Anche gli uomini sono stanchi della mascolinità tossica
Intervista a Mask.You, che la vuole decostruire dall'interno
22 Aprile 2024
Ogni volta che si parla di femminicidi e violenze, di discriminazioni di genere e di cosa si può fare per migliorare la situazione - per decostruire il patriarcato, per distruggere il sistema di potere vigente e crearne uno migliore - si sente sempre un buco, o meglio una voragine, laddove dovrebbe agire anche l'uomo, il maschio, chi si identifica come tale. Noi parliamo tra di noi, cerchiamo di ritagliarci uno spazio di azione e di reazione, e loro? Questi maschi, mentre noi andiamo in piazza e piangiamo le nostre vittime, cosa fanno? Alcuni si impegnano attivamente a difendere il sistema, come soldatini terrorizzati dal perdere il loro potere, i loro soldi e la loro protezioni, altri fondano gruppi giovanissimi e promettenti, per dare una mano a loro stessi e, di conseguenza, anche a noi e a una società che ha bisogno di essere ripensata. Abbiamo fatto delle domande proprio a uno di questi collettivi, Mask.You, nato a Brescia dall'idea di tre amici e adesso pronto a iniziare un ciclo di incontri, per capire quanto lavoro ancora c'è da fare.
La parola a Mask.You
"Mask.You nasce dall'esigenza, riscontrata su tutto il territorio nazionale, di spazi destinati a uomini in cui decostruire gli stereotipi di genere. Il nostro progetto è esteso a tutte le persone che si identificano come uomini e sentono l’esigenza di mettere in discussione gli standard di mascolinità in cui sono cresciute e da cui vogliono emanciparsi per immaginare un maschile diverso e libero da costrutti e gabbie" ci hanno spiegato Carlo, Vale ed Edoardo, i founder. Con un focus sull'intersezionalità e sull'inclusività, ma anche sulla consapevolezza personale. "Ci siamo trovati a riflettere sul nostro ruolo come uomini nel movimento transfemminista e su come potessimo contribuire in modo significativo alla causa. Siamo partiti da quelle serate di riflessione per realizzare uno spazio il più sicuro e inclusivo possibile dove poter discutere apertamente, facilitando il confronto tra uomini".
Il patriarcato danneggia anche gli uomini
"Gli stereotipi di genere giocano un ruolo significativo nel rafforzare l'idea del maschio forte sin dai momenti successivi alla nascita. Questo può avvenire su scale diverse a causa dell'influenza della società, delle figure educative di riferimento, attraverso il comportamento dei genitori che premiano i comportamenti associati alla mascolinità tradizionale, eccetera" aggiungono. "L’uomo (o chi viene percepito come tale) che, ad esempio, paga la cena al proprio partner, che non aiuta nei lavori in casa e che non educa ai sentimenti i propri figli spesso si esprime esternando la rabbia, non manifesta la sua componente emotiva al completo, la sopprime".
Cosa significa decostruire la mascolinità tossica?
"Quello che cerchiamo di fare in Mask.You è far conoscere agli uomini tutti gli aspetti della mascolinità problematiche affinché possano mettersi genuinamente in ascolto" e poi decostruire, che "significa principalmente liberarsi da tutte le ideologie legate all’uomo vincente, di successo, impenetrabile, sicuro, che impediscono di avere ed esprimere la propria identità. Decostruire serve principalmente agli uomini e a quelli che identificandosi nel genere ne incarnano tutte le categorie, ma di riflesso serve a tutta la comunità, perché immaginare un maschile diverso e senza modelli genera delle relazioni interpersonali più sane". E le donne? Potrebbe sembrare controverso, ma Mask.You ha deciso, almeno in una fase iniziale, di non includere le donne alla partecipazione agli incontri. Il motivo è molto semplice. In primis, si tratta di una questione di responsabilità: "Come maschi abbiamo due doveri: riconoscere di avere delle costrizioni tossiche da decostruire e di avere dei privilegi da smantellare. La responsabilità di queste azioni deve necessariamente appartenere agli uomini in quanto le donne hanno fino ad ora sopportato il peso dell’oppressione. Uomini e donne possono lottare insieme, ma è tempo che i primi si prendano la responsabilità di educare sé stessi". In secondo luogo, si tratta di una questione di accoglienza e fiducia: "Il gruppo che immaginiamo deve essere uno spazio sicuro, in cui gli uomini si sentano liberi di poter esprimere anche i propri dubbi a riguardo, senza giudizio alcuno e senza rischiare di urtare la sensibilità di chi ogni giorno subisce le discriminazioni perpetrate da una società patriarcale. Creando uno spazio di questo tipo possiamo incoraggiare tutti quegli uomini che sentono la necessità di informarsi ma che attualmente non hanno gli strumenti per la decostruzione di sé".
Con l'aiuto del femminismo
"La maggior parte dei problemi personali, relazionali e professionali che gli uomini hanno derivano da quello stesso sistema combattuto dal femminismo. Attraverso l’ultima ondata di femminismo, quella del femminismo intersezionale, la battaglia contro il sistema patriarcale per il raggiungimento di una parità di genere abbraccia tutte le identità e le battaglie si fanno trasversali, respingono qualsiasi forma di discriminazione, arrivando alla liberazione dell’uomo dalla gabbia machista in cui cresce. Il transfemminismo ha posto le basi per la nostra formazione e permesso di strutturare i nostri valori". Non solo parole. Intanto un profilo Instagram, e a breve anche degli eventi. "La nostra prima attività, che prenderà avvio da aprile di quest’anno, si svilupperà tramite un ciclo di incontri condotti da uno o più mediatori già vicini ai temi di femminismo, identità di genere ed equità durante il quale si parlerà di: salute, relazioni, immagine corporea, parità di genere, attualità, ruoli di genere, pressioni sociali e molto altro". Non è facile: "Quello di cui stiamo parlando è un processo complesso che richiede un impegno a livello individuale, sociale, istituzionale e globale. Ciò che punta a fare Mask.You - che nasce come conseguenza diretta del femminismo - è coinvolgere gli uomini educandoli sui privilegi maschili promuovendo una mascolinità positiva e non violenta".