5 brand disegnati da designer donne da conoscere
Dalle borse minimali di Kara alle creazioni scultoree di Ellery
08 Luglio 2019
Negli ultimi anni i brand creati e disegnati da designer donne si sono moltiplicati: le creative donne si stanno facendo largo in un'industria in cui hanno voglia di dire la loro sull'estetica femminile, in ogni sua forma ed espressione. Tanti i casi illustri di marchi nati dalla mente di creative donne negli ultimi tempi, da Marine Serre e Natasha Zinko a Koché di Christelle Kocher, il futuro della moda è donna.
nss magazine ha deciso di radunare qui 5 brand emergenti disegnati da creative donne che dovete conoscere: Kara, Di Du, Paula Gerbase, Ellery e Daizy Shely. Sono giovani, emergenti, talentuose e i loro brand, seppur molto diversi fra loro, hanno tutte le carte in regola per lasciare il segno.
Di Du
Nata in Cina poco meno di trent’anni fa, Di Du è uno dei nomi più interessanti ed originali da tenere d’occhio. Dopo un periodo di training da SANKUANZ e un master in fashion design appena ottenuto alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa, le è bastato poco per farsi conoscere e venire scelta da Sita Abellan, Rico Nasty, e soprattutto Rosalía (ricordate l’outfit stile cowgirl del video di Aute Cuture?) per i loro look.
Tutto merito del suo stile unico fatto di capi futuristici, moderni e all'avanguardia in grado di incanalare il potere femminile attraverso dettagli volutamente eccessivi: pelle colorata, vistosi cappelli da cowboy, piume, bomber voluminosi, platform stile stripper. Questi "materiali da diva", come lei li definisce, sono gli strumenti scelti da Di per raccontare in modo libero sessualità, uguaglianza ed empowerment femminile. Si tratta di un’esigenza così forte che lei attribuisce al fatto di essere cresciuta in un paese che pone fortemente l'accento sul potere maschile, per la quale molti la ritengono “la nuova punta di diamante dell'empowerment femminile nel settore moda”. La collezione di laurea di Du ne è la dimostrazione perfetta. Sip in the ocean mescola la sua eredità culturale cinese con le sculture erotiche dell'artista Anna Uddenberg e con il poster di uno strip club parigino. Il risultato è una serie di look innegabilmente originali, dal twist futurista, kitsch, capace di unire elementi di sportswear e capi tipici della lingerie.
Paula Gerbase
Si può venire schiacciati dal troppo successo? Se lo chiedete a Paula Gerbase, la risposta è sì. Brasiliana di nascita e inglese d’adozione con una laurea alla Central St. Martins, la designer si è fatta le ossa lavorando diversi anni come direttore creativo del marchio di abbigliamento sportivo Sunspel, poi per John Lobb e per 1205, il suo marchio raffinato e minimale. Ad un certo punto, nel 2016, ha detto basta a tutto. Ha abbandonato Londra e ha iniziato a viaggiare in giro per l’Europa.
L’amore per la moda è troppo forte però, così, dopo la lunga pausa, la designer decide di fare un altro tentativo con Gerbase. Si tratta di una linea che include sia gioielli pregiati, principalmente riproposti da pezzi vintage, e capi di maglieria in poliestere sottile, ma offre anche un servizio di sartoria femminile che farà abiti su misura. L’abbigliamento è concepito per accompagnare liberamente i movimenti del corpo e, per questo, i capi sono sottili come carta trasparente, realizzati con un'unica tecnica di nervature variegate, senza cuciture visibili, oltre a quelle assolutamente necessarie, che conferisce al filato traslucido un aspetto effortless glamour. Per quanto riguarda i gioielli, Paula ha cercato di rievocare il fascino unico ed evocativo dei cimeli di famiglia tramandati di generazione in generazione e, parallelamente, ha studiato ornamenti tribali come le fibule e le forme circolari per replicare la stessa idea di movimento degli abiti Gerbase. Il risultato sono orecchini singoli e anelli scultorei fatti con oro rosa, pietre come rubini e smeraldi cabochon che sembrano galleggiare intorno alle dita.
KARA
Sarah Law sapeva fin da piccola di voler creare qualcosa di suo. Ha raggiunto l’obiettivo nel 2013, quando dopo essersi laureata alla Parson's The New School of Design di New York e aver lavorato alla progettazione di accessori da donna per Gap, ha lanciato KARA, una linea di borse di alta qualità sobrie e minimali, pensate per donne creative e dinamiche. Nata in California e cresciuta ad Hong Kong, Law ha scelto di chiamare il suo brand KARA in riferimento alla parola giapponese "karaoke" che significa "orchestra vuota", non solo perché cercava un termine facile da pronunciare in ogni lingua, ma perchè voleva che il nome fosse una metafora dell'attenzione che il brand riserva a concetti come individualità e espressione di sé. Affascinata dalle borse perché ibrido ideale di funzionalità ed estetica, la designer si concentra su silhouette essenziali, scevre di sovrastrutture e loghi. L’item che meglio incarna queste caratteristiche è uno zaino in morbida pelle di vitello nera dall'estetica minimalista, impreziosito da un'elegante chiusura a cerniera in tinta argento a vista si estende su tutto il corpo dell’accessorio. Poco dopo il lancio, KARA è stata accettata nel CFDA Incubator Program and Law e il business è cresciuto sempre più facendo arrivare i suoi prodotti in negozi iconici come Opening Ceremony, Barneys o Harvey Nichols e attirando l’attenzione di celebrities e fashionistas. KARA ha avuto il merito di rilanciare l'idea di wearable garment, presto adottato da molti altri brand: la funzionalità è l'elemento più importante per una donna, ecco allora che le borse diventano letterlamente indossabili, adattandosi alla forma del corpo, regalando comfort e un'estetica unica.
Daizy Shely
Daizy Shely è arrivata a Milano da una piccola cittadina non lontana da Tel Aviv con un sogno: “Far sentire le donne fiduciose e al sicuro”. Ma come? La sua natura creativa e il suo talento le suggeriscono la risposta: la moda. Così, dopo il diploma in Fashion Design all’Istituto Marangoni, nell’ottobre 2013, la ragazza decide di investire su se stessa e di creare la linea che porta il suo nome. Daizy Shely, infatti, riflette la personalità forte e piena di sfaccettature della stilista, le sue passioni per arte contemporanea, cinema e musica, ma anche la famiglia. Oltre a Miuccia Prada, le donne del suo “clan” sono la sua ispirazione principale. A volte dark e misteriose, altre volte romantiche e spensierate, le sue collezioni mescolano colori vibranti, stampe e materiali eterogenei. Tra i preferiti di Daizy ci sono organza, velluto e piume, ma il vero tratto distintivo del suo stile sono gli elementi a contrasto.
Ellery
Originaria di Perth e parigina d’adozione, Kym Ellery è la mente creativa di Ellery, una delle novità più interessanti che ha conquistato influencer e stylist nel mondo della musica e dello spettacolo, come Rihanna, Solange Knowles, Cate Blanchett e Elle Fanning. Dopo gli studi alla Central Saint Martins e quattro anni come redattore per Russh magazine, alla designer è bastato poco per meritare l’inserimento tra i BoF 500, come una delle figure di riferimento nella moda di oggi e per diventare uno dei creativi preferiti del fashion pack. The Business of Fashion descrive i suoi abiti come "una banderuola delle tendenze" e Voguerunway.com parla di lei come la stilista che "sembra avere successo in una delle operazioni più difficili del settore", aggiungendo: "Parigi prenda nota: lei intende rimanere per sempre". Questo successo è merito del suo womanswear fatto di creazioni dalle forme scultoree, giochi di volumi, dettagli originali, un tailoring ispirato agli anni ’70 per silhouette e cut e un innovativo per l’uso di materiali. Kym descrive il proprio stile come queste 5 parole: voluminoso, idiosincratico, architettonico, intelligente e originale.