5 capispalla iconici e come indossarli
Da un classico senza tempo come il cappotto cammello alla down "Puffer" jacket
17 Febbraio 2021
Alla corte di Versailles il mantello era considerato uno dei tre simboli del potere - oltre allo scettro e alla corona ovviamente. Non era quindi un indumento vincolato alle mode dell’epoca, ma un valore assoluto che indicava la supremazia della tradizione e del re. Nella cosiddetta società dell’etichetta tenere il mantello del re era infatti una funzione assai ambita, e persino ai principi - che fossero di sangue o stranieri - agli ufficiali della corona, ai duchi e a tutti coloro facenti parte della cerchia del re, era concesso l’utilizzo del mantello solo in determinate occasioni.
Oggi, indossare un mantello non è più un’azione legata ad un cerimoniale, e che sia un pezzo vintage di Yves Saint Laurent o un più attuale Celine by Hedi Slimane (Fall 2020), il mantello è considerato un capospalla a tutti gli effetti, rappresentativo probabilmente di uno stile audace e indubbiamente affascinante. Ma quale capospalla non lo è?
Da sempre pezzi chiave di ogni guardaroba, giacche e cappotti - e tutte le diverse tipologie di capospalla - sono l’emblema della nostra personalità. Che sia una pelliccia ecologica rosa shocking, un Loden verde o un Peacoat della Marina Militare, il capospalla può stravolgere un look o completarlo, ma soprattutto conferisce carattere a chi insegue il sogno di uno stile personale riconoscibile e deciso. Ecco allora una breve introduzione a 5 capispalla iconici e qualche consiglio per indossarli con lo stesso charme con cui Jean-Paul Belmondo ha indossato i suoi trench.
Il cappotto cammello
Da Jackie Kennedy a Kate Moss, molte sono le icone di stile che hanno reso il cappotto cammello il capospalla per eccellenza. Indossato già nel 1930, è considerato un classico intramontabile, simbolo di eleganza, fascino ma anche contemporaneità. Raggiunse la sua massima notorietà nel 1981, quando Anne-Marie Beretta disegnò per Max Mara l’iconico 101801 ispirato ai cappotti maschili dalle proporzioni perfette per una donna finalmente moderna e di successo. Oggi – reinterpretato ogni Fall-Winter dagli stilisti di tutto il mondo – è considerato non solo un capo sofisticato, ma anche un capospalla democratico e poliedrico, adatto a tutti i look.
Come indossarlo? Con jeans e t-shirt per il mercato biologico del sabato mattina, ma anche in total black per un allure minimal e seducente, o addirittura con un mini-abito e Mary Jane come Alexa Chung per una notte inebriante e da ricordare. Un filo di rossetto rosso renderà tutto più irriverente e meno noioso.
Il trench
Sensuale e discreto come gli abiti di Catherine Deneuve in Belle de Jour, il trench è il capospalla che ha fatto impazzire Hollywood ispirando i sogni di intere generazioni. La sua nascita è dovuta a Mackintosh, Burberry e Aquascutum che ne fecero un indumento tecnico e adatto agli equipaggiamenti militari, il suo successo invece, è merito di un capo senza tempo incredibilmente performante e – almeno inizialmente – apprezzato dalla borghesia.
Come indossarlo? Da indossare esclusivamente per innamorarsi sotto l’acquazzone come Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany.
L’impermeabile da campagna
Ogni re ha il suo capospalla, se Luigi XIV non poteva rinunciare al suo mantello, allo stesso modo la regina Elisabetta – come ci insegna The Crown – non potrà mai fare a meno della giacca impermeabile da campagna, ossia il Barbour. Non a caso infatti, l’azienda ha ottenuto il Royal Warrant of Appointment direttamente dal Duca di Edimburgo in qualità di fornitore ufficiale della Famiglia Reale Britannica. Con tale premessa di regalità e onorificenze, questo capospalla non può non conquistare tutti noi aspiranti Lady D.
Come indossarlo? Da indossare in campagna con breeches e Wellington boots per rispettare la tradizione, ma con aggiunta di un foulard colorato per un tocco glamour e totalmente chic – uomini compresi.
Il chiodo
Conosciuta in tutto il mondo con il nome Perfecto, la giacca in pelle è l’esempio lampante di una subcultura che divenne moda. Nato alla fine degli anni Venti da una richiesta di un motociclista ad Irving Schott, il chiodo è diventato un classico intramontabile adottato anche dalla cultura rock e più tardi, negli anni '70, dalla quella punk. Fu però grazie ad artisti e designer come Vivienne Westwood, James Dean e Andy Warhol che divenne un capo iconico dall’anima ribelle e irresistibile, anche se ormai non più anticonformista.
Come indossarlo? Ovviamente con jeans scuro e maglia a righe perché l’attitude giusta per un chiodo è quella da belli e dannati, come ci ha insegnato anche Yves Saint Laurent.
La Down Jacket
Come la maggior parte dei capi tecnici, la Down Jacket - conosciuta anche come Puffer Jacket – è nata da un’esigenza personale. Il primo piumino è stato infatti inventato da Eddie Bauer negli anni Trenta, dopo aver quasi perso la vita per ipotermia. Oggi riconosciuta come emblema di uno stile e uno spirito athleisure, in realtà uno dei primi a adottare questa nuova invenzione fu Charles James che la rese una delle giacche da sera più eleganti che siano mai state disegnate e che – devo ammettere – vorrei fosse mia nelle giornate più fredde. E come dimenticare la collezione di Puffer Coat Gowns di Valentino in collaborazione con Moncler?
Come indossarlo? Con la stessa classe con cui Charles James pensava i suoi abiti da ballo oggi custoditi al Metropolitan. Tecnicismo non vuol dire malvestito e se – come me – avete timore che la Down Jacket non vi faccia sembrare abbastanza chic, basta optare per un piumino over nero, capelli raccolti, un paio di orecchini vintage Balenciaga et voilà, les jeux sont faits!