Cosa significa essere una ballerina del Moulin Rouge oggi

Il Moulin Rouge, il mitico teatro dal caratteristico mulino a vento rosso, ha aperto durante il culmine della Belle Époque, spalancando ancor di più le porte alla follia francese del tempo. Malgrado i giorni di gloria delle perle e delle pellicce siano ormai finiti, il teatro continua ad essere una delle attrazioni turistiche più amate della città grazie alle talentuose ballerine che mettono in scena spettacoli mozzafiato fino a notte fonda. Riconquistando ampio spazio nella nightlife parigina, il Moulin Rouge sta facendo risplendere l'arte del cabaret non solo a teatro, ma anche in club rinomati come il Silenzio e il Crazy Horse, scoprendo fanbase giovanissime.  

Abbiamo avuto la fortuna di fare due chiacchiere con la modella e ballerina canadese Allie Goodbun. Dai TikTok virali che raccontano le sue giornate tipo ai consigli per le giovani ballerine che sognano di danzare al suo fianco, Goodbun ci ha parlato del suo trasferimento a Parigi e del suo ruolo in uno dei cabaret più ambiti al mondo. 

Come sei entrata a far parte del Moulin Rouge? E cosa ne pensavi inizialmente, in quanto straniera?

Ero al secondo anno di università, studiavo kinesiologia presso l'Università di Toronto. Avevo fatto allenamenti e piccole lezioni serali qua e là, ma non stavo facendo nulla di serio nel campo della danza, così ho cercato su Google "audizioni per musical showgirl". Quando è comparsa la voce Moulin Rouge pensavo fosse il musical di Broadway, ma poi ho capito che si trattava del mitico cabaret parigino su cui si basa lo spettacolo. Ho visto che registi e coreografi sarebbero venuti in Canada quel mese, così sono volata a Vancouver per l'audizione. Non avevo mai fatto lo stile cabaret, né il cancan, né conoscevo gli elementi che servivano. La sera prima ho guardato ogni video su YouTube sul cabaret, onestamente non sapevo davvero a cosa mi stavo iscrivendo, ma ho seguito il mio istinto. L'audizione è durata circa 4 ore. Tra un centinaio di ragazze ne hanno selezionate dieci, e alla fine il direttore mi ha sussurrato all'orecchio: «prenditi il ​​tuo tempo prima di andare via, vogliamo parlarti.» Ho ricevuto una mail circa sei mesi dopo invitandomi a venire a Parigi per unirmi al cast, ma era un po' complicato. La pandemia è scoppiata a marzo 2020, le cose sono state rallentate ma mi hanno detto che avrebbero mantenuto il mio contratto, così ho passato i due anni successivi ad allenarmi duramente e a finire la scuola.

Sembra intenso. Hai avuto qualche shock culturale nel passaggio dal Canada a Parigi?

Sì, sicuramente. Ero stata a Parigi solo una volta ed era durante una gita scolastica, avevamo una guida turistica. Quando mi sono trasferita per la prima volta mi aspettavo di sentirmi come durante quella gita, ma era totalmente diverso. Essere così lontana da casa e dalla famiglia è stato molto impegnativo, c'è stato uno shock culturale con la lingua, il cibo e la cultura in generale. Era strano non avere amici al di fuori del lavoro e non poter vedere la mia famiglia o il mio compagno, dovevamo coordinare gli orari di FaceTime, ma ce l'abbiamo fatta. Per fortuna il Moulin Rouge possiede un condominio vicino al teatro, così all'inizio ho vissuto in un trilocale assieme ad altre due ragazze, così ci siamo aiutate a vicenda. 

Puoi descriverci una tipica serata di lavoro al Moulin Rouge?

Ci sono due tipi di giornate: una per le prove, e una per gli spettacoli. Al Moulin non iniziamo nulla prima del pomeriggio perché siamo in scena quasi tutta la notte, l'una del pomeriggio sono praticamente le nostre 9 di sera. Nei giorni di prova arriviamo al teatro all'una e proviamo fino alle 4:30 in punto, poi abbiamo qualche ora per tornare a casa, rilassarci e cucinare la cena. Il primo spettacolo inizia alle 9 e dura circa un'ora e 45 minuti. Facciamo due spettacoli a notte, quindi finiamo verso l'1 di notte. Quando finisco di cambiarmi, mettere via i costumi e riordinare, sono già le due di notte. Ho dovuto abituarmi perché sono una persona mattiniera, ma nulla inizia prima delle due di pomeriggio nel mondo delle showgirl.

Come riesci a bilanciare la tua vita sociale avendo un programma di lavoro così intenso?

A volte abbiamo giorni senza prove, c'è solo uno spettacolo quindi non devo pensare al lavoro fino alla sera. Mi dà l'intera giornata per esplorare Parigi, incontrare gli amici, andare a prendere un caffè, lavorare su piccoli progetti o sul mio account TikTok. Per quanto riguarda la vita notturna, il momento migliore è durante il giorno libero - fortunatamente, il mio è il venerdì. A volte lo prendo solo per me e mi dedico alla self care. Onestamente, non sono sicura quale sia il modo migliore per bilanciare la mia vita sociale, è impegnativo. È importante per me trovare amici al di fuori del lavoro e sono riuscita a farlo con i miei video su TikTok. A volte, quando esco dal teatro, le persone aspettano fuori dal palcoscenico, è davvero bello poter associare un volto ai fan. TikTok mi ha permesso di creare una community che non avrei mai immaginato.

Tu e tutte le altre ballerine avete un bel rapporto?

Anche se è importante per me trovare amici al di fuori del lavoro, direi assolutamente sì. Non è il tipico ambiente di una scuola di danza, è un ambiente di lavoro fantastico, i direttori assumono strategicamente persone con una forte personalità. Potresti essere la ballerina principale più incredibile che mai, ma non entrerai mai al Moulin Rouge se non hai un po' di verve o un'indole socievole. È completamente diverso da qualsiasi altro ambiente di lavoro, la maggior parte delle persone va al lavoro e si siede alla propria scrivania, forse pranza insieme ai colleghi ma poi scappa alla fine della giornata. Noi ballerine siamo sempre insieme: balliamo assieme, siamo uno accanto all'altra per tutta la notte.

Quali consigli daresti a qualcuno che cerca di sviluppare la propria carriera nella danza, soprattutto nello spazio del cabaret?

Beh, i registi e i coreografi scelgono una località diversa ogni anno per le audizioni oltre a Parigi. Hanno sempre bisogno di nuove ragazze, la carriera di una ballerina non dura per sempre. Direi che il miglior consiglio che potrei dare è fare ricerca. Nella danza, il lavoro non arriva con facilità, come molte persone si aspetterebbero. Se c'è una compagnia che ti piace davvero, trova uno dei ballerini attraverso i social media, mandagli un messaggio e chiedigli come entrare. Approfitta di ogni opportunità che si presenta: se non fossi andata a Vancouver quella notte, non sarei qui adesso.