico e coinvolgente la potenza visiva e simbolica delle onde, soggetto caratteristico di Hokusai.
Titolo: Hokusai
Quando: fino al 23 febbraio 2025
Dove: Palazzo Blu, Pisa
Fernando Botero - Roma
Roma celebra il talento di Fernando Botero con una grande retrospettiva. Le stanze di Palazzo Bonaparte riuniscono un corpus di oltre 120 opere e si riempiono di dipinti, acquarelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni inediti. Il pezzo forte dell’esposizione romana sono le opere di medie e grandi dimensioni che rappresentano le rotondità dell’universo femminile, che rivivono anche nelle versioni di capolavori della storia dell’arte realizzate dall’artista colombiano, come le Menine di Velázquez e la Fornarina di Raffaello. Infine, una sala è dedicata alla sperimentazione senile del maestro che, dal 2019, dipinse acquerelli su tela, delicati e quasi diafani. A fare da trait d'union a questo corpus artistico sono temi classici come il circo e la corrida, ma, soprattutto, le proporzioni esagerate delle figure, che, con la loro fisicità massiccia, corpulenta ed i colori sgargianti, rimandano alla tradizione sudamericana e creano un effetto visivo dal forte impatto, caratteristica più nota dello stile di Botero.
Titolo: Fernando Botero. La grande mostra
Quando: fino al 10 gennaio 2025
Dove: Palazzo Bonaparte, Roma
Colm Mac Athlaoich - Torino
Colm Mac Athlaoich è nato nel 1980 a Dublino, dive ha studiato al National College of Art and Design, per poi trasferirsi a Bruxelles, dove attualmente risiede. I suoi lavori esplorano materialità, processo e percezione, spesso ispirati dalla sua prima carriera come incisore, illustratore e musicista. Curiosi? La Galleria Weber & Weber di Torino ospita una sua mostra, intitolata Love is the drug, una raccolta di opere quasi oniriche nelle quali l’artista irlandese tenta di raccontare una serie di momenti catturati, immagini di un anno che passa. Il risultato è in bilico tra figurazione e astrazione. È nel mezzo, nel liminale che accade la magia, rivelando una realtà caleidoscopica e in continuo divenire.
Titolo: Colm Mac Athlaoich - Love is the drug
Quando: fino al 07 dicembre 2024
Dove: Galleria Weber & Weber, Torino
Vampiri - Cremona
Il termine vampiro, nella letteratura europea, è utilizzato per la prima volta attorno al 1730, ma l’origine di questa figura è radicata in tempi lontani, diffusa tra culture e religioni distanti tra loro. Dal mito mesopotamico di Lilītu (Lilith), demone della notte, passando attraverso la belle dame sans merci delle opere del primo Romanticismo, e il Dracula di Bram Stoker, fino al Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau e a Intervista col Vampiro di Neil Jordan, tratto dall’omonimo libro di Anne Rice, questa figura ineffabile, al confine tra vivi e morti, bene e male non ha mai smesso di affascinarci. Da questa fascinazione nasce la mostra Vampiri. Illustrazione e letteratura tra culto del sangue e ritorno dalla morte, promossa e prodotta dal Museo Civico di Crema e del Cremasco, che indaga il fenomeno e la figura del vampiro attraverso oltre 200 opere provenienti dal patrimonio di 20 biblioteche pubbliche italiane e di collezionisti privati, tra testi letterari e poetici, incisioni, fogli sciolti, edizioni originali e materiale iconografico.
Titolo: Vampiri. Illustrazione e letteratura tra culto del sangue e ritorno dalla morte
Quando: fino al 12 gennaio 2025
Dove: Museo Civico di Crema e del Cremasco, Cremona
Claudio Di Carlo - Pesaro
Lorenzo Canova e Francesca Pietracci curano la mostra personale di Claudio Di Carlo, Vertigini all’imbrunire. L’esposizione, visitabile presso Palazzo Mosca, a Pesaro, fino all’8 dicembre 2024 si apre con Già la luna è in mezzo al mare, dipinto dedicato a Rossini per la casa natale del compositore e con nove opere realizzate ad olio e foglia d’oro su tela dal 2007 al 2024, proseguendo con altri lavori che hanno come leit motiv la presenza di donne e uomini, corpi e dettagli immersi in un’atmosfera indefinita, in bilico tra realtà e finzione. L’effetto è interessante quanto straniante, studiato per procurare una sorta di vertigine e spaesamento.
Titolo: Claudio Di Carlo - Vertigini all’imbrunire
Quando: fino all’8 dicembre 2024
Dove: Palazzo Mosca, Pesaro
Chiara Fumai - Polignano a Mare
Artista italiana di origini pugliesi, Chiara Fumai si è laureata in architettura al Politecnico di Milano e frequentato il Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti. Dopo un inizio come DJ negli anni ’90 col nome di Pippi Langstrumpf, si è dedica all’arte performativa, utilizzando il proprio corpo come medium, contenitore di storie e donne marginalizzate e ribelli, provenienti da epoche e luoghi differenti. Decostruzione, freak show, metafisica, travestitismo, djset, sisterhood e lotta contro la censura e le costrizioni sociali hanno sempre fatto parte del suo linguaggio, un universo che, per chi ancora non lo conosce, è tutto da scoprire. L’occasione? Chiara says Chiara, mostra, a cura di Andrea Bellini e Milovan Farronato, ripercorre l’intero arco della attività artistica di Fumai, compresi il video degli esordi The Moustache Woman del 2007 e l’installazione sonora Shut Up, Actually Talk del 2012.Una curiosità: il titolo della mostra è ispirato a Io dico io, testo femminista di Carla Lonzi del 1971.
Titolo: Chiara says Chiara
Quando: fino al 12 gennaio 2025
Dove: Fondazione Pascali, Polignano a Mare