5 brand oltre a Chanel avvistati al Met e approvati da Anna Wintour
Da Róisín Pierce a Luar, i brand emergenti da conoscere ora
03 Maggio 2023
Non solo Chanel. Al Met Gala 2023 ha sicuramente trionfato la Maison francese, con una grande riscoperta del suo archivio che ha messo ancora più in luce il talento e il contributo di Karl Lagerfeld all’azienda fondata da Madame Coco, ma c’è stato spazio anche per scelte inaspettate e realtà meno conosciute. Oscurate dall’ingombrante presenza di Fendi, Gucci, Versace, hanno cercato di rubare l’attenzione ai grandi player del lusso anche diversi brand emergenti o non altrettanto famosi. Da Róisín Pierce a Luar, ognuno di loro ha proposto, pur restando in linea con il dress code dedicato a Lagerfeld, il proprio stile, confermando il fermento, la voglia di sperimentare e la creatività che spesso caratterizza i giovani progetti. Hanno sfidato lo status dei giganti, ottenendo l’approvazione delle celebrità che li hanno indossati e, soprattutto, il benestare di Anna Wintour, regina suprema della moda mondiale e del Met Gala che vaglia attentamente ogni capo destinato a calcare il red carpet e ne segue tutto lo sviluppo, dal bozzetto alla produzione finale.
G-Club ne ha scelti 5 da tenere d’occhio che si sono distinti al Met Gala 2023 o all’after party.
Vaquera
No, non hanno sfilato accanto a Jared Leto in versione Choupette né a Dua Lipa in vintage Chanel, ma anche i capi di Vaquera hanno in qualche modo fatto parte del Met Gala 2023. I founder del brand, Patric DiCaprio e Bryn Taubensee, hanno generato utilizzando il programma di intelligenza artificiale Midjourney (lo stesso strumento responsabile delle immagini virali del Papa che indossa un lungo piumino bianco) una serie di abiti virtuali indossati da finte celebrità e socialite. September Evans ha posato per i fotografi in un look gonfiabile di raso avorio; Anita Kristiansen ha optato per un abito di plastica personalizzato con copricapo abbinato; Anita Lee ha fatto cenno all’upcycling con un abito realizzato con sacchi neri della spazzatura; e Carrie Marie Carey ha indossato un abito da cocktail marrone che sembrava ricoperto di fango e sciogliersi addosso, liquefacendosi sul red carpet. Puro divertissement, provocazione o solo un’anticipazione di come verranno creati gli abiti del Met Gala in futuro?
Harris Reed
Come omaggiare la carriera di Karl Lagerfeld senza indossare una delle sue creazioni? La risposta è il look di Ashley Graham. La modella ha salito la scalinata del Met avvolta in un scultoreo abito da sera nero e rosa creato da Harris Reed che citava uno simile indossato sulla passerella Chanel FW87 da Inès de La Fressange. L’effetto wow portato da Graham all’evento del 1° maggio è lo stesso che caratterizza da sempre la moda di Harris. Nato a Los Angeles nel 1996, il designer anglo-americano si è laureato alla Central Saint Martins di Londra nel 2020 e da allora la sua ascesa è stata quasi immediata portandolo, ancora studente, a vestire Solange e firmare i costumi di scena per il tour mondiale di Harry Styles nel 2017-18. La sua collezione di laurea è stata acquistata da MyTheresa, aprendo la strada a collaborazioni con Dolce & Gabbana e con Etro, ma, soprattutto, a fondare il suo marchio omonimo e a venire nominato nel 2022 direttore creativo di Nina Ricci. Tra i suoi fan ci sono Beyoncè, Lily Collins e Florence Pugh che amano il suo stile genderless, sfarzoso, teatrale ed eccentrico, fatto di un mix di suggestioni che va dai costumi al glam-rock.
Róisín Pierce
Alexa Chung al Met Gala 2023 non era vestita da Chanel, né da Chloé, né da Patou, ma da Róisin Pierce. Per lei la stilista irlandese ha realizzato un look da bambola ottocentesca estremamente complicato che rimanda alle tendenze corsagecore e coquettecore. Il top, dalla silhouette squadrata, è stato realizzato con pezzi patchwork in crêpe di raso e decorato con fiori in rilievo cuciti a mano, mentre la gonna alternava pannelli di organza ricamata a voluminosi fiocchi per dare movimento e l'effetto “fiore di cotone”. È il perfetto esempio delle collezioni di Pierce che partono da ispirazioni profonde e storiche come gli articoli cerimoniali realizzati da madri non sposate nelle lavanderie irlandesi Magdalene, istituzioni che ospitavano "donne cadute" durante il XVIII e XIX secolo, per diventare un’esplosione di romanticismo. L’artigianalità e il know how di sarte e ricamatrici si trasforma in abiti diafani e delle camicette fluenti, fatti di drappeggi, fiocchi, elastici e arricciature che celebrano l’antica arte dell’abbigliamento per comunioni, battesimi, matrimoni.
Luar
Per il Met Gala di quest'anno, Balenciaga ha invitato quattro designer emergenti e le loro muse a sedersi al tavolo del marchio: Bianca Saunders e la cantante Usher; Elena Velez e l'artista Sasha Gordon; Svitlana Bevza e Pasha Harulia; Raúl López di Luar e Paloma Elsesser. Il designer di origine dominicana ha vestito la top model con un abito caratterizzato da un drammatico strascico e spalle importanti, ispirato ad una sfilata di Chanel Couture del 1999. Cresciuto New York e autodidatta, López è stato uno dei founder di Hood by Air, prima di avviare Luar nel 2017. La sua moda avvolge il corpo femminile, creando silhouettes dalle spalle esagerate e fianchi arricciati che ricordano gli abiti indossati dalle donne della sua famiglia e le creazioni di Christian Lacroix e Claude Montana. Il suo pezzo cult? È la Ana bag che, grazie alla forma un po’ vintage e al manico rotondo, al suo esordio è andata esaurita in 30 minuti, facendo guadagnare a López il premio CFDA's Accessory Designer of the Year nel 2022 e facendo aumentare le vendite di Luar del 140% dalla SS22 alla SS23.
Dilara Findikoglu
Per l’after party del Met Gala Emily Ratajkowski ha indossato una creazione custom made di Dilara Findikoglu, un mix di perle, bustier e trasparenze che ben rappresenta lo stile della stilista turco-britannica. Classe 1990 e studi alla Central Saint Martins di Londra, Findikoglu ha conquistato presto il favore delle celebrità del momento, da Bella Hadid ad Anya Taylor-Joy, grazie al suo stile sexy, alternativo e gotico. I suoi capi fondono insieme tulle, pizzo, fiori, perle, corsetti, harness, tagli asimmetrici, femminismo, cattolicesimo e goth dando vita ad un’estetica audace e irresistibile che sembra pensata per creature mitologiche di un romanzo gotico dell’Ottocento.