Christina Paik è una figura schiva e riservata, che preferisce perdersi nel dietro le quinte del mondo della moda, ben nascosta dietro l'obiettivo della sua macchina fotografica, lasciando che sia il suo lavoro a parlare per lei.
28 anni, americana di origini coreane, Christina è artista, fotografa e stylist. Si divide felicemente tra New York e Parigi, tra il mondo dell'arte e quello della moda. Paik ha lavorato a diversi progetti con Louis Vuitton, Nike, Yohji Yamamoto, Sacai, Lacoste, Acne Studios, ed è una stretta collaboratrice di Virgil Abloh. Lo scorso anno ha portato in giro per il mondo la serie fotografica intitolata MEUFS, in cui ha raccolto i ritratti di giovani donne realizzati nel corso di dieci anni, offrendo una sguardo unico sulla sua estetica intima e sofisticata. Christina ha parallelamente disegnato il merch del tour, chiamato semplicemente CP, che, andato immediatamente sold-out, è diventato quasi inconsciamente un vero e proprio brand.
Tra uno scatto e l'altro Christina ha parlato del suo rapporto con la moda, del suo lavoro e delle sue aspirazioni.
Mi piace la moda, la adoro, ma è più un accessorio per me. La ragione per cui sono diventata una ritrattista è Richard Avedon e il suo incredibile lavoro.
Il mio brand preferito è Celine. Phoebe Philo è così incredibile, è stata in grado di dare forma all’identità di una donna sofisticata, di classe, elegante.
Instagram e i social media in generale sono capitati in modo molto naturale. Non ho mai voluto essere la persona che sono online, è semplicemente successo. Spero davvero di poter ispirare altre persone, in modo particolare altre ragazze. Avrei voluto avere anche io qualcuno come punto di riferimento.
Soprattutto a causa dei social media, la bellezza è andata perduta. Tutto viene photoshoppato, non sai più cosa sia reale. Se ripenso a cinque anni fa, quando le modelle venivano da me, chiedevo loro di non indossare make-up oppure di indossarne poco perché scattando in analogico non ritocco le foto.
Spero che le ragazze capiscano che possono essere sé stesse perché ognuna è bella a modo suo, non devono assomigliare a ciò che vedono sulle riviste, o essere magre a tutti i costi o apparire in un certo modo.
Quest’anno è stato molto importante per me perché sono stata in tour con la mia nuova serie di autoritratti, che per la prima volta incorporano anche il concetto di moda, cosa mai avvenuta prima, dal momento che di solito rispecchiano il mio lato più strano, più basato sull'arte. Questo tour è stato speciale perché non avevo mostrato a nessuno la serie, metà degli scatti non esiste online.
Quando ti senti a disagio sei sulla strada giusta. Se ti senti a tuo agio, allora stai facendo qualcosa di sbagliato.
Sono arrivata dove sono grazie a consistenza, tenacia e molto perfezionismo. La ricerca della perfezione è l’unica strada da percorrere.