La nuova CEO di Chanel si concentra sul capitale umano
Leena Nair entra a far parte del gruppo di donne leader della fashion industry
22 Dicembre 2021
Focus sulle persone e sulle loro potenzialità, sulle differenze culturali ed un background lontano dal mondo della moda quello della nuova CEO di Chanel da Gennaio 2022, Leena Nair che sostituirà l'attuale CEO Alan Werthmeier alla direzione della compagnia dopo aver passato circa un decennio al colosso della grande distribuzione Unilever. Il passaggio di testimone della CHRO (Chief Human Resources Officer) segna un cambiamento di rotta della maison francese in termini di governance e struttura finanziaria, nel tentativo di rimodernizzare l'azienda che dalla morte di Karl Lagerfeld nel 2019 ha vissuto diversi cambiamenti destabilizzanti, uscendo sempre vincitrice in termini di risultati economici, nonostante il duro colpo assestato dalla pandemia. Nair ha dichiarato su Twitter in seguito all'annuncio:
"Quello che rappresenta Chanel mi ispira molto, è una compagnia che crede nella libertà della creatività, nel coltivare il potenziale umano e nel muoversi per avere un impatto positivo nel mondo."
I am so inspired by what @CHANEL stands for. It is a company that believes in the freedom of creation, in cultivating human potential and in acting to have a positive impact in the world.
— Leena Nair (@LeenaNairHR) December 14, 2021
Per la futura CEO è fondamentale per guidare un'azienda del lusso così importante e strutturata nel mondo avere a cuore il capitale umano che l'azienda ha a disposizione che per lei "importante quanto il capitale finanziario". L'approccio sensibile a tematiche come la corporate responsibility, la sostenibilità ambientale e sociale rendono Nair una candidata perfetta a mettere Chanel sulla giusta carreggiata per brillare come azienda competitiva sul fronte della selezione delle risorse e dei talenti selezionati aumentandone il valore intrinseco ed economico.
Nata a Kolhapur, in India, è diventata la prima donna nel team di leadership del conglomerato dell'Asia meridionale Unilever come capo delle risorse umane in 30 anni. La sua figura si intreccia con quelle di Helena Helmersson (H&M), Sonia Syngal (Gap INc.), Lauren Hobart e molte altre CEO di importanti aziende nello scenario globale che rappresentano concretamente il cambio di rotta verso un'industria della moda più attenta alla diversity a livello corporate. Secondo Nextail nel 2020 la percentuale di amministratori delegato di sesso femminile era cresciuto del 100% nel settore dell'abbigliamento. Nel 2021 il tasso è in crescita secondo il report di Fortune, magazine americano che pubblica annualmente una classifica delle 500 aziende più profittevoli al mondo, in cui la percentuale di donne alla direzione sono aumentate dell'8,2%, (dirigendo 23 aziende su 500) e solo 6 sono guidate da donne nere. L'inclusività e la diversità fanno parte del discorso valoriale dei top business per il futuro, come dimostrano i dati e anche la nuova carica di Leena Nair ed il suo background in HR, ma la leadership della maggior parte delle aziende del mondo è ancora riservata a uomini e la concezione di partità al potere, per quando difficile e delicata possa essere, è ancora ben lontana dall'essere eradicata.