Sasha Obama chi è e perché è la prossima icona di stile

Quando Natasha “Sasha” Obama è salita all’attenzione del mondo occidentale, nel 2009, aveva solo 8 anni. Il padre Barack era appena diventato il primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti d’America. Più che un presidente un vero e proprio simbolo, e con lui inevitabilmente tutta la famiglia. Non lo sapevano ancora, ma sarebbero stati in quella posizione difficile e importante per ben due mandati, fino al 2016.

Natasha, che è cresciuta sotto i riflettori 

Classe 2001, ha compiuto 22 anni il 10 giugno, Sasha è la seconda figlia di Barack e Michelle. Ha una sorella maggiore, Malia, nata nel 1998. Al momento dell’insediamento del padre era la più piccola “figlia della Casa Bianca” dai tempi di John Fitzgerald Kennedy Junior che nel 1961 era neonato. Non solo, è stata anche la prima residente della casa bianca nata nel XXI secolo. Una pioniera della Gen Z, più o meno. 

La fama, per lei che si rifiuta (come anche la sorella) di avere profili pubblici sui social network, non è una cosa cercata e voluta, bensì una conseguenza del mestiere del padre, la più visibile. Un fatto inevitabile e difficile da controllare che le è caduto tra capo e collo e che sembrerebbe averle creato una sorta di resistenza al mondo dello spettacolo e della cultura pop. Per ben otto anni, infatti, è stata scrutata e giudicata non solo dall’opposizione, ma dal mondo intero. Cresciuta sotto gli occhi di tutti, appena ha potuto decidere per sé è scomparsa, o quasi, rifiutando qualsiasi ruolo istituzionale e simbolico.

Una ragazza che tiene alla sua privacy

Di lei sappiamo solo quello che scopriamo dai profili social dei genitori, dalle loro dichiarazioni e dalle paparazzate. Sappiamo ad esempio che il 13 maggio 2023 si è laureata in sociologia all’Università della California, insieme a un’altra figlia celebre, Salma di Giordania, figlia di Rania e Abd Allāh, che ha conseguito la sua laurea in archeologia. Sappiamo che la secondogenita degli Obama aveva iniziato il suo percorso accademico all’Università del Michigan, per poi trasferirsi in California, forse per stare più vicina a Malia. La sorella maggiore, infatti, si è laureata ad Harvard nel 2021 e vive a Los Angeles, dove lavora come autrice di serie tv. Alcuni vociferano che le due sorelle, adesso, vivano insieme. Sappiamo, infine, che nel 2022 era stata collegata sentimentalmente a Clifton Powell Jr, figlio del leggendario attore Clifton Powell. A rivelare che la figlia frequentava qualcuno era stata Michelle, quasi per errore, in un classico gesto da madre chiacchierona. La notizia era poi stata confermata dal padre del ragazzo. Non sappiamo però se i due stiano ancora insieme.

Se la ragazza vive la sua vita nella maniera più discreta che può, come è suo diritto, le sue scelte per quanto riguarda l’abbigliamento vanno nella direzione opposta, rendendola (forse suo malgrado) un’icona per la generazione Z. Salopette oversize, treccine, occhiali da vista dalla montatura grossa e retrò, anelli in grande quantità, sneakers multicolor, crop top e gonnellone fantasia: lo stile di Sasha è colorato, rilassato, giovanile, fuori dalle regole, boho. Non saremmo stupiti se si scoprisse anche genuinamente vintage, formato da pezzi pescati con cura nei negozi dell’usato californiani. 

Natasha Obama, il potere della spontaneità 

A renderla così amata e ammirata, però, è anche un altro elemento, più sottile. Si vede lontano un miglio che per le sue uscite in giro per Los Angeles Sasha si è vestita da sola. Non sarebbe niente di speciale, se non fosse che tutte le altre it-girl, super modelle out and about comprese, sono seguite da uno stylist, e spesso sembrano troppo precisine e on trend per sembrare realistiche, per risultare facili da imitare e relatable. In un mondo in cui tutte le ragazze famose sono ossessionate dalla perfezione e dalla performance, la forza del suo stile sta nella spontaneità. Il suo modo di vestire è normale e realistico, ma anche personale, influenzato dai trend ma filtrato dal suo gusto di ventiduenne. Sembra poco ma è importante, soprattutto in un periodo in cui i più giovani sono stufi dell’artificialità e vanno verso la sperimentazione, anche dal punto di vista dello stile.