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L'industria delle sneaker si è dimenticata delle donne

Per la prima volta i brand più importanti si stanno finalmente rendendo conto dell'importanza della clientela femminile

L'industria delle sneaker si è dimenticata delle donne Per la prima volta i brand più importanti si stanno finalmente rendendo conto dell'importanza della clientela femminile

Qualche settimana fa mi è stato chiesto di trovare alcuni sneakerhead per un progetto particolare. La sfida più grande non è stata trovare collezionisti che fossero di colore, cinesi, gay o etero, ma trovare appassionati di sneaker di sesso femminile. L'attuale mancanza di donne nel settore è la prova che il mondo delle sneaker è ancora visto come una sorta di club esclusivo per soli uomini. Collezionare sneaker è un hobby che coinvolge soprattutto gli uomini, in numero maggiore rispetto alle donne, ciò potrebbe essere dovuto anche ad una differenza di produzione di scarpe sul mercato, che molto spesso sembra dimenticare il pubblico femminile. 

L'industria tuttavia sta lentamente ampliando i suoi orizzonti, anche se come abbiamo detto lentamente, oppure le donne sono ancora viste come oggetti ultra -sessualizzati che possono solo indossare i tacchi? Per molto tempo sono stati tanti i brand che non hanno tenuto in considerazione il settore femminile come un mercato distinto e di valore, costringendo la clientela femminile ad acquistare modelli e taglie maschili. La maggior parte dei giganti delle sneaker creano scarpe senza considerare il consumatore femminile, e spesso quando lo fanno, il risultato è una versione leggermente modificata del modello da uomo, senza lo stesso impegno e la stessa creatività utilizzata per la creazione del modello originale. 

"Il mercato femminile delle sneaker offre ancora poca diversità e poche alternative, soprattutto perché molto spesso nel design di una scarpa da donna si usa la filosofia del 'shrink it and pink it', come se bastasse rimpicciolire la scarpa e darle un tocco rosa per renderla da donna. I brand lanciano sneaker che pensano che le donne vogliano indossare, ma non hanno idea di cosa pensano veramente le donne, e di cosa vogliano realmente indossare." Queste le parole di Susan Boyle, proprietaria del negozio di sneaker da donna Rime, a New York. Questa industria è colpevole come molte altre di non riuscire a vedere le donne come consumatori di sneaker, che non siano necessariamente rosa, e di considerare ancora le sneaker come un accessorio solo da uomo. Al di là dell'attuale domanda, l'industria delle sneaker non vede ancora il mercato femminile come un settore altrettanto valido su cui investire, e che come tale deve essere considerato e trattato. In passato sono stati tanti i brand che hanno collaborato con atleti e artisti rap per promuovere e attirare l'attenzione su una scarpa particolare, come ha fatto Nike nel 1984 con Michael Jordan per presentare per la prima volta le Air Jordan, così come ha fatto adidas nel 1986 con il super gruppo hip-hop Run-DMC per la collezione My Adidas. Quindi perché lo stesso non è stato fatto con artiste e atlete donne, personaggi del calibro di Veronica Campbell-Brown e Missy Elliot

Nell'ultimo anno le vendite di sneaker da donna sono cresciute del 37% secondo i dati del NPD Group, e, naturalmente, le corporation traggono beneficio dalla moda e dalla cultura del fitness così diffuse su Instagram, è obbligatorio per i brand di sneaker focalizzare l'attenzione sulle donne consumatrici. Tuttavia, al fine di realizzare con successo scarpe femminili, queste devono essere disegnate da donne, invece che da uomini, designer che sanno perfettamente ciò che il consumatore femminile desidera. PUMA è sempre stata un passo avanti a tutti, soprattutto con la nomina di Rihanna come direttore creativo e con le collaborazioni con la designer Sophia Chang. Nike si è mossa nella stessa direzione con la nomina a direttore creativo del reparto Women di Maria Wu, con collaborazioni con designer e atlete donne, come nel progetto Nike City Ready Womenswear Collection, e l'apertura dei primi store totalmente dedicati alle collezioni donna. Perciò, anche se con diversi anni di ritardo, sembra che l'industria si stia finalmente aprendo anche a sneakerhead donne. 

Ad ogni modo, ciò che conta per noi è continuare a mantenere alto l'interesse sulla questione, prestando sempre attenzione alla figura della donna all'interno dell'industria delle sneaker. Ciò che è importante è che le donne sappiano che questo non è un club esclusivamente maschile e che sono infatti benvenute anche loro. Nel 2018, una donna che ama scarpe diverse da quelle con i tacchi non deve per questo veder messa in discussione la sua sessualità o la sua femminilità, ma deve essere considerata come qualsiasi altra donna. Infatti, una donna che al mattino indossa un paio di Air Jordan lll OG’s molto probabilmente indosserà lo stesso giorno un paio di Louboutin per una cena.