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Ilary Blasi ci ha preso gusto

Dopo Unica arriva Ilary

Ilary Blasi ci ha preso gusto Dopo Unica arriva Ilary

Ilary Blasi non vuole proprio smettere di raccontare la sua vita su Netflix. Dopo Unica, documentario (o revenge movie, come l'hanno definito alcuni) in cui la presentatrice ci ha narrato tutti i succosi dettagli del suo matrimonio e della fine tumultuosa dello stesso con Francesco Totti, arriva Ilary, vero e proprio sequel che si prospetta - almeno secondo il trailer, una lettura delle carte dei tarocchi - come "di rottura", che non rispetta le aspettative del pubblico ma che promette anche uno sguardo alle fragilità di Ilary e alla sua "difficoltà di entrare in contatto con gli altri". In generale, quello che traspare è il controllo della donna sulla narrazione e il suo divertimento nel portarla avanti. L'appuntamento è al 9 gennaio per saperne di più.

La reazione del pubblico a Ilary, documentario su Ilary Blasi di Netflix

Nonostante le reazioni altalenanti, Unica si è rivelato un vero e proprio successo. Non ne siamo sorprese. Ilary Blasi è un personaggio onnipresente sul piccolo schermo e quindi nei salotti degli italiani, sui social network e anche nel gossip. Le sue avventure amorose post Totti sono state uno degli argomenti preferiti della stampa di spettacolo degli ultimi mesi, e che ci piacciano le storie d'amore e tradimenti non è un segreto, nonostante molti dei commenti manifestino un totale disinteresse nella questione. Lo stesso destino - e probabilmente è proprio per questo che è stato messo in produzione - sembra spettare anche a Ilary. Necessario o no? Il dibattito è aperto, ma va oltre il punto: qualcuno lo guarderà, e questo è tutto quello che conta. Nel bene e nel male. 

Il gossip diventa intrattenimento puro, ma è anche vita vera

La questione è sfumata. Non sembra portare a nulla di buono il fatto che le vite delle persone famose che più ci interessano vengano trasformate in vere e proprie serie tv, impacchettate e di fatto vendute al prezzo di una subscription. Questo meccanismo, infatti, confonde ulteriormente il confine tra realtà e finzione, tra vita vera e vita che fa finta di essere vera, e rende il pianeta influencer (e tutti i suoi tentacoli, questo compreso) un terreno fertile per la parasocialità e per la morbosità. Dall'altra parte, però, è interessante vedere una donna prendere il controllo della sua storia, raccontare dal suo punto di vista la sua vita rifiutandosi di lasciarla in pasto alle speculazioni della stampa scandalistica.

Una riflessione su noi stessi come spettatori

Più che altro, forse, ignorando forzatamente le dinamiche economiche che sono alla base del prodotto, dovremmo riflettere su noi stessi come spettatori, sul nostro bisogno di sapere tutto sulle vite altrui, sulla nostra difficoltà nel mettere i paletti e di saper leggere le sfumature, le differenze tra verità e finzione, copione e confessione. Il confine, in effetti, è labile. Le persone famose sono persone vere, ma non sono amiche. Si presentano, a volte, come tali, quando vogliono convincerci a fare qualcosa, che sia amare il loro personaggio, il loro programma televisivo o il loro documentario su Netflix. E questo ci potrebbe confondere. Dall'altra parte, non sono neanche divinità, e vanno rispettate in quanto esseri umani reali, fatti di carne e di ossa. Nel mezzo, in questa confusione di mondi a volte voluta a volte temuta, c'è il mondo, un oceano di possibilità in cui ci tocca barcamenarci, per leggere il mondo dello spettacolo ma anche la realtà