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Ma il Natale deve piacerci per forza?

Se ne parla sempre più presto, tutti cercano di venderci qualcosa e come se non bastasse non fa neanche freddo

Ma il Natale deve piacerci per forza? Se ne parla sempre più presto, tutti cercano di venderci qualcosa e come se non bastasse non fa neanche freddo

Natale si avvicina a grandissima velocità. Un periodo dell'anno beato, pieno di gioia e regali, amore e condivisione. Un periodo da passare in famiglia, beandosi della propria felicità e della propria fortuna, pensando al cibo e al futuro, a cantare le canzoni, andare a messa, amare la vita. L'anticipazione inizia ogni anno più presto, le lucine e gli alberi vengono tirati giù dalla soffitta e montati in salotto molto prima di Sant'Ambrogio, molto prima dell'Immacolata. E se tutto questo, ad alcune persone, mettesse addosso un'ansia maledetta? Approfondiamo.

Le motivazioni per cui potremmo o non potremmo non apprezzare il Natale

Per molti è difficile da credere, ma è così. Il Natale non piace a tutti. Anzi. C'è chi ha difficoltà con l'alimentazione, chi non vuole passarlo con la sua famiglia, con cui ha interrotto i contatti tanto tempo prima, per qualsiasi ragione. Il Natale, per molte persone è un momento di solitudine, di tristi bilanci. E anche se non fosse così, rimane il fatto che è dalla metà di ottobre che veniamo bombardati con il Natale, con i colori, con le lucine, con il rosso e con il verde. I panettoni sono già nei supermercati, i calendari dell'avvento più assurdi ci vengono propinati ovunque. Su TikTok non si parla d'altro. Le festività invernali sono una forza totalizzante, e non per tutti è piacevole.

 

L'individualismo, l'ansia e la pressione all'acquisto

Si accumulano ansie, aspettative, pressioni esterne ma anche interne. E se non avessimo il tempo per fare i regali? Se il litigio con nostro zio degenerasse a tavola davanti alla nonna? Il livello di stress è alto, e niente sembra aiutare. Le temperature invernali non arrivano, la neve è un lontano ricordo, la preoccupazione per il clima sale. Le elezioni americane appena avvenute non invitano esattamente alla speranza, così come non lo fanno le notizie provenienti dalla Palestina e in generale dall'estero. Siamo schiacciati, soli, la salute mentale è ai minimi storici. Non vogliamo comprare nulla, ma non vogliamo arrivare a mani vuote. Non guadagniamo abbastanza. Dobbiamo andare avanti?

Cosa fare a Natale se odiamo il Natale?

Questo è uno spazio sicuro per chiunque non apprezzi il Natale. Se vi siete rifiutati di prendere i biglietti per tornare a casa e non sapete cosa fare nelle fredde notti di dicembre, ecco qualche idea per voi: andate al cinema a passare una serata al caldo, in compagnia di un bel film. Raccogliete tutti i vostri amici rimasti da soli e organizzate una cena di anti-Natale, una piccola ribellione personale. Infine, se non si soffre troppo di FOMO, si potrebbe semplicemente non fare niente. Se il Natale è una festa pagana, poi tramutata in festa cristiana e infine diventata il luogo in cui la famiglia tradizionale si esprime in tutta la sua potenza, allora possiamo decidere di rifiutarlo, almeno a casa nostra. In ogni caso, quello che è importante ricordare è che non festeggiare qualcosa non ci rende migliori o peggiori, è semplicemente una scelta tra le scelte. E via, verso il 2025.