Come creare una wishlist sensata per non spendere troppo ai saldi 2023
Sempre perchè non serve spendere tanto per vestirsi bene
05 Gennaio 2023
Anche quest'anno il periodo in cui la moda spurga tutto l'invenduto delle collezioni passate è iniziato. Per non essere una vittima del sistema e orientarsi nella giungla di possibilità tra shop online e second-hand, l'ideale sarebbe seguire una bussola che abbia il magnete puntato nella direzione di acquisti che abbiano effettivamente senso per chi acquista. Conosciamo perfettamente come l'impatto di un nuovo capo che approda nell'armadio possa cambiare, anche di poco, la percezione di se stessi, ma anche come l'acquisto di quel bramato pezzo da '90 possa risolvere fashion crisis quotidiane. Per questo la guida alla creazione di una wishlist per i saldi di Gennaio di 2023 si basa sulla suddivisione di bisogni effettivi e desideri, che possono essere raggiunti tutti, ma in modo graduale, senza superare il budget che si ha a disposizione e rimanere a corto di risorse.
Fare una lista dei desideri
Questo è il passaggio più facile della guida. Come durante un brainstorming, mettere nero su bianco tutti i capi, gli accessori e gli ipotetici item da aggiungere al proprio armadio serve a lavorare in previsione del risultato finale e focalizzare l'attenzione su cosa serve effettivamente per aprirlo ed essere soddisfatti di quello che si ha.
Stabilire un tetto massimo di spesa
Tutti i progetti partono dall'impostare un budget per raggiungere l'obiettivo finale. In base a quanto si può investire durante i saldi 2023, dare un limite specifico per ogni diversa tipologia di prodotto, considerando anche quanto è il prezzo di mercato medio per l'oggetto in questione nei diversi canali è un modo concreto per farsi un'idea chiara di cosa si può, e non può acquistare.
Dividi la lista in due categorie: "Bisogni" e "Lussi"
Questa è invece la parte più difficile della guida: dividere gli elementi inseriti nella wishlist per le categorie "Bisogni" e "Lussi" e allocare un costo ipotetico dal budget per ogni item inserito in entrambe. Rientrano nella prima categoria tutti quei capi mancano nella propria collezione e si indossano più spesso, e hanno quindi la priorità d'acquisto. Nella seconda invece rientrano i pezzi iconici che si vogliono acquistare per definire meglio il proprio stile, ma non sono fondamentali nella vita di tutti i giorni.Una piccola strategia per capire se un capo vale veramente la spesa, è l'equazione cost x wear, che si ottiene dividendo il costo di un indumento per il numero di volte che lo si indossa. Se il costo è ammortizzabile in almeno 100 occasioni d'uso, allora l'acquisto rientra nei bisogni, altrimenti, è un lusso. Così il costo è sostenibile sia a livello economico che a livello ambientale.
Identifica il canale d'acquisto giusto
Per ogni capo esiste il giusto contesto di acquisto: se nella wishlist per i saldi 2023 c'è un capospalla in pelle ad esempio, per ammortizzare il costo l'ideale sarebbe acquistare un prodotto second-hand o vintage su piattaforme come Vestiaire Collective, Vinted, Depop o presso store selezionati con spedizione in tutta Italia. Una classica t-Shirt bianca o un maglione crewneck nero invece, sono capi basici reperibili presso negozi fisici o store online.
Comprare solo pezzi della taglia giusta e di buona fattura
La frenesia del prezzo ribassato può convincere un utente ad "fare l'affare" comprando un capo che nonostante sia di proprio gusto, non è della propria taglia o in buono stato. Il rischio principale di farsi abbindolare dal prezzo è che il capo potrebbe fare polvere inutile e diventare un acquisto inquinante visto il costo e le emissioni di spostamento merce per acquistarlo.