L’improbabile ascesa delle messy bags
Come Jane Birkin ha elevato un’icona rovinandola, ispirando le SS24 di Miu Miu e Balenciaga
05 Ottobre 2023
Tagli, segni di usura, pellame scolorito in più punti, charms e pendenti appesi al manico e persino una foto incollata sul davanti: se Jane Birkin trattava gli uomini come le sue borse, non c’è da stupirsi che la storia d’amore con Serge Gainsbourg sia finita. Eppure, una borsa da 10.000 dollari stracolma quanto una valigia e trattata con la stessa premura che si riserverebbe ad un oggetto da due soldi, come un cestello di vimini in una spiaggia della Costa Azzurra, esercita un fascino tutto suo, il fascino di chi non solo può permettersi un accessorio a quattro zeri, ma può anche permettersi di distruggerlo. Così il Birkin Effect nel tempo ha contagiato tante celebs, ha spopolato su TikTok e ha ispirato anche gli stilisti per gli accessori della SS24.
La nascita e la personalizzazione di un'icona: la Birkin Bag
@rockstartrope she says she only uses them one at time until they wear out and doesn’t have like 50 in glass cases like the kylie jenner or something #janebirkin #moodboard Miss You by The Rolling Stones - GenX_J
Nel 1984, un uomo osservò Jane Birkin lottare per evitare che tutti i suoi effetti personali traboccassero da un cestino di vimini. Il distinto signore le suggerì di utilizzare una borsa più capiente e pratica per contenere tutte le sue cose, ma l'attrice rispose: «Che ci vuoi fare, Hermès non fa borse con le tasche». All'epoca non sapeva di essere seduta accanto all'allora presidente esecutivo di Hermès, Jean-Louis Dumas, che, al momento delle presentazioni, affermò persino «Io sono Hermès». I due iniziarono a chiacchierare e l’attrice abbozzò la sua idea di design sul retro di una busta per il vomito, qualcosa di più grande di una Kelly, ma ben più piccolo della sua valigia Hermès, una via di mezzo funzionale che assunse ben presto fattezze molto simili alla Haut à Courroies, il modello in pelle e tela creato all'inizio del 1900 per trasportare selle e stivali da equitazione. Abbastanza capiente da portare tutto ciò di cui poteva aver bisogno, abbastanza elegante da sembrare chic negli ambienti più raffinati, ma allo stesso tempo casual.
La Birkin, la borsa più desiderata al mondo, nacque per caso ma rispose a tutti i bisogni di Jane, eppure il trattamento che le riservava era lo stesso dei suoi cestelli di vimini: «non c'è divertimento in una borsa se non viene presa a calci, in modo che sembri che il gatto ci sia stato seduto sopra». Ne ha avute cinque nell'arco della sua vita, utilizzate una alla volta fino a distruggerle e poi rivendute all'asta, il ricavato interamente devoluto in beneficienza. L'attrice veniva spesso fotografata mentre teneva una Birkin sotto braccio, imbottita di documenti, con catene e fili che escono dalla parte anteriore. «Ho pensato che fosse più divertente appenderci qualcosa - disse in un'altra intervista alla CBS - così ci appendo l'orologio e tutti i miei braccialetti, quando cammino tintinnano».
La passione delle celeb per le Messy Birkin
Da Jane Birkin alle sorelle Olsen, passando per Lindsay Lohan e Marc Jacobs, l’ossessione delle celebrity per le “messy Birkin” non è di certo una novità, ma, complice una clip TikTok virale con protagonista Julia Fox e una ritrovata passione per tutto ciò che “effortlessly chic", la Gen Z ha riportato in auge le borse di lusso distrutte, aggiungendo questa (già nota) stranezza alla lista di innumerevoli aneddoti che gravitano attorno a Hermès e ai suoi item più iconici. Qualche mese fa Julia Fox, si è aggiunta alla lista di coloro che preferiscono tenere le proprie Birkin al di fuori di una teca di vetro. «Una Birkin vissuta è così chic perché suggerisce che una Birkin non è qualcosa di così speciale da doverla mantenere immacolata - ha commentato recentemente TikToker @prettycritical - Invece, per voi è un lusso quotidiano e vi sentite a vostro agio nell'usare cose costose giorno dopo giorno». Ed è allora che è intervenuta la Fox, condividendo le immagini della sua Birkin 25 grigio antracite: «Allora, io la amo, ma ne ha passate tante». L'attrice ha zoomato sulla parte superiore della borsa, dove è chiaramente visibile un taglio profondo: «è stata attaccata da un machete» ha spiegato. Con la sua Birkin tagliata, la Fox si aggiunge alla schiera delle star che possiedono borse Hermès elegantemente danneggiate. Le gemelle Olsen, le cui borse Kelly sono famose per il loro aspetto vissuto e usurata, retaggio degli anni dell’indie sleaze e di quella coolness (apparentemente) senza sforzo, si guadagnano sicuramente il podio dei possessori di borse Hermès rovinate. A seguire c'è sicuramente Marc Jacobs, che negli anni della giovinezza era solito stendere un telo mare sulle spiagge di Miami con la sua fedele Birkin appoggiata direttamente sulla sabbia come una costosissima ma banalissima borsa da mare, utile per contenere asciugamani e libri. Anche Lindsay Lohan che per anni ha portato in giro una Birkin 40 nera con una sciancratura degna di invidia, si è unita a quella lunga lista di donne troppo ricche o troppo poco vezzose per preoccuparsi dello stato del loro ultimo acquisto.
Le Messy Bags di Miu Miu e Balenciaga per la SS24
Basta aver seguito la PFW per accorgersi che il Birkin Effect è più vivo che mai. All'interno delle rispettive collezioni SS24 sia Balenciaga sia Miu Miu hanno completato i look delle modelle con messy bags, vissute, disordinate e tanto simili a quelle indossate da Jane Birkin. Demna sembra proprio essersi ispirato all'attrice, presentando maxi borse da portare a tracolla piene di ciondoli, collanine, catene, lucchetti e chiavi. Miuccia Prada, invece, si è spinta un po' oltre con borse dall'aspetto apparentemente più ladylike, ma tanto piene da sembrare pesanti e da rimanere aperte, lasciando spuntare scarpe, capi di abbigliamento e tutti gli oggetti che ognuno di noi stipa nella propria borsa. Anche per Miu Miu non mancano le decorazioni di ciondoli e catenine appesi sui manici. Non solo un trend, ma anche un pizzico di realtà che entra nelle sfilate. Chi di noi non ha una borsa usurata, personalizzata e piena zeppa?