La moda nella serie tv "We are who we are"
Come libertà di espressione e fashion statement della Gen Z
02 Novembre 2020
Quale miglior mezzo per arrivare ai giovani e descriverli nella loro interezza se non attraverso una serie tv? Da Beverly Hills 90210 che ha contribuito a far impennare le vendite delle Dr. Martens negli anni ‘90, a Sex And The City che ha lanciato la mania delle Manolo Blahnik, questa volta ci ha pensato Luca Guadagnino con il suo nuovo format “We Are Who We Are” ad esplorare i nuovi fashion diktat.
La chiacchierata serie tv è strutturata come un romanzo di formazione, nel quale un gruppo di adolescenti si racconta in maniera autentica, spensierata e senza filtri. A questi spetta il compito di scrivere il loro futuro scoprendo mano a mano la loro vera identità, ricerca che risulterà essere costruttiva ed emozionante ma allo stesso tempo complessa e totalizzante. Qui i personaggi si riscoprono e si rendono protagonisti di una maturità inconsapevole, guidata dalla loro complessità interiore e dal loro bisogno di esprimere unicità urlando al mondo intero “siamo quello che siamo”. Nella serie, l’anticonformismo è inteso non come una provocazione, bensì come una scelta di vita.
La storia e le tematiche sociali
I protagonisti della serie sono, infatti, due adolescenti americani che insieme alle loro famiglie vivono in una base militare americana in Italia.
Da una parte c’è Fraser (Jack Dylan Grazer), un quattordicenne timido e introverso che da New York si trasferisce in Veneto con la madre Sarah (Chloë Sevigny) e la compagna Maggie (Alice Braga), entrambe in servizio nell’esercito statunitense. Dall’altra Caitlin (Jordan Kristine Seamón), un’adolescente apparentemente spavalda e sicura di sé che vive da anni con la sua famiglia nella base.
Questo vero e proprio manifesto generazionale si prende la responsabilità di raccontare l’evoluzione di una società e dei suoi costumi attraverso le sensibilità private ed incerte di un gruppo di adolescenti densi di contraddizioni interne ma pronti a lottare per il propri ideali, tra i quali la fluidità di genere.
Il ruolo della moda
Come esprimere in modo potente e liberatorio il tema del genderless se non attraverso la moda?
Ecco perché la stylist della serie Giulia Piersanti ha deciso di mostrare attraverso i protagonisti il tipico guardaroba della Gen Z, che risulta libero, fluido e caratterizzato da una giostra di capi genderless, sporty-couture, senza taglia e senza età proprie della Fashion Knowledgeable Generation.
Fraser è un ragazzo introverso, che utilizza la moda come mezzo di espressione personale. La sua estetica “messy-chic” è caratterizzata da un mix di stili e brand che spazia da Raf Simons (suo designer preferito) a Supreme, ed è proprio questo mix a rappresentare al meglio la sua personalità fluida e sfaccettata. Nel suo armadio non possono mancare t-shirt logo oversize di brand come Comme des Garçons, Celine, Nike, Vetements, Kapital, pantaloni da skater di Life Sux, Dickies, adidas x Yohji Yamamoto (iconici quelli maculati della scena iniziale), felpe di Carhartt, Human Made, sneakers Converse o Vans x Saint Laurent e accessori di brand come Noah e Takashi Murakami.
Caitlin, invece, è un personaggio la cui evoluzione personale passa attraverso il suo stile. A differenza degli altri personaggi, che hanno una coerenza dall’inizio alla fine, lei è in costante evoluzione. La protagonista usa la moda per mascherarsi, essere qualcosa di diverso da quello che è sempre stata. Lei come Fraser, predilige brand come felpe e t-shirt Carhartt, maglioni Coogi, tuta adidas, polo Kappa, pantaloni Dickies e scarpe Vans, Birkenstock o Frye.
La serie ci mostra come i post-millennials siano la generazione più fashion-knowledgeable della storia grazie alla quotidiana consultazione degli shop online e di Instagram; una generazione dinamica in grado di mixare pezzi street-style a quelli più minimal classici e concettuali. Tra l'amore per le taglie over size e le fantasie multicolor, gli outfit risultano individuali e hanno tutti un loro background attraverso il quale i protagonisti comunicano la propria libertà.
Ecco qui una serie di look proposti da Giulia Piersanti per la serie, raccolti dalla pagina @wawwaoutfits su Instagram - fateci sapere qual è il vostro preferito!
“We Are Who We Are” è una produzione Sky Original e HBO, in onda dal 9 ottobre su Sky Atlantic tutti i venerdì sera e in streaming su NOW TV.