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Gli ultimi 300 anni della french girl

Da Maria Antonietta a Bella Hadid

Gli ultimi 300 anni della french girl Da Maria Antonietta a Bella Hadid

Cosa si intende per French Girl? Quando se ne parla, anche sui social, i video e le foto di ispirazione restituiscono l'immagine di una ragazza naturalmente bella, con i tratti delicati, uno stile semplice e un leggero rossetto rosso picchiettato sulle labbra. Uno stile effortlessly chic e per questo anche difficile da replicare. Proprio per questo, su TikTok, si vedono spesso video in cui la french girl di turno ci fa notare che chi prova ad imitarla risulta un petit faux. Insomma, sembrerebbe che serva un manuale ad hoc per diventare maestre nella tecnica del camouflage: ma perché vogliamo così tanto immergerci in questo stile? Da dove nasce? Com'era ieri e com'è oggi? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

Chi era la french girl nel tredicesimo secolo? Maria Antonietta oltre Sofia Coppola

Partiamo da Marie Antoinette, film del 2006 diretto da Sofia Coppola. La pellicola ha affermato Coppola nel mondo dei registi di un certo calibro e soprattutto ha creato un'estetica assuefacente, lussuriosa e onirica. Il film fortunatamente aveva un budget piuttosto elevato, che ha permesso alla famosa costumista Milena Canonero di creare pezzi accurati, le cui imprecisioni sono state aggiunte a scopo narrativo, consapevolmente. Per questo motivo, la Canonero ha deciso di lavorare su abiti storici reali e di modificarli e adattarli in base alle linee guida della narrazione. L'ovvio punto di partenza sono stati i ritratti contemporanei di Maria Antonietta. Ed è qui che nasce la nostra French Girl. La regina era una grande amante della moda e aveva ben poco della French Girl che abbiamo in mente ora, anzi era ben lontana dal concetto di less is more tanto in voga. A Versailles era la sua sarta Rose Bertin ad aiutarla nel vestirsi sontuosamente con gonne, balze, corsetti, diamanti, tiare, gioielli, pietre preziose, scarpette in seta e parrucche, dando vita ad un vero e proprio culto in tutta Europa.

Il cambio di vestiario durante la rivoluzione francese

La nobiltà imponeva il proprio status attraverso l'abbigliamento, in Francia come in tutte le corti europee. Da tradizione, a partire dal XVII secolo, "la corte francese era governata da una scrupolosa legge sull'abbigliamento che codificava il modo di vestirsi per ogni occasione" (National Geographic, 2020). Quando scoppiò la Rivoluzione francese (5 mag 1789 – 9 nov 1799), la moda svolse una funzione sociopolitica: serviva a distinguere le classi sociali, a sottolineare le disuguaglianze, a enfatizzare la differenza di posizione tra chi era a favore dell'aristocrazia e chi invece era contro. Il rosso e il blu rappresentavano i colori distintivi di Parigi, mentre il bianco rappresentava la monarchia e la purezza. Dopo la rivoluzione gli abiti si fecero più semplici, rifiutarono i simboli. Le classi sociali si appropriarono della moda, spogliandola degli eccessi.

L'eleganza dietro la semplicità: Brigitte Bardot e Jane Birkin

Quelle della semplicità e dell’utilizzo di pochi colori sono rimaste come regole intoccabili dello stile francese, con qualche guizzo a base di righe e fiori. Tutti osservano la moda francese per trovare ispirazione: è una delle sue esportazioni più famose (e invidiabili), gli anni '60 sono il suo periodo d'oro. In quel decennio a farla da padrona era un'invidiabile combinazione di eleganza e spensieratezza. Brigitte Bardot e Jane Birkin, nonostante l'ultima fosse di natali britannici, incarnano le due facce della moda francese: dalla forte e intensa seduzione al fascino naturale e quasi androgino. Due schieramenti ben precisi, dal modo di vestire allo stile di vita. Qualsiasi venga scelto o preferito, quello che è certo è che entrambe rimangono due icone di assoluto charme, i loro look tutti da copiare a seconda del mood. Evitando la sigaretta, magari. 

La French Girl oggi 

Le ballerine abbinate a una camicia bianca in lino o seta e un paio di jeans o minigonna hanno plasmato l’ideale della French it-girl più autentico. Una seconda ondata dell'estetica è iniziata intorno al 2014, con il magazine Vogue che ha prodotto tonnellate di articoli sulle abitudini, il cibo, il trucco e i vestiti amati dalle ragazze francesi. L'enfasi è stata posta sulla semplicità dello stile, in contrasto con l'ossessione statunitense per la perfezione ottenuta attraverso make-up più complicato, diete estreme e lunghe sessioni di allenamento. Un rossetto rosso sfumato leggermente, un taglio di capelli bob o lunghissimi con frangia (la chiave è farli sembrare leggermente scompigliati dal vento, sempre) e un trucco vedo non vedo potrebbero avverare il nostro sogno di sembrare naturalmente d'oltralpe. Con vestitino a fiori o a pois, di seta, e una borsetta di paglia. Facile, no?

Bella Hadid a Cannes

Al Festival del Cinema di Cannes abbiamo assistito all'iconico ritorno di Bella Hadid sotto i riflettori, in tutta la sua bellezza e con una scelta di abiti davvero impeccabile. La sua ispirazione, più che lo stile francese in generale, sembra essere quello della French Rivera, in cui le coste baciate dal sole e il loro stile diventano sinonimo di raffinatezza e glamour, e sono la cornice perfetta per sfoggiare abiti lunghi ma sensuali, con schiena scoperta e di tessuti leggeri e trasparenti. Chi meglio di Bella Hadid poteva farsene portatrice reinventando il tutto in chiave contemporanea? Un look su tutti: quello sfoggiato all'Hotel Martinez con mini dress estivo firmato Alaïa, con spalline sottili, tessuto aderente e bustier.