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Sanremo è tornato alle origini

Noia, caos, centrismo spinto, cattolicesimo, donne sottovalutate: c'è tutto

Sanremo è tornato alle origini Noia, caos, centrismo spinto, cattolicesimo, donne sottovalutate: c'è tutto

L'umanità (o meglio, l'Italia di chi guarda il Festival di Sanremo) è divisa in due. Da una parte c'è chi ama il vecchio, rassicurante, noioso, democristiano Sanremone all'antica, quello dei cantanti vecchi, degli strani tempi morti, del caos, delle posizioni centriste, dei videomessaggi di Papa Francesco a sorpresa. Poi c'è quella di chi vuole una kermesse nuova, internazionale, veloce, tutta lucine e canzoni radiofoniche, che vorrebbe i bei look, gli Stati Uniti d'America, Kendrick Lamar. Inutile dirlo, dopo aver visto questa prima serata di Sanremo 2025 possiamo dirlo con certezza: la prima fazione sta vincendo, e sta vincendo alla grande

Sanremo, una prima serata caotica e all'antica

Non che Sanremo sia mai stato rivoluzionario, ammettiamolo senza paura di essere smentiti. Un carrozzone esplosivo, è riuscito a conquistare i giovani forse per noia, forse per le scelte di Amadeus, forse per piano decennale finalmente portato a termine. Niente di più che uno specchio dell'Italia, della sua paura di andare avanti, della sua tendenza irriducibile ad andare indietro. Amadeus era solo stato più bravo a distrarci. Carlo Conti non può. Ed ecco che abbiamo il duetto tra due cantanti che dovrebbero essere una palestinese e una israeliana ma in realtà, e l'informazione sta a tiro di Google, hanno entrambe cittadinanza israeliana, ed ecco che Jovanotti ci tiene sequestrarci per quelle che sembrano due ore a parlarci del senso della vita e della morte, e forse ci bastava Francesco Gabbani a cantare Viva la Vita. Anche la conduzione torna al passato: è classica, veloce ma senza guizzi, tutta buoni sentimenti, imbarazzo e ringraziamenti alla crew. C'è Antonella Clerici che torna a riprendersi un palco che le fu dato e poi ingiustamente rovinato dalle critiche in larga parte gratuite. C'è Gerry Scotti, che fa vincere facile. Alle 01:21 siamo tutti a letto. 

Sì, ma i cantanti? Spiccano le donne, al 100%

Tutto bell ma le canzoni? Questa sensazione di ritorno all'ordine vive dentro la sceneggiata romana di Tony Effe, che sembra il sogno bagnato di ogni ri-educatore fascista contro la trap ma con meno verve, e nell'eterno passato di Shablo e la sua gang formata da Gué, Joshua e Tormento, che sembrano insetti intrappolati nell'ambra per sempre. Un momento di delicatezza lo porta Lucio Corsi, chiacchieratissimo a causa del duetto con Topo Gigio, che però ha tanto altro da dare, e la sua esibizione lo dimostra. Le donne della competizione sono meravigliose e brillano sopra l'Ariston a mille miglia dal resto, ed è bellissimo vederle finalmente prendersi quel palco in più di 5 (ma ancora in meno di metà sul numero totale, che era 30 e adesso è 29), tra Sarah Toscano che è una principessa pop con Amarcord, Francesca Masiano dei Coma Cose che sta a metà tra le donne di Martin Margiela e Path McGrath e la Sposa Cadavere con tanto di balletto a forma di cuoricini, Joan Thiele in Chanel che sceglie la strada di Nancy Sinatra (e di St. Vincent) con un pezzo estremamente affascinante. Elodie e Clara, Gaia e Giorgia: tutte diverse, ma tutte unite nella performance. 

La classifica finale della prima serata di Sanremo 2025 ci smentisce

Ci sembra chiaro, lapalissiano, innegabile, ma la classifica ci smentisce, e conferma invece la sensazione di restaurazione e di ritorno all'ordine. La top 5 in ordine randomico secondo la giuria della Sala Stampa, TV e web dice infatti: Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi, Achille Lauro. Una virata decisa sul cantautorato, sulla serietà, sui temi importanti detti in maniera quadrata e tradizionale. E lo sappiamo che è solo la prima serata, che tutto può cambiare, ma ci sarebbe piaciuto qualcosa di più, qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo, qualcosa di coraggioso. Possiamo ancora sperare. Ci vediamo domani notte.