E se la prova costume non esistesse?
Come perdere peso in vista dell'estate? Non ci interessa, grazie
22 Maggio 2024
Facciamo un gioco di fantasia e di visualizzazione. Cerchiamo di immaginare come ci staremmo approcciando alla stagione calda (sempre che arrivi davvero, prima o poi) se non ci avessero insegnato che dobbiamo essere magre, abbronzate e perfette entro maggio o giugno. Oppure come staremmo adesso se non pesasse sulle nostre nuche come un spada affilata la scelta del costume da bagno perfetto (e per perfetto si intende valorizzante e all'ultima moda, naturalmente) per andare in piscina nei weekend in città o fuori porta e poi per le nostre vacanze. Cosa staremmo facendo adesso? Probabilmente ci staremmo dedicando a un hobby produttivo, e in ogni caso ci sentiremmo più serene e meno turbate dal primo raggio di sole che vediamo, meno indecise sullo sfoggiare la nostra gonna preferita. Peccato che questo mondo fatato da noi immaginato e ipotizzato non sia vero, non per tutte e non a un livello collettivo e di società, tra pretty privilege, patriarcato e in generale standard di bellezza assurdi plasmati su corpi privilegiati e photoshoppati. E allora come affrontare la famigerata prova costume? Ignorandola ed eliminandola dalla nostra vita e dalla nostra mente, un passo alla volta. O perlomeno provandoci.
Che cos'è la prova costume? Niente
Per prova costume si intende, appunto, quel momento dell'anno in cui ci si deve spogliare in pubblico, mostrando il proprio corpo su una spiaggia assolata o al bar di una piscina di lusso. Un grande evento a cui, secondo quello che ci hanno insegnate, si deve arrivare preparate. E a prepararsi si deve iniziare almeno in primavera se non a gennaio. Questo concetto è relativamente nuovo e moderno, ed è assolutamente artificiale. Un corpo, se ci pensiamo, è pronto a mettersi in costume in ogni momento. A meno che non possa, fisicamente, esporsi al sole o all'acqua, nuotare o camminare, e anche in qual caso esistono degli aiuti e degli strumenti che lo rendono possibile o più facile. Tutto il resto è sovrastruttura. Qualche chilo in più e dei peli-fuori-posto non inficiano in nessun modo l'esperienza marittima, se non mentalmente, e non ci troviamo di fronte a un esame a cui poter essere bocciate. Facile, no? Non esattamente. Si parla di condizionamenti, e sono molto complicati da smontare e poi da rimuovere, pezzetto dopo pezzetto. Anche se vale un tentativo, se non per noi almeno per chi verrà dopo.
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Il beach body e la ricerca continua della perfezione
In inglese un concetto simile viene espresso in maniera ancora più subdola. L'espressione è beach body, o corpo da spiaggia. Come se esistessero corpi da spiaggia e corpi che, invece, in spiaggia proprio non possono andarci. La verità, poi, è che finché inseguiremo queste idee impossibili di corpo non ci accontenteremo mai. Se siamo abbastanza magre allora non saremo abbastanza toniche, vittime degli inestetismi della pelle, di un'abbronzatura insufficiente e di chissà cos'altro. Se davvero dovessimo basarci su queste cose finiremmo per non andare in spiaggia (o per non scoprirci) mai più. È un peccato.
Come perdere peso? Non ci interessa
Non che ci venga reso facile andare oltre tutti questi condizionamenti, anzi. Appena le temperature superano i 23 gradi ecco che magazine, social network, persone della nostra vita, servizi televisivi e pubblicità iniziano a riempirsi di frasi fatte e di inviti a pensare al nostro corpo e a cosa vuol dire scoprirlo in pubblico. Vuoi farti trovare pronta dalla prova costume? Vuoi fare vedere le gambe? E l'addome? Non pensare neanche di poter improvvisare una vacanza senza prenotare una ceretta, una lampada, un massaggio drenante anti-cellulite. Oddio, mi spiace, se volevi metterti in bikini dovevi pensarci prima (circa 6 mesi prima, a seconda della tua costanza e dedizione). Se non sei conforme sei out. In tutti i sensi. Ecco la dieta estiva perfetta per te, anche last minute. E chissenefrega del fatto che debba essere sostenibile e sana: l'importante è perdere peso. In fretta. Troppo in fretta. Se questa sequela di inviti, così tutta insieme, sembra violenta, pensate che è quello che a diversi livelli e intensità subiamo tutti i giorni. Lottarci contro e ribellarci attivamente è l'unica cosa che possiamo fare. E diventa una questione di sopravvivenza.
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La gratitudine per un corpo che funziona (a prescindere dalla taglia)
A proposito di sopravvivenza. Siamo così concentrate sull'odiare il nostro corpo o a darlo per scontato che forse troppo spesso non ci rendiamo conto che, in effetti, è grazie a lui che nuotiamo, passeggiamo sul bagnasciuga, facciamo le nostre vasche in piscina, giochiamo a beach volley e a racchettoni, esploriamo città sconosciute. Il nostro corpo, cellulite e peli compresi, ci trascina a lavoro tutti i giorni, ci permette di ballare e di portare avanti una vita che, seppur imperfetta, ci riserva momenti di gioia, amicizia, condivisione, amore. E allora forse, tra un complesso e l'altro, potremmo pure pensare di sfoggiarlo, fiere.