Come si è evoluto lo stile di Michelle Obama
Dalla Casa Bianca al tour del libro che ha cambiato tutto
17 Gennaio 2024
La sua bio di Instagram recita "Ragazza del South Side ed ex First Lady. Moglie, madre, amante dei cani. Always hugger-in-chief." Ma Michelle Obama è molto di più. È un attivista, scrittrice, produttrice, role model, ha fatto la storia insieme al marito, portando la prima coppia afroamericana alla presidenza degli Stati Uniti, ma è anche un’icona di stile che, una volta lasciata la casa ha saputo trasformarsi, svelando attraverso gli outfit molte sfaccettature di sé che il pubblico ignorava.
La rivoluzione di stile è arrivata nel 2022
Una giacca di Roksanda x Fila, pantaloni neri a vita alta su un body asimmetrico azzurro di Christy Rilling, stivaletti neri a punta di Stuart Weitzman e lunghe trecce a metà: può sembrare l'outfit di Beyoncé in un tranquillo pomeriggio newyorkese, ma non sembra certo la mise che Michelle Obama indosserebbe al Fox Theatre di Atlanta per il lancio del suo nuovo libro, The Light We Carry. Ma a nel 2022, grazie al prezioso aiuto della stylist Meredith Koop, l'ex first lady appare sotto una nuova luce, optando per look sportivi e giocosi, marchi glamour e colori accesi, lontani anni luce dai suoi giorni alla Casa Bianca e sempre più vicini alle pose di una fashionista trentenne. «Quando un tour del libro non è solo un tour del libro? Quando è una piattaforma per rifare letteralmente una figura pubblica importante, quando segnala a qualcuno la cui immagine è stata catturata per i posteri in una fase della sua vita che è ora di andare avanti» - ha scritto Vanessa Friedman the New York Times, preannunciando l'inizio del cambiamento che avevamo solo intravisto dall'altra parte del mondo.
Il tour del libro è diventato il suo personale fashion show
Per la prima tappa a Washington D.C., in occasione di un dibattito con Ellen DeGeneres, Michelle Obama ha indossato un completo Ganni in denim con giacca aderente e jeans a gamba larga, per la tappa di Chicago ha optato per una tuta workwear Stella McCartney, mentre ad Atlanta la scelta è ricaduta su un elegante ensemble in ecopelle firmato Palmer Harding. Ma la trasformazione è iniziata già da prima, a New York, con un abito due pezzi giallo saturo di Proenza Schouler indossato per un'apparizione alla trasmissione Today, passando per il fluente abito-camicia zebrato nero e magenta di Versace su pantaloni fucsia a Washington, D.C., fino ad arrivare ai pantaloni di velluto Balmain abbinati a una t-shirt personalizzata di Diana Ross a San Francisco. Il comune denominatore sono i pantaloni, quasi una dichiarazione d’intenti dopo anni di longuette che impedivano la falcata fasciandole i fianchi, mentre i capelli sono lasciati per la prima volta al naturale, afro, raccolti in folte trecce e non più lisci.
Un'evoluzione di stile annunciata
Che ci fosse qualcosa di nuovo in ballo (e non solo un nuovo libro) era evidente. Come ha raccontato a Ellen DeGeneres durante una tappa del tour, Obama aveva già preso in considerazione l'idea di raccogliere i capelli in delle trecce mentre era alla Casa Bianca, dal momento che sarebbe stato più facile gestirli, ma ha scelto di non farlo perché pensava che il popolo americano non fosse “pronto”. Ma ora che gli oneri da first lady sono finiti, rimane poco di quella figura al contempo imponente e rassicurante, al costante fianco dell’ex presidente, immortalata dalla pittrice Sharon Sprung in una abito da sera celeste dallo scollo alla Bardot in un ritratto che ancora oggi appare sulle pareti della Casa Bianca, testimone di un’epoca di trasformazioni politiche e sociali. Dopotutto, come ha scritto in The Light We Carry, per otto anni è dovuto stare particolarmente attenta alla sua immagine, consapevole del fatto che in quanto prima first lady di colore stava riscrivendo tradizione e futuro: tra ciò che era venuto prima e ciò che sarebbe potuto accadere dopo. Ogni sua scelta era vista come un evento pubblico, e ciò si estendeva a ogni capo indossato e a ogni decisione stilistica.
Lo stile di Michelle Obama alla Casa Bianca
Se durante l'amministrazione del marito aveva usato i riflettori per concentrare l'attenzione su una serie di nomi indipendenti - come Jason Wu, Maria Pinto, Rachel Comey, Brandon Maxwell - rappresentativi del melting pot americano, fuori dalle mura del palazzo presidenziale Michelle ha scambiato i suoi abiti floreali e i cardigan di J.Crew con completi incisivi e capelli al naturale, tramite un processo graduale che ha coinvolto negli anni anche scintillanti stivali di Balenciaga e full look monocromatici. Specialmente ora, dopo che il mandato Trump ha sottolineato l'incompatibilità tra repubblicani e democratici, il vestiario di Michelle Obama è quanto mai politico, soprattutto se ripensiamo a quante volte le testate giornalistiche avessero fantasticato su una sua candidatura alle presidenziali. Non c'è ombra di quella delicatezza e premura che l'aveva un tempo portata a sottrarsi dai riflettori per non surclassare il marito, né di quell'adeguamento (e appiattimento) rispetto ai canoni delle first lady tradizionali, anche a scapito della propria natura. Dall’attenzione alla sostenibilità - tramite la scelta di brand in prima linea sul tema ambientale come Marine Serre, Ganni, Stella McCartney - ad una nuovo e moderno ritratto delle donne al potere, le scelte dell’avvocatessa raccolgono i consensi di una pletora di donne alle prese con le macerie del sistema patriarcale e senza una chiara idea di come ricostruire. E se da Vogue la stilista Meredith Koop ha parlato delle scelte di stile dell’ex first lady come la conseguenza del "desiderio di essere sempre più a suo agio", non possiamo fare a meno di chiederci: cosa indosserebbe Michelle se fosse Presidente?