Malika Ayane e il potere della consapevolezza
Intervista alla cantante di Sottosopra, che torna alla musica dopo 2 anni di pausa
04 Giugno 2024
Capelli corti e di un biondo platino quasi bianco, camicia oversize in tinta e blue jeans. Malika Ayane risponde alle nostre domande con la sicurezza e l'ironia di una veterana, e la sua autorevolezza è fuori discussione. La sua carriera, infatti, è iniziata quando aveva appena 11 anni ed è entrata nel coro di voci bianche del Teatro alla Scala, è proseguita con un contratto discografico con la Sugar, si è consolidata con le sue numerose partecipazioni a Sanremo (ben 5, dal 2009 al 2021) e adesso è arrivata qui e adesso, al singolo Sottosopra, a cui seguirà un tour nei teatri e un album.
"Sottosopra è il primo singolo che pubblico dopo due anni e a tre anni di distanza dal mio ultimo album" ci racconta. "Penso che sia un ottimo apripista per un lavoro discografico più completo, che penso arriverà con l'inizio del 2025. Così da tornare a mettere un po' la testa e lo sguardo in giro, in questo mondo che che da un po' non frequentavo". Una pausa che serviva, ma anche un ritorno atteso, che la porterà questo autunno nei teatri di tutta Italia. Per scelta. "Il teatro è il posto più bello del mondo perché é dentro" afferma. "È un posto che rimane immutato per tutti e tu puoi metterci qualsiasi cosa, quindi portare ogni volta il pubblico in un posto diverso. Una sera puoi essere nell'antico Egitto, il giorno dopo invece nel nel futuro con, non lo so, i palazzi in fiamme" sorride. "Nel caso dei concerti, quindi, puoi inventarti una storia che nessuno si aspetterà finché non arriva lì. La cosa straordinaria è come nonostante la miopia io possa vedere almeno le prime tre file bene in faccia. Sicuramente la sacralità di uno spazio dove si tende a fare silenzio permette di creare una connessione più diretta attraverso la musica".
Malika è cresciuta tanto e di fronte ai nostri occhi, ma se gli chiedi come è cambiata la sua musica negli anni risponde così: "La mia musica non è cambiata particolarmente. La scrittura si è andata a definire dentro a dei contorni precisi, però di fatto tutti i miei album sono sempre stati caratterizzati dalla presenza di canzoni molto diverse tra loro e possiamo dire che ogni album aveva una cifra stilistica dal punto di vista del suono, anche data molto dalla scelta della produzione. E infatti non so ancora che che tipo di di strada seguirò per la produzione del prossimo album" aggiunge, lasciandoci curiosissimi.
"A una ragazza che vuole intraprendere questo percorso consiglio di studiare tantissimo e non solo di imparare a cantare, ma studiare la musica, che poi è quella che ti permette di andare in profondità e durare un pochino di più nel tempo, per lo meno in termini di competenza" ci spiega, con grande serietà. E per quanto riguarda la scrittura? "Poi di leggere molto per poter scrivere al meglio, per avere dei riferimenti e poi di andare a fare concerti, matrimoni, metropolitane, qualunque cosa si presenti per poter fare, per poter fare pratica e per conoscere persone. Anche perché non sai mai qual è l'incontro che ti cambierà la vita".
L'ultima battuta è su tutte le forme di espressione, che vanno oltre la musica. Per Malika, la chiave del sapersi esprimere sta tutta nella consapevolezza e nell'essere presenti a tutto quello che si fa, e forse è questa la vera lezione dell'intervista. "Cerco di essere presente in ogni in ogni momento, di dare a tutto la stessa importanza. Quindi semplicemente essendoci, se c'è da cucinare cerco di cucinare al meglio, se c'è da camminare, di camminare nel modo più consapevole possibile".