Perché invecchiare non fa più così paura?
Anche per l'industria dell'intrattenimento l'età potrebbe diventare solo un numero
14 Novembre 2022
La scorsa settimana si è parlato di invecchiamento e del suo valore nel mondo dell'intrattenimento perché sembra che qualcosa, all'interno dell'industria focalizzata in modo quasi vampiresco sulla giovinezza, stia cambiando. Se Julia Fox ha indossato un granny glam sul red carpet dei CFDA Awards, Jennifer Aniston è diventata una bambola Y2K per Allure e Kim Kardashian ha posato per la cover di 032C seguendo un’estetica lontana dalla sua immagine solitamente editata al millimetro, forse la supposizione è vera. La moda e l'intrattenimento hanno da sempre demonizzato l'invecchiamento, dimenticato personaggi per l’inevitabile scorrere del tempo, e pensare che la parola inclusività oggi coinvolga anche il fenomeno dell’ageism, la discriminazione di persone più adulte e anziane non è solo rincuorante, ma necessaria.
@juliafox Replying to @kjane700 original sound - Julia fox
@juliafox Can someone pls explain this to me? Time is the MOST valuable asset we have and they expect us to just give it away for free #childsupportproblems original sound - Julia fox
Julia Fox ha aperto la conversazione ai CFDA Awards, dove ha indossato un outfit cut-out e rivelatorio, abbinato a un beauty look con capelli laccati di grigio. L'attrice ha dichiarato in un'intervista che i capelli grigi sono "un'ode all'invecchiamento", e che il suo granny glam completo di bleached brows è stato una scelta presa insieme all'hairstyling Matt Benns e al make-up artist Julian Stroller ponderata sul suo mood del momento quello di "accettare l'invecchiamento". In un video TikTok, Fox ha poi parlato di età e desideri che cambiano, raccontando che per lei è finita l'epoca di elemosinare attenzioni e farsi vedere attraente agli occhi degli uomini, ma soprattutto sottolineando come nell'industria dell’ intrattenimento, a 30 anni sei già considerata una donna matura, quasi finita. Con il distacco tipico di chi è stata capace di catalizzare l'attenzione su di se nel giro di un anno e che si esprime in performance reali ad ogni red carpet, Fox ha portato alla luce un punto fondamentale sull'invecchiamento: se non lo puoi fermare, perchè contrastarlo? Ma soprattutto, perchè per le donne a 30 anni sei già finita mentre l'uomo che invecchia è come il vino buono?
Sulla cover di Allure una Jennifer Aniston in chiave Y2K fa fermare il fiato all'internet con l'editoriale accompagnato dall'intervista intitolata "Jennifer has nothing to Hide". Lo styling punta tutto sul suo corpo, giocando con item di archivio iper-desiderabili come il micro-bikini dalla Spring 1996 di Chanel abbinato al tanga con logo Gucci by Tom Ford della primavera del 1997 e ai capelli lunghissimi. In questo tripudio di vintage estremamente cool, sia la moda d'archivio che una non più 30-enne nel mondo dello spettacolo, il vecchio si dimostra essere ancora sulla cresta dell'onda. Le immagini, che parlano di glamour e femminilità giocosa non rispecchiano le parole che Jennifer usa per raccontare l'insicurezza causatale dalla sovraesposizione mediatica con il suo corpo, ma soprattutto nei confronti delle mancanze del suo corpo, come le gravidanze, che non ha mai avuto ma che il pubblico si è sempre aspettato:
"Mi sento meglio oggi, meglio di quanto non mi sia mai sentita a vent'anni o trenta anni, o a quaranta. Dovevamo smetterla prima di dire cose brutte a noi stesse. E' bello sapere che un giorno avrai 65 anni e penserai che a 53 anni stavi benissimo".
Ultima, ma non per importanza a tenere basso il vessillo contro l’invecchiamento è inaspettatamente Kim Kardashian. In posa per la copertina di 032 C la founder di Skims è lontana dall'estetica patinata e plastica che è solita adottare nei suoi shooting, sembrando, per la prima volta nei suoi lavori, una donna di 40 anni che non ha paura di mostrarsi al naturale, senza ritocchi estremi. Il magazine berlinese racconta una Kim che fugge da Hollywood e porta sul braccio una se in miniatura, forse il riflesso dell'immagine pubblica che ha creato negli anni e con cui continua a dialogare per scalare il suo business oltre la moda e il beauty, approdando in finanza e in filantropia. L'approccio estetico della fotografia, che oltrepassa l'ossessione per la giovinezza è liberatorio. Un risultato ottenuto e portato all'esasperazione forse grazie al trend delle bleached brows che normalizza sopracciglia e capelli depigmentati, soliti delle persone invecchiare. Nonostante questa nuova apertura all’accettazione dell’invecchiamento come forma di benessere mentale, ad oggi sono pochissime le modelle mature presenti nei servizi moda e sulle passerelle come Isabelle Huppert o Julianne Moore, ma sempre di più rispetto a quando Joan Didion è stata protagonista della campagna di Céline nel 2015 scattata da Juergen Teller.
I volti più conosciuti oggi sono quelli di Kris Jenner, Jane Fonda e Isabelle Huppert nello showbiz internazionale, che hanno rispettivamente amplificato al mondo mainstream le campagne dei brand delle figlie, di H&M e Balenciaga con la loro presenza, riconoscendo come l'effetto celebrità, anche se in là con l'età, è sempre potente come aveva predetto Anna Wintour negli anni '90. I volti italiani con qualche anno in più fanno sia parte della sfera artistica nazionale che della pop-culture, vedi Barbara Alberti per Gucci Cruise 2018 o le icone milanesi di @sciuraglam, recentemente protagoniste della campagna The Attico Sant Ambroeus. La collaborazione tra il brand di Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini celebra la milanesità e il concetto di sciura, unendo desiderabilità e stile in un progetto probabilmente ispirato dalla crescente nostalgia che idealizza il benestare economico di una generazione diversa da quella moderna, romanticizza la tranquillità delle persone anziane e la loro la vita lenta, vista sui profili tipicamente italiani come @italysegreta e internazionali come @gramparents. La stessa visione era stata applicata da Mert & Marcus per Dolce & Gabbana nel 2020, in cui l'immagine delle donne e nonne italiane come simbolo di affetto e unione si mixavano a nuovi volti del brand sullo sfondo del duomo di Milano.
Forse essere vecchi non fa più così paura perché dopo aver fatto i conti con la realtà dopo la pandemia, e aver capito gli effetti della crisi climatica, non resta che abbandonare quel complesso di onnipotenza ossessionato con la giovinezza e accettare il cambiamento, capendo come sopravvivere alle fasi della vita post-moderna accettando anche qualche ruga, purché venga dai troppi sorrisi.